4247, l’incrocio del 13 settembre
Era sabato 6 agosto 2011, quando l’agenzia Standard & Poor’s declassò il debito americano, togliendo la blasonata tripla A.
L’anniversario della bomba di Hiroshima coincideva, ironicamente, con una bomba finanziaria senza precedenti sullo scenario dei mercati americani.
Il mercato era già sceso, e molto, nella settimana appena conclusa: si era appena usciti da una fase di grande nervosismo, dovuta, guarda caso, all’innalzamento del tetto del debito americano, grazie ad un accordo strascicato che aveva lasciato non poche ferite, fra le quali la paralisi dell’amministrazione federale per tre settimane.
Il commento di Obama definì “ingiusta” la decisione.
Nondimeno un commento molto più equilibrato di quello che abbiamo udito recentemente da Biden sulla analoga recente decisione di Fitch.
A maggio del 2011, l’S&P500 aveva fatto un massimo importante a 1373, nel mese di luglio aveva tentennato sempre intorno ai massimi, facendo numerosi tentativi di assalto, che si rivelarono solo tentativi falliti di rottura.
Il massimo di inizio luglio fu infatti a 1354.
Nella settimana 1-5 agosto 2011, il mercato, prima del downgrade, crollò giù.
La settimana chiuse a 1197 con un minimo a 1167. Dal massimo di maggio fino al minimo della settimana fu una oscillazione di un -15%, tutt’altro che trascurabile.
Qualcuno sapeva? Che coincidenza, vero?
La settimana dell’8 agosto 2011 aprì in gap down, il mercato affondò fino a 1077 (-21.5% dai massimi di maggio), ma era una terribile bear trap, perché la settimana chiuse in positivo a 1177, sopra il minimo della settimana precedente.
Tutto regolare, no? I più “sapienti” avevano guadagnato prima, i meno “sapienti” perdevano dopo …
C’è chi “sa” e chi “non sa”, sui mercati, e che ci vuoi fare.
Le settimane successive videro una lateralità che perdurò fino alla prima decade di ottobre: come vogliono le statistiche stagionali, il mercato affondò ancora nella settimana del 3 ottobre 2011, fino a 1066, doppiando il minimo di agosto, andando a raccogliere i rituali stop, 11 punti più in basso del minimo precedente.
Da quel momento non ce ne fu più per nessuno, mercati al rialzo fino a primavera del 2012, con il massimo a fine marzo a 1411, sopra il massimo del maggio 2011.
I lettori più attenti ricorderanno che sulla diatriba riguardante la recente decisione sull’innalzamento del tetto del debito americano, mettevamo in guardia dalle sottovalutazioni, come certi media cercavano di far passare, sottolineando il rischio del downgrade da parte delle agenzie di rating: Fitch è arrivata dopo, ma è arrivata.
Così come, peraltro, era arrivata dopo, nel 2011, anche Standard & Poor’s. Ma la memoria del mercato e, ancor più, degli incompetenti è sempre molto corta.
Tornando ai giorni nostri, l’1 agosto scorso, come nel 2011, il mercato cominciava a scendere.
Ma si trattava di un normale ritracciamento dai massimi, all’interno della lateralità innescatasi dal 18 luglio in avanti.
Lo strappo è stato il giorno successivo, il 2 agosto, in sincronia con il downgrade di Fitch, con un gap down piuttosto vistoso e una discesa che rompeva con decisione il rettangolo di lateralità dal lato basso.
Il 3 agosto proseguiva il ribasso.
Il 4 agosto, dopo il non-farm payroll, il mercato americano tentava un rimbalzo piuttosto forte, per poi invertire potentemente la marcia a metà seduta.
L’S&P500 chiudeva il settlement a 4498.
Il ciclo di medio termine iniziato con il minimo del 13 marzo a 3839, ha visto quindi il suo massimo a 4634 il 27 luglio, con un’onda di 795 punti.
Il ribasso in corso potrebbe essere, con probabilità molto elevate, l’ultima onda ribassista di fine ciclo, dal quale poi il mercato è destinato a ripartire.
Secondo i nostri algoritmi, agosto 2023 è un mese controverso dal punto di vista dei punti di inversione: ne ha uno entro ferragosto e uno a fine agosto (28 agosto più o meno tre giorni).
Nel breve termine, la settimana entrante che si conclude con l’11 agosto vede un supporto nell’area 4434-4450.
In tale zona incrocia anche la media mobile a 50 periodi.
La figura attuale è fortemente ribassista e quindi una rottura del supporto è tutt’altro che da escludere: l’affondo massimo che riteniamo possibile, se non probabile, nella settimana è 4402, sotto il minimo del 10 luglio e all’87.50% del range iniziato con il minimo del 26 giugno.
Nell’area 9-14 agosto i nostri algoritmi vedono una inversione di breve termine o una accelerazione.
Nondimeno, il periodo 15-23 agosto è statisticamente il peggiore ed è fortemente ribassista.
Se non lo è, è normalmente in contro-trend rispetto alle prime due settimane, e questo rende il punto 9-14 agosto quanto mai incerto se destinato ad essere inversione o accelerazione.
Il minimo di fine ciclo più probabile statisticamente è 4237, misurato alla data del 28 agosto, considerando il 14 agosto come una accelerazione o ipotizzando uno scenario molto ribassista nella quarta settimana. Sostanzialmente, nell’ipotetico scenario di un agosto tutto ribassista o quasi.
Uno scenario alternativo è che il 9-14 agosto sia un punto di temporanea inversione con un tentativo di recupero del mercato.
Il punto 28 agosto più o meno tre giorni diventerebbe una inversione dal rialzo per andare in direzione sud nel corso del mese di settembre o anche inizio ottobre. In questo caso il minimo probabile andrebbe misurato di nuovo con la nuova condizione di mercato creatasi.
In un’altra ipotesi rispetto a 4237 come minimo di fine ciclo, un affondo più lieve del mercato si fermerebbe a 4340. Un affondo più deciso arriverebbe nell’area 4100 (4125 calcolata sul 28 agosto).
Gioca a favore di un minimo di fine ciclo in agosto: la simiglianza citata con il 2011, alcuni elementi grafici, la forza di attrazione del punto di inversione del 28 agosto, molto più potente di quello del 9-14 agosto e il calcolo temporale che vedrebbe il fine ciclo a 24 settimane rispetto al minimo di marzo, con una media statistica ciclica compresa fra 15 e 23 settimane e quindi con un allungo temporale tollerabile.
Gioca contro: in 25 anni un ribasso di oltre l’8,5% nel periodo 27 luglio-31 agosto c’è stato due sole volte in 25 anni, nel 2011 (ooopss…. ) e nel 2015 (anno molto particolare per tante ragioni.); la figura grafica pur ribassista prevede, in tal caso, una rottura anticipata di supporti.
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P.S.: .Se effettivamente, come ormai sembra acclarato, il ciclo in corso è quello partito il 13 marzo e il cui massimo è il 27 luglio, esso si concluderà con un minimo da cui partirà il ciclo successivo.
In questa ipotesi, la trend line più probabile di supporto è quella che congiunge il minimo del 13 ottobre 2022 con il minimo del 13 marzo 2023.
Tale trend line incrocia la nostra trend-line superiore di long term (proveniente dal minimo del marzo 2009) al livello 4247, nei giorni 12-13 settembre.
E’ una possibilità concreta che sposerebbe bene le tempistiche medie, solo allungherebbe in modo rilevante la media statistica della durata del ciclo. Sarebbe poi perfetto per un doppio minimo in ottobre, per poi ripartire.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa