L’ultimo rally dei rendimenti dei Treasury statunitensi ha visto il segmento a breve del mercato raggiungere i massimi pluriennali poiché i trader continuano a prezzare un’ulteriore posizione aggressiva dalla Fed. Si include un totale di 150 punti base nei rialzi dei tassi durante i prossimi due riunioni della Fed, suggerendo un tasso obiettivo del 4,50%-4,75%, e se l’inflazione non inizia a muoversi entro la fine dell’anno, è probabile che il tasso aumenti ulteriormente. Gli aumenti si verificheranno nel primo trimestre del 2023. Ieri, il membro del consiglio di amministrazione della Fed, Patrick Harker, ha affermato che la banca centrale smetterà di aumentare i tassi nel 2023 per valutarne l’impatto, ma ha ammesso che fino ad ora la Fed ha fatto pochi progressi nella riduzione dell’inflazione.
Il paniere del dollaro statunitense (DXY) è tornato sopra 113,00 ed è pronto a fare un altro tentativo verso il recente massimo di 114,72. I dati della prossima settimana potrebbero aiutare il prossimo movimento con il PIL del 3° trimestre degli Stati Uniti, pubblicato il 27 ottobre alle 13:30 BST, in lotta con il CPE core statunitense, pubblicato il 28 ottobre alle 13:30 BST, come principale motore del dollaro.
Guardando all’UST a 2 anni, una confermata rottura della precedente resistenza al 4,36% ha consentito un ulteriore movimento al rialzo.
Il rally dell’UST a 10 anni è ancora più marcato ed i rendimenti sono ora tornati ai livelli visti l’ultima volta 15 anni fa.
Luis Carlos Marin Pinzon Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI). |