Trading: le strategie di scaling per preservare capitale psicologico e non sbagliare timing

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6 giugno 2018Riceviamo da Money.it e pubblichiamo per i nostri lettoriChe il trading sia un’attività molto più complessa di quello che si pensi lo capiscono tutti i trader novizi che si affacciano al mondo dei mercati finanziari. Spesso avere una corretta visione sulle prospettive di una determinata asset class non basta se non associata a un timing operativo corretto.Il rischio è quello di anticipare la posizione e di non riuscire a portare a target l’operazione, pur esponendo il trade allo stop. Il risk/reward entra così in sofferenza, così come il capitale psicologico dei trader. In quest’ottica, Money.it evidenzia una buona metodologia di trading che leva molte pressioni sul fronte della gestione del timing e di selezione del punto di ingresso del trade: lo scaling.Scaling: come usare la tecnicaRispetto a gran parte delle altre metodologie operative di trading, lo scaling non prevede un solo punto di ingresso. Anzi, per definizione la posizione che si vuole costruire viene distribuita, a discrezione del trader, su più livelli di prezzi. Se questo permette indubbiamente di abbassare il prezzo medio di carico della posizione aperta, non si può parlare di semplice media al ribasso (o al rialzo se si parla di una strategia short). Nella costruzione del piano di trading, la strategia scaling viene delineata in anticipo. I punti di ingresso e i relativi ammontari impiegati sono definiti, così come gli stop e i target.Molto importante evidenziare come la tecnica dello scaling può essere utilizzata su tutti i timeframe e sia una metodologia che cerca prevalentemente il contro trend. Se invece si volesse usare questa tecnica in una fase di continuazione si dovrebbe avere l’accortezza di selezionare movimenti appena iniziati e non già maturi.In genere questa tecnica dà il meglio di sé dopo un brusco movimento di mercato che ha causato forti scostamenti dei prezzi del sottostante analizzato. Importante che i valori di mercato abbiano individuato un minimo (per i long) o un massimo (per gli short) significativo e che dopo averlo toccato abbiano iniziato una fase di lateralità. Si può così ragionare in modo più razionale su quali livelli di prezzo applicare una strategia di scaling, dove inserire lo stop e dove e con che quantità uscire.Scaling: la strategia operativaSolitamente una strategia di scaling è costruita con 4 punti di ingresso. Il trader deve dunque individuare i quattro livelli di prezzo in cui vuole entrare e dove intende stoppare la sua operazione qualora la sua strategia avesse la peggio sul mercato.Serve dunque un’analisi grafica e tecnica di lungo respiro sull’attività che si vuole tradare. Si osserva se il prezzo del mercato scelto è su livelli supportivi o resistenziali importanti. Soglie di prezzo che potrebbero favorire una ripresa o una discesa dei prezzi dopo l’ultimo movimento.Successivamente deve individuare la quantità di denaro da inserire nei suoi punti di ingresso. L’alternativa più semplice è quella di dividere il capitale in quattro parti uguali. In alternativa è possibile dare pesi diversi ai vari livelli di ingresso, presupponendo che ingressi a prezzi inferiori e più vicini al livello limite entro cui tutti gli acquisti long incorrerebbero nello stop avrebbero più probabilità statistica e un miglior rapporto rischio/rendimento.Con un corretto money management, gli stop loss di questa metodologia operativa, anche se più pesanti rispetto ai take profit in termini monetari, sono molto più rari. Vi è così la possibilità di lavorare su uno scenario statistico di trade vinti/persi migliore e favorevole.Un esempio pratico di scaling su AUD-USDQuesta strategia prende spunto dopo il movimento intrapreso dai minimi del 10 dicembre 2017 e culminato con i massimi del 26 gennaio. Le quotazioni sono passate da 0,75026 a 0,81356 e si inseriscono in un quadro di lungo periodo che pare favorevole al dollaro australiano dopo la rottura al rialzo sul weekly chart della trendline discendente tracciata con i massimi di maggio 2015 e novembre 2016. La rottura è avvenuta a luglio 2017 e il movimento iniziato dal 10 dicembre appare quello seguente a un pull back profondo della violazione.F1) Grafico weekly chart AUDUSDFonte: Money.itPartendo da questi presupposti, i quattro livelli di acquisto individuati sono:1° Buy 0,78100, target 0,793502° Buy 0,76760, target 0,783203° Buy 0,75530, target 0,769004° Buy 0,74340, target 0,76500Stop: 0,73500L’operatività:L’8 febbraio 2018 scatta il primo acquisto, che nel giro di una settimana (il 15 febbraio) va a target. I ritorni di prezzo a 0,78100 non vengono sfruttati per nuovi buy. Si attende che i prezzi, qualora vi dovessero arrivare, tocchino il secondo livello individuato. Avviene il 21 marzo. Il successivo recupero delle quotazioni non permette di raggiungere il target. La posizione rimane aperta. Il 25 aprile si ha il terzo acquisto, a 0,75530. L’intera posizione, con Prezzo Medio di Carico di 0,7743, verrebbe chiusa a target a 0,7832. La discesa dei prezzi però continua, così che l’8 maggio si ha il quarto acquisto a 0,74340. La posizione andrebbe stoppata a 0,73500. Il PMC complessivo dei tre acquisti in carico è di 0,7618. Grazie al recupero dei prezzi di queste ultime settimane, la strategia è stata potuta chiudere oggi a 0,7650.F2) Grafico daily chart AUDUSDFonte: Money.it Dalla Redazione di TRADERS’ Magazine