26 giugno 2018L’inerzia negativa dei mercati si è estesa, in modo piuttosto virulento, anche alla prima giornata della settimana, in cui abbiamo assistito a cali generalizzati ed estesi in tutto il panorama azionario globale.Brutte performance di giornata dappertutto: Eurostoxx50 -1,97%, Dax tedesco -2,46%, il nostro Ftse-Mib -2,44%. In America Dow Jones -1,33%, Nasdaq100 -2,21% e SP500 -1,37%. Anche in USA le performance avrebbero potuto essere intorno al -2% generalizzato se non si fosse visto il classico rimbalzo dell’ultima ora ad attutire la botta.Inutile dire che anche la volatilità, espressa dall’indice della paura VIX, si è impennata dal 13,77 di venerdì scorso fino a quota 19,52, per poi ridursi in chiusura a 17,33.Si è trattato del tipico temporale estivo, preannunciato dall’addensarsi di nuvole nere già la scorsa settimana. Ma come i temporali potrebbe già oggi concludersi con un cospicuo recupero. O forse no.Il problema è che non c’è nessuna notizia dietro quel che è successo, ma solo rumor pubblicati sui giornali americani, che raccontano di un Trump non ancora soddisfatto a pochi giorni dall’entrata in vigore (il 6 luglio) della prima tranche di dazi su 34 miliardi di importazioni cinesi. Parrebbe intenzionato ad un nuovo giro di vite che questa volta colpirebbe soprattutto il settore tecnologico per frenare gli investimenti delle partecipate cinesi, ma anche di altri paesi, nel capitale delle aziende tecnologiche americane. Il motivo sarebbe che l’investimento in società USA verrebbe fatto al solo scopo di rubare tecnologia agli americani.La soffiata ha creato un terremoto di vendite sul Nasdaq, che infatti ha accusato una performance nettamente peggiore degli altri due indici più tradizionali, ma resta comunque una soffiata sulle intenzioni di Trump, che, come sappiamo, sono più volubili del meteo in aprile.Pertanto non mi stupirei che venissero negate o superate da altre stravaganze magari già fin da oggi.L’Europa comunque ha aggiunto anche ieri tutta la sua debolezza specifica, andando a fare performance peggiori sia degli indici USA che di quelli cinesi, direttamente interessati alla battaglia commerciale.L’Europa infatti accusa un caos interno da far invidia alle stravaganze di Trump, che ne paralizza ogni capacità decisionale.Dopo il vertice di domenica scorsa, in cui si è ascoltata la proposta italiana sui migranti con cortesia formale, ieri hanno cominciato a venire a galla bocciature sostanziali e la convinzione che il Consiglio Europeo di giovedì prossimo finisca per prendere atto che una politica comune sui migranti è impossibile e rinvii la riforma del trattato di Dublino di qualche mese, costringendo Salvini a fare gli straordinari per tutta l’estate nel ruolo di poliziotto burbero, che da un lato impedisce gli sbarchi di migranti, e dall’altro, con l’operazione “spiagge sicure”, colpisce i pericolosi ambulanti che vendono teli da mare e cappellini da sole. Verrà così finalmente affrontata la priorità nazionale: vacanze tranquille per i sofisticati elettori leghisti.Se la paralisi decisionale europea ha aggiunto pertanto un ulteriore elemento di debolezza agli indici dell’eurozona, l’esito elettorale di domenica scorsa ha contribuito al rialzo dei rendimenti del nostro BTP, risaliti nuovamente al 2,85% e dello spread BTP-Bund, tornato a 250 punti base.Il dominio della Lega in quasi tutti i comuni che hanno votato conferma quel che i sondaggi ci raccontano da qualche giorno. Se si rifacessero le elezioni politiche, dopo meno di 4 mesi dal voto di marzo, vedrebbero la Lega superare anche il M5S con oltre il 29% dei voti ed il Centro-Destra unito varcare da solo la fatidica soglia del 40% dei voti, prendendo il premio di maggioranza e potendo governare senza più bisogno neanche della foglia di Fico rappresentata oggi dal M5S. Sarebbe un capolavoro politico per Salvini, prossimo duce italiano, e il suicidio lampo per i pentastellati guidati da un Di Maio che sta mettendo in mostra tutta la sua inadeguatezza politica e verrà presto messo in croce dallo sponsor Casaleggio&Associati..Le fibrillazioni del nostro spread e dei nostri indici evidenziano proprio la paura dei mercati che Salvini voglia passare presto all’incasso, magari con elezioni-plebiscito da tenere subito dopo l’estate ed una sonora pernacchia sovranista all’Europa.E’ difficile pensare che la nostra borsa riesca a tenere a lungo in queste condizioni.Ieri la profonda scivolata del Ftse-Mib si è fermata a una cinquantina di punti dal supporto di 22.300, che l’8 giugno scorso aveva fermato il calo e prodotto nelle 4 sedute seguenti un rimbalzo di oltre 5 punti percentuali. Vediamo se questo livello ripeterà anche stavolta il mezzo miracolo.Certo, ci vorrà parecchio aiuto esterno da parte degli altri indici azionari, che non sarà facile ottenere. In particolare Eurostoxx50, che ieri ha fragorosamente infranto il precedente minimo primaverile di 3.391 e consegnato un segnale di continuazione ribassista piuttosto forte, dovrà essere oggi in grado di negarlo, e l’impresa non sarà semplice. Anche SP500, che ieri si è avvicinato al supporto di 2.676 del 29 maggio, prima di fare il rimbalzino finale, oggi dovrà mostrarsi capace di segnare un nuovo minimo rialzista, per non arrivare ad un pericoloso test che potrebbe mettere la parola fine al faticoso trend di recupero che si protrae dall’ormai lontano 2 aprile scorso. Pierluigi Gerbino www.borsaprof.it
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