Recensione di un altro film da Oscar, in lizza per ben 6 statuette! Una storia nota e un montaggio nuovo affascinante.Era il 1908 quando arrivò anche in Italia nel formato di un unico volume, venendo solo più tardi, come pure in Francia e in Inghilterra, diviso in due libri: sto parlando di ‘Piccole donne’, scritto da Louisa May Alcott – fu il suo romanzo più noto – e pubblicato in America, fra il 1868 e il 1869, in due parti con il titolo ‘Little Women or, Meg, Jo, Beth, and Amy’ e, dal 1880, in un unico volume per ragazzi chiamato ‘Little women’. In Italia e altrove in Europa, da oltre un secolo, prima si legge ‘Piccole donne’ e poi ‘Piccole donne crescono’ che ne è il proseguo. Il romanzo è amatissimo, soprattutto dal pubblico femminile di qualsiasi età ma anche dai giovanissimi di tutto il mondo, ed è consigliato anche dagli insegnanti perché verte sul forte senso della famiglia, intesa nel modo più sano, secondo valori indissolubili che riescono a superare le più grandi difficoltà e sofferenze, anche di fronte alla morte. Inoltre, il romanzo si concentra sulla crescita interiore e sull’affermazione nella loro vita, affermazione professionale e sentimentale, dei ragazzini che diventano adulti, appunto delle piccole donne che pian piano crescono, ognuna con il suo carattere e le sue velleità, ognuna con le proprie forze, speranze e fragilità. Fa anche sognare ‘Piccole donne’, fa vivere in un’epoca passata, fatta di fatiche maggiori rispetto a oggi, a cominciare dall’uso dell’inchiostro per scrivere pagine e pagine di libro, e di piccole grandi soddisfazioni che proprio perché mancano certe superate scocciature quotidiane non sono più godibili: penso a Jo che per far leggere il suo libro prepara i fogli, li ordina, li rilega a modo suo, li mette in una borsa, li porta con sé al treno, poi nell’ufficio di chi dovrà leggerli e valutarli ed eventualmente pagarli e li consegna al futuro datore di lavoro; ecco, pur con questa visione semplificata, tutto il tempo e l’energia impiegati da Jo oggi sarebbero ridotti al minimo con obiettivi potenziati al massimo, grazie al computer, allo scanner, alle email. Certo a fronte anche di una maggiore concorrenza. Ma in ‘Piccole donne’, anche in quello di Greta Gerwig al cinema, si vive di ieri, con la consapevolezza di oggi e la nostalgia sempiterna di ciò che era e non è più e si spera per il futuro come se in fondo, in un ciclo e riciclo storico, certi valori e certe storie potessero comunque ripetersi nei secoli. E così ognuna, mi rivolgo soprattutto alle donne, si vedrà in Amy, buona ma con il suo caratterino causa-guai, o in Beth, così generosa al punto da minare la sua stessa salute gravemente, o nella bella e romantica Meg sempre con il sorriso, o in Jo, dal carattere forte, dalla personalità complessa, dal cuore d’oro, mai disposta a rinunciare alle sue passioni, né a fare compromessi eccessivi. E io mi sento Jo.
F1) Locandina del film e trailer
La locandina del film “Piccole donne” di Greta Gerwig.
Fonte: https://pad.mymovies.it/filmclub/2018/12/058/locandina.jpg
Trailer versione originale: www.youtube.com/watch?v=AST2-4db4ic&t=7s
Trailer italiano: www.youtube.com/watch?v=-2g57Imz77E
Dal romanzo ai tanti film fino (forse) agli Oscar
Tantissime sono state le trasposizioni cinematografiche del libro che più di tanti altri dipinge e rende benissimo quel sentimentalismo tipico dell’America puritana di fine XIX secolo. La prima addirittura nel cinema muto quando, nel 1918, Harley Knoles diresse in ‘Little women’ Conrad Nagel (Laurie) e Dorothy Bernard (Jo). Seguì, 15 anni dopo, la versione del noto regista George Cukor con una splendida Katharine Hepburn nei panni di una Jo ventiseienne e con Joan Bennett in quelli di Amy. Il terzo film dedicato, il secondo parlato, fu quello di Mervyn LeRoy nel 1949 con June Allyson (Jo), Peter Lawford (Laurie), Janet Leigh (Meg) e persino Liz Taylor (Amy) allora diciassettenne e certo di una bellezza assoluta, ben diversa da quella di Florence Pugh candidata per lo stesso ruolo non protagonista agli Oscar 2020. Siamo al quarto ‘Piccole donne’ ma al primo da piccolo schermo ed è il 1955: venne trasmesso in tv il film diretto da Anton Giulio Majano con protagonista Lea Padovani (Jo). Negli anni ’80 ci sono anche stati due film di animazione. Continunando con il conteggio delle trasposizioni cinematografiche, nel 1990 esce quella della regista Gillian Armstrong interpretata da Winona Ryder, Gabriel Byrne e Susan Sarandon, oltre a Trini Alvarado, Samantha Mathis, Claire Danes e Kirsten Dunst. Arriviamo così ai tempi nostri, con un salto dal secolo XX all’attuale, infatti nel 2017 la BBC One ha trasmesso la miniserie tv ‘Piccole donne’ di Vanessa Caswill. Ma è solo nel 2019 che un nuovo film per il grande schermo viene girato dando vita, a 30 anni dal precedente, al romanzo più che secolare della Alcott ed è proprio il ‘Piccole donne’ ultra candidato di Greta Gerwig, regista affermata che si fece riconoscere in particolare per il suo ‘Lady Bird’ del 2017. La Gerwig ha scritto un adattamento cinematografico del romanzo decisamente nuovo, caratterizzato da passaggi continui fra la storia narrata nel libro di Jo e la vita vera di Jo e delle sue sorelle e soprattutto da ripetuti flash-back, sottolineati da un meraviglioso lavoro di luci, nel corso della storia che lo spettatore vive con le protagoniste. Così un amato vecchio romanzo diventa moderno e adatto anche ai giovani di oggi. Nel cast, nomi eccellenti e giovani talenti confermati: Timothée Chalamet, Chris Cooper, Laura Dern, Louis Garrel, Florence Pugh (nomination: miglior attrice non protagonista), Saoirse Ronan (nomination: miglior attrice protagonista) già protagonista di ‘Lady Bird’, Eliza Scanlen, Emma Watson e Meryl Streep, eccellente anche poche battute. Del resto ‘non ci sono piccoli attori, ma piccoli ruoli’ e lei, Meryl, la numero uno in assoluto, ne dà nuovamente prova.
F2) Diverse ‘Piccole Donne’ al cinema da un secolo all’altro
Nelle figure 2a e 2b alcuni scatti a confronto di scene girate nel 1918, nel 1949, nel 1994 e nel 2019.
Fonte: www.repstatic.it/content/nazionale/img/2018/11/10/140531104-d06f4c73-dde4-43f2-bd74-5b7793878ba2.jpg
Fonte: https://www.luxgallery.it/wp-content/uploads/2020/01/piccole-donne-film.jpg
Le candidature (questa recensione è stata scritta ante-notte degli Oscar: le previsioni non erano così lontane)
Sono sei le nomination che già sono state attribuite a questo incantevole prodotto cinematografico: miglior film (Produttrice Amy Pascal), migliori attrici protagonista (Ronan) e non (Pugh), migliore sceneggiatura non originale (Greta Gerwig), migliori costumi (Jaqueline Durran), migliore colonna sonora (Alexandre Desplat) e sono quasi tutte vincitrici non vincitori: eh sì, è proprio un film al femminile seppure assolutamente non femminista (per fortuna). Non posso ancora dire con certezza (peraltro con certezza mia) quali di questi premi riuscirà ad aggiudicarsi ‘Piccole Donne’, ma temo che i concorrenti per categoria siano fortissimi. Del resto, 1) fra i migliori film, sono in concorso ‘The Irishman’ (www.traders-mag.it/roma-ff14-festa-cinema-2019-seconda-parte/), ‘Joker’ (www.traders-mag.it/joker-di-todd-phillips/) e ‘1917’ (presto la recensione); 2) fra le attrici protagoniste che gareggiano per la vittoria, c’è una, a mio parere, imbattibile: Renee Zellweger in ‘Judy’ (www.traders-mag.it/roma-ff14-festa-del-cinema-2019-4-ed-ultima-parte/); fra quelle non protagoniste, la Pugh è assai superiore alla Scarlett Johansonn di ‘Marriage story’, il cui attore protagonista Adam Driver è magnifico (https://www.traders-mag.it/venezia-2019-parte3/), ma sono nominate anche Margot Robbie (‘Bombshell’) e, indipendentemente dal film, Kathy Bates (Richard Jewell); 3) fra le sceneggiature non originali, rispetto a un ‘Jojo Rabbit’ (recensione in arrivo) dubito che vincerà ‘Piccole donne’; 4) fra i migliori costumi, io credo che potrebbe farcela ma la lotta pure in questa categoria è dura, sapendo che i competitor sono ‘Joker’, ‘C’era una volta a Hollywood’ (presto la recensione), ‘The Irishman’ e ‘Jojo Rabbit’; 5) fra le migliori colonne sonore, concorrono ‘1917’, ‘Star wars: l’ascesa di Skywalker’ e ‘Joker’. In fondo però il film ha già vinto.
F3) Greta Gerwig, Meryl Streep e Saoirse Ronan
Nelle figure 3a e 3b la regista Greta Gerwig prima con la grandissima Meryl Streep che va a segno anche con la sua zia March poi con la vera protagonista del film la bravissima Saoirse Ronan insieme in uno shooting.
Fonte: https://movieplayer.net-cdn.it/images/2019/06/19/little-women-photos-ss09.jpg
Fonte: https://lh3.googleusercontent.com
Vederlo?
Il mio dubbio all’inizio era se vederlo al cinema o aspettarlo in televisione. Beh, sono rimasta sorpresa dal montaggio, dai costumi in primis, dalla musica, soprattutto da sceneggiatura (ad opera della stessa regista) e interpretazioni, una migliore dell’altra e ho pensato poi ‘perché rinviare un così fine piacere che, vissuto, in piccolo come lo schermo della tv, dal divano di casa, si ridurrebbe assai? Questa è una piccola opera d’arte proprio come le donne del titolo. Voto: 8 1/2.
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
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