Chiamali con il loro nome
Il momento migliore per imparare a fare trading è quello che vuoi dimenticare. Quello che spesso ti rifiuti di esaminare, perché ti ha fatto male, ti ha deluso e non vuoi ripetere l’esperienza di dolore che hai vissuto.
È un grave sbaglio, l’abbiamo commesso tutti e dobbiamo esserne consapevoli. Gli “errori” sono il più efficace corso di trading. Solo, avendo il coraggio di esaminarli fino in fondo.
Perché il vero problema è proprio questo: rivivere il dolore. Il nostro cervello si rifiuta di ripercorrere il dolore. Eppure dobbiamo farcela, e’ come analizzare un grafico, dovremmo considerarlo alla stessa stregua.
È una lezione di trading.
Bisogna anche avere il coraggio di chiamare “errori” tutte le occasioni in cui perdiamo. Perché abbiamo mille giustificazioni quando perdiamo. E non è che non valgano le giustificazioni.
Semplicemente, se noi ci abituassimo a chiamare “errori” le occasioni in cui perdiamo, possiamo cominciare a pensare come affinare le nostre strategie, per evitare quelle circostanze che ci hanno condotto alla perdita.
Quando arrivassimo alla conclusione che quelle circostanze non erano evitabili, e magari, talvolta, lo erano, dovremmo sforzarci di capire se, comunque, nella strategia, nella tecnica, nel metodo qualche cosa potrebbe essere migliorato o corretto.
Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia
P.S.: Non puoi fare a meno di ripercorrere gli errori, di chiamarli come tali, perché tutto è perfettibile, puoi avere le migliori giustificazioni del mondo, ma se perdi, hai perso, e non ci sono alternative, quello è un errore. Giustificato da mille eventi esogeni? Forse, sì.
Ma chiamiamoli con il loro nome, “errori”, così come chiamiamo operazioni chiuse con successo quelle positive. Indipendentemente dalle cause, fare errori non significa essere cretini, significa che un sistema umano non può che essere perfettibile.
E quegli “errori” sono la più grande ed efficace lezione di trading. E la lezione migliore è come hai fronteggiato il mercato avverso, trasformandolo in opportunità.
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