I film del titolo, tutti presentati al Torino Film Festival, sono rispettivamente: “Une anneé difficile”, della coppia di registi dell’indimenticabile “Quasi amici”, “Indagine su una storia d’amore”, prodotto da Matteo Rovere, e “Non riattaccare”, con la voce di Claudio Santamaria (al telefono). I tre titoli di altrettanti lungometraggi, dei quali solo uno straniero, il che denota quanto il nostro cinema si stia finalmente facendo notare in sede di festival, garantiscono tre visioni di alta qualità, delle quali le prime due sono commedie, l’una con temi ambientalisti, ma nell’aura dello sfottò, e l’altra, forse più leggera, basata su argomenti che riguardano tutti in modo serio, ossia i rapporti sentimentali e i problemi lavorativi, specie in certi ambiti professionali oggi. I voti ai tre film, che andiamo di seguito a raccontare e ad analizzare, in ordine di titolo: 8+, 7,5 e 8.
Trama “Une année difficile”
Il film inizia con una corsa paradossale eppure vicina al vero di una massa di gente disperata per.. gli sconti(!), in particolare del Black Friday, ormai estesosi da un giorno a una settimana o anche più. La commedia vede al rallentatore, il che è ironico oltre misura, persone di tutti i tipi e di ogni età correre, prestissimo di mattina, verso l’obiettivo: arrivare per primi all’apertura dei negozi. Fra loro c’è Albert, che, nell’occasione, incontra – o meglio si imbatte in – una bella attivista, molto determinata nella sua lotta contro il sistema. Poi c’è Bruno, un altro simpatico scroccone, anche lui sempre al verde, che Albert salva per caso; sebbene il rapporto non sia esattamente amichevole al principio, poi, tentando insieme di imbucarsi a un aperitivo di eco-attivisti per mangiare gratis, tutti e due finiscono coinvolti nelle attività degli organizzatori e per stringere una bellissima amicizia. Nonostante le continue bugie al gruppo, i sotterfugi per non essere scoperti, perché attivisti proprio non sono, e le azioni di protesta nelle quali non si fanno riconoscere se non per imbranataggine, per Poussin (pulcino) e Lexo (lesso), nomi in codice adottati per integrarsi fra i fanatici dell’ambiente, ci sarà l’opportunità di rimettere ordine nelle proprie vite.
F2a) Una scena del film “Une année difficile”
Nella Figura f2a gli attori principali del film: Noémie Merlant fra Jonathan Cohen e Pio Marmaï.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema, 41°TFF
Il film è uscito nelle sale italiane il 30 novembre 2023, distribuito da I Wonder Pictures.
Trailer in v.o.: https://www.youtube.com/watch?v=lcOwBLN6YDk
Trailer italiano: https://www.youtube.com/watch?v=ZVGgOlSaxp4
Trama “Indagine su una storia d’amore”
Paolo e Lucia, che per assonanza un po’ ci ricordano Renzo e Lucia, seppure la storia sia diversa e il concetto meno aulico, pur trattandosi in entrambi i casi di un’importante unione d’amore da salvare, sono fidanzati da anni e il loro sentimento è e, soprattutto, nasceva sincero. Hanno goduto di momenti straordinari e affrontato situazioni di crisi, come tutte le persone unite da lunghe relazioni amorose, insomma come ogni coppia. Il tutto, però, ai tempi dei social, quando la differenza la fanno coloro che non raccontano sé e la propria intimità a chicchessia da dietro lo schermo di un cellulare o di un computer. I due ragazzi, oggi un uomo e una donna, sono letteralmente cresciuti insieme, persino condividendo lo studio e l’obiettivo professionale: sono entrambi attori. Il film si apre sulla coppia in una fase di vita un pò disillusa, caratterizzata da un diverso modo di ciascuno di attraversarla, forse per la prima volta: le loro carriere non sono giunte dove avevano sperato quando si sono conosciuti, travolti da determinazione e spensieratezza giovanili, e il day by day ne risente, anche, sentimentalmente. Laddove la gente tende a esporsi pubblicamente grazie ai social e a certi programmi tv, ecco la soluzione, o almeno così crede lei, Lucia: andare in televisione a condividere universalmente la loro relazione dagli esordi all’oggi che vivono, fra euforie e disastri, inclusi alcuni tradimenti di lui, Paolo. Infatti, a Lucia viene chiesto, un po’ per caso, di partecipare a un programma “spazzatura” dal titolo “Scheletri nell’armadio”, cosa che accetta, convincendo poi Paolo a fare altrettanto. La speranza è quella di riuscire a migliorare la loro storia, ravvivandola, e di avere una manna dal cielo professionale per entrambi. Il risultato, però, potrebbe non essere questo.
F2b) Una scena del film “Indagine su una storia d’amore”
Nella figura F2b gli attori protagonisti del film: Alessio Vassallo, Barbara Giordano.
Fonte: Festa del cinema di Roma, materiale stampa per accreditati
Italy for movies: https://www.italyformovies.it/film-serie-tv-games/detail/7384/indagine-su-una-storia-damore
Non si conosce la data di uscita del film, probabilmente nel 2024, nelle sale cinematografiche.
Clip e brevi interventi di regista e attori: https://www.facebook.com/watch/?v=1402982983978491
Trama “Non riattaccare”
Siamo in pieno Covid, nel primo Lockdown. Siamo di notte e la protagonista è mezza nuda in un letto con il probabile compagno di vita che le dorme a fianco. Suona il suo cellulare una volta e lei non risponde, una seconda e lei si mette qualcosa addosso, esce in balcone e risponde. È il suo ex. Da lì parte un viaggio, innanzitutto emotivo, dopodiché vero e proprio. Infatti la donna si mette al volante, fra l’altro della macchina intestata al fidanzato, e va spedita in direzione dell’ex. Ci sono due personaggi, interpretati da un attore e da una voce, quelli rispettivamente di Barbara Ronchi, quasi perennemente in primo piano, e di Claudio Santamaria.
La posta in gioco è altissima, perché, nonostante i noti divieti legati alla quarantena, la protagonista esce di casa, guida senza documenti, si dirige fuori città, il tutto di notte, con i pericoli che ciò implica anche laddove non vi siano restrizioni, in preda al panico di fare in fretta per evitare il peggio: deve salvare una vita, tentando di non mettere a repentaglio la propria. Siamo nella desolazione di quel tremendo 2020. Lei si chiama Irene e vive a Roma, lui è Pietro e sta al mare, fuori città. Quando si parlano al telefono, la loro storia è finita da tempo e i due non si sentono da mesi.
Pietro è fuori di sé, si esprime in modo confuso e insinua in Irene il sospetto che commetterà a breve un atto disperato, perciò colei che l’ha amato non può far altro che provare a impedirglielo: ci riuscirà? Ostacoli, difficoltà, pericoli, insidie dentro la città spettrale e fuori, negli autogrill, le renderanno il tragitto sempre più incerto e temibile, ma né Irene, collegata all’ex telefonicamente per tutto il tempo, né Pietro faranno mai una sola cosa: riattaccare.
F2c) Una scena del film “Non riattaccare”
Nella figura F2c la protagonista del film, Barbara Ronchi.
Fonte: Festa del cinema di Roma, materiale stampa per accreditati.
Italy for movies: https://www.italyformovies.it/film-serie-tv-games/detail/7383/non-riattaccare
Non si conosce la data di uscita del film, probabilmente nel 2024, nelle sale cinematografiche.
Clip: https://www.italyformovies.it/film-serie-tv-games/detail/7383/non-riattaccare
Analisi & recensione a confronto
“Une année difficile”
È una commedia estremamente intelligente. È seria, perché i sentimenti d’amicizia fra Poussin e Lexo e d’amore fra Albert e la ragazza sono veri; è attuale, per via delle tematiche, prima tra tutte l’ambientalismo e le sue varie declinazioni; è una sana presa in giro della quale ridiamo tutti, poiché in essa la maggior parte di noi si riconosce, con ciò riferendomi alla follia, in effetti consumistica, del Black Friday; termina, come da regola, con un happy ending che mette d’accordo i personaggi e noi, pubblico, con loro. Non sarà all’altezza dello straordinario “Quasi amici”, va detto, ma è proprio un bel prodotto, che, si spera, il doppiaggio nostrano non rovinerà, come è stato per “Coup de chance” di Allen. Gli attori, specie i tre protagonisti, ossia Pio Marmaï, Jonathan Cohen, Noémie Merlant, la regia a quattro mani di Olivier Nakache e Eric Toledano e la loro sceneggiatura, oltre all’intera realizzazione del film e, in particolare, a ritmo e dialoghi, sono notevoli. Dopo “Anatomie d’une chute”, la Francia si fa notare, nuovamente, nel campo della commedia e questa è ben interpretata e raffinata. Voto: 8+.
“Indagine su una storia d’amore”
È molto, ma molto, divertente, ancor più se siete (anche voi) degli attori. La verità che emerge dalle considerazioni dei due interpreti, non quelli reali, ma quelli protagonisti della storia, è triste e condivisibile: oggi, se non sei famoso, devi esserlo almeno sui social per poter emergere; oggi, del noto personaggio tal dei tali interessa la vita privata, possibilmente le iatture nelle quali incappa e i fallimenti che lo colpiscono, piuttosto che le sue capacità professionali; oggi, se non hai qualche migliaio – meglio, qualche milione – di like, fondamentalmente non sei nessuno. È una tragedia, ci sarebbe poco da ridere; proprio perché è cosa vera e diffusa, fa veramente ridere. Tutte le difficoltà relazionali fra Paolo e Lucia vengono – soprattutto per decisione di lei – rese pubbliche con lo strumento della televisione-spazzatura e, così, messe alla gogna, anche perché, nel raccontarsi, ciascuno avrà una memoria “leggermente” diversa dei fatti accaduti che hanno riguardato entrambi; la posta in gioco si alzerà sempre di più. Come ne usciranno? Ottimi gli attori, molto ben diretti da Gianluca Maria Tavarelli. Quest’ultimo e l’attore Alessio Vassallo hanno un pò giocato in casa: sono amici da tempo e il cast principale è siciliano, come loro e la brava e funzionale Barbara Giordano. Glielo concediamo, perché il tema è, invece, universale e la resa efficace. Voto: 7.
“Non riattaccare”
Un’interpretazione, quella di Barbara Ronchi, encomiabile, bravissima! Come dico sempre, però, se non c’è un ottimo regista, per l’attore è dura rendere al meglio, quindi complimenti anche al giovane Manfredi Lucibello. E, certo, non è da meno Claudio Santamaria, attore consumato per la tanta esperienza e per successi meritati come “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Insomma, un triangolo, non nel senso comune, strepitoso quello fra Lucibello, Ronchi, Santamaria, per una trasposizione cinematografica degna di nota dell’omonima opera letteraria di Alessandra Montrucchio. La parte interessante della storia è la scoperta continua di dettagli che emergono da quanto si dicono i due personaggi al cellulare, oltre al senso di angoscia per lei e per lui, aumentato dalle pause ben scritte e ben gestite – poche quelle lunghe, quindi efficaci – e dagli imprevisti costanti durante il viaggio. Il film ha un che di opera teatrale, con la potenza del cinema di qualità. “Non riattaccare”, infatti, ricorda un testo classico e sempre in auge sui palcoscenici europei, quello di Jean Cocteau intitolato “La voix humaine”, che io stessa misi in scena nel 2019 (https://www.becasting.it/videos/11302-la-voce-umana-alessandra-basile-interprete-e-regista), poiché entrambi sono caratterizzati da un telefono d’importanza vitale, una relazione disfunzionale chiusa ma non elaborata, una sensazione dell’altro vicino ma inafferrabile, una posta in gioco che sale fino a esplodere e un perenne effetto thriller. Plauso all’intensità della Ronchi e alla capacità di Santamaria di interpretare con la voce. Voto: 8.
I registi (seguendo l’ordine dei film)
Eric Toledano e Olivier Nakache (fonte: 41° Tff)
Eric Toledano: “Stavamo scrivendo un film, ma durante la pandemia lo abbiamo accantonato, perché in quel mondo in pausa ci siamo ritrovati davanti a vari interrogativi. (..) Poi abbiamo trovato su internet un video di giovani attivisti che cercavano di impedire alla folla di entrare in un grande magazzino durante il Black Friday. Per noi, quella era una fotografia dell’epoca storica che stavamo vivendo: due visioni del mondo che si scontravano”.
Olivier Nakache: “Colpiti da questa contrapposizione, ci siamo chiesti chi fossero le persone che, quel giorno, volevano entrare per prime nei negozi e chi fossero coloro che si paravano loro davanti. Abbiamo scavato, indagato, incontrato persone per cercare di identificarle e capirle e, ben presto, è emerso il tema del sovraindebitamento. (..) Poi ci siamo chiesti chi fossero (..) le eco-attiviste, perché sono state le ragazze, con la loro combattività, a colpirci di più durante le nostre ricerche”.
F3a) Eric Toledano e Olivier Nakache
Nella Figura f3a i registi del film “Une année difficile” presentato al 41°TFF.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema, 41°TFF; Ph. CaroleBethuel©2023 ADNP – TEN CINEMA – GAUMONT – TF1 FILMS PRODUCTION – QUAD+TEN
Ufficio Stampa “Une année difficile”: Echo Group
Gianluca Tavarelli (fonte: 41° Tff)
“Mi sono proposto di raccontare questa stramba storia d’amore, calandola nella società̀ dei nostri giorni, traslando sullo schermo gli elementi della nostra quotidianità̀, irrimediabilmente legata alla rappresentazione della nostra vita attraverso i social, il perenne desiderio di visibilità̀, di mettere in mostra noi stessi, di curiosare nelle vite degli altri. (..) Mi interessava raccontare uno spaccato amaro, la cronaca di un disastro annunciato, divertendo. Volevo far riflettere su quanto siamo ormai disposti a mettere in mostra di noi, del nostro intimo, in cambio di una moneta effimera quanto pericolosa come la visibilità̀. I protagonisti di questa storia sono comici loro malgrado, non si rendono conto degli aspetti ridicoli della loro situazione e l’amarezza sfocia così in una risata”.
F3b) Gianluca Tavarelli
Nella figura F3b il regista del film “Indagine su una storia d’amore” presentato al 41°TFF.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema, 41°TFF; Ph. Fabrizio Di Giulio
Comunicazione “Indagine su una storia d’amore”: Ascent Film
Manfredi Lucibello (fonte: 41° Tff)
“L’incipit del romanzo “Non Riattaccare” di Alessandra Montrucchio, da cui è liberamente tratto il film, mi ha folgorato. In quelle pagine ho letto l’occasione per portare avanti il mio personale discorso sul noir, realizzando un film essenziale a partire dai suoi elementi: una persona, una voce e un’automobile. Ci ho letto anche un’altra opportunità: nel romanzo i protagonisti non hanno un nome ed un passato, io li ho cercati rovistando nelle mie esperienze, nelle emozioni e nelle mie paure. Così sono nati Irene e Pietro. Il film racconta la loro storia, durante un viaggio con il piede schiacciato sull’acceleratore. Noi spettatori viviamo ogni istante: non ci sono ellissi o salti temporali. Non ci sono soste. Siamo sempre con Irene (..) In questa corsa contro il tempo, man mano che l’automobile di Irene macina chilometri, diventiamo testimoni di un viaggio non solo fisico, ma anche interiore, onirico, catartico. Ed è in questo momento che avviene il colpo di scena. (..) Ha proprio ragione Truffaut: dentro ogni grande storia d’amore c’è sempre un thriller!”.
F3c) Manfredi Lucibello
Nella figura F3c il regista del film “Non riattaccare” presentato al 41°TFF.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema, 41°TFF
Ufficio Stampa “Non riattaccare”: The Rumors
Conclusione
Tre film da vedere. Non si aggiunga altro, se non questo: correte al cinema, ne vale la pena!
F4) Claudio Santamaria e Manfredi Lucibello in una pausa dal set
Nella figura F4 l’attore e il regista del film “Non riattaccare”.
Fonte: Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema, 41°TFF
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com