Nell’invito al webinar di giovedì 19 dicembre, sulla fiscalità relativa alla finanza operativa, ho toccato un argomento che ha suscitato alcune reazioni da parte di taluni Lettori.
Sottolineo, in premessa, che non intendevo offendere alcuno.
Pubblico volentieri una di queste reazioni, a significare che Traders’ Magazine è aperto a tutte le voci, a tutte le critiche, a tutti i modi di pensare.
Proviene da una voce illustre del mondo dell’insegnamento, Presidente del Movimento NeoBorbonico: parlo del Prof. Gennaro De Crescenzo, docente di Lettere e Storia, di cui riporto sotto il testo che mi ha cortesemente inviato.
Ho già precisato, in sede privata e ribadisco qui che ho scritto “i Borboni” e non “i Borbone” per un refuso.
“Gentile Monti,
ho letto quanto da lei dichiarato sui “Borboni” e credo che per lei e per i suoi lettori potrebbe essere utile qualche aggiornamento bibliografico ed archivistico sul tema-Borbone. Prima di tutto, in premessa, quando si parla di storia non si dovrebbe parlare di “opinioni”: lei è ovviamente libero di avere le sue ma io avrei difficoltà a rendermi credibile nel suo mondo di affari&finanze se iniziassi ad esprimere opinioni personali senza averne la competenza e senza citare documenti e fonti aggiornate.
Lo stesso vale più che mai per la storia (sono specializzato in Archivistica e autore di 15 saggi). Dia un occhio, quando può, allora, al monumentale testo di Guido Landi (Istituzioni di Diritto Pubblico Del Regno Delle Due, tomi 2, pp. 1230) prima di “sparare” sentenze antiborboniche cariche di luoghi comuni, di studi superficiali o di preconcetti.
Se vuole, poi, mi ritenga a sua disposizione per una visita guidata presso l’Archivio di Stato di Napoli dove potrò illustrarle, attraverso le varie edizioni delle Collezioni di Leggi e Decreti e di codici apprezzati in tutto il mondo, cos’era veramente diritto con i Borbone (i cognomi -ma questa è grammatica- non dovrebbero mai essere pluralizzati) e qual era il reale ed ottimo funzionamento della burocrazia o degli appalti.
In quanto al sistema fiscale e alle classi dirigenti, anche un’occhiatina a Savarese e Nitti potrebbe bastare: capirà così che “la scarsa trasparenza, la tracotanza o la disonestà” sono (per noi del Sud) eredità sabaude e poi italiane (del resto, come ha sostenuto di recente il grande economista Vito Tanzi, il Piemonte era di fatto in default e le Due Sicilie con le finanze in ordine prima del 1860). E, dopo queste letture, è lei che “dovrebbe avere il coraggio di dire e gridare” che ha scritto cose false e offensive (anche magari senza esserne consapevole)…
Saluti cortesi
Prof. Gennaro De Crescenzo
Napoli “
Prof. De Crescenzo,
Ovviamente non ritengo di avere scritto cose false o offensive.
Ma Le sono molto grato del Suo contributo autorevole e mi auguro di ospitare ancora in futuro Suoi contenuti.
Maurizio Monti
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia
