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1917 di Sam Mendes

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Recensione di un intenso film di guerra che tratta non di strategie ma di giovani vite e grandi valori.

Il film ha vinto come miglior film e miglior regia ai Golden Globe 2020 e ha ottenuto 10 Oscar nomination.

È Il 6 aprile del 1917 e l’Esercito tedesco manda segnali evidenti di voler battere in ritirata da uno dei Fronti. Gli aerei dell’Esercito britannico perlustrano la zona e si fa strada la convinzione che si tratti di una trappola: il colonnello Mackenzie vuole lanciare all’attacco il 2º Battaglione del Devonshire Regiment ma se lo farà rischierà una vera carneficina di quei 1600 soldati inglesi, perché i tedeschi stanno solo riorganizzandosi con una strategia d’attacco a sorpresa e poco lontano da dove i loro accampamenti appaiono vuoti hanno costruito un’altra linea difensiva fortemente munita. Ed è qui che inizia questo appassionante film che tiene lo spettatore con il fiato sospeso per tutto il tempo: non è possibile comunicare per via telefonica a Mackenzie i nuovi e consequenziali ordini di rinuncia all’assalto del Generale Erinmore, un invecchiato e sempre fascinoso Colin Firth, perché le linee sono interrotte, così lo stesso Generale incarica due giovanissimi caporali di portare brevi manu la lettera contenente il comando di interrompere l’attacco programmato, ma il tempo e il percorso giocheranno loro contro fino alla fine. Il primo caporale ad essere convocato è Tom Blake con la richiesta di prendere con sé un collega per l’attraversata e lui sceglie l’amico, leggermente più grande di lui, William Schofield, che accetta malvolentieri. Quando i due caporali scoprono quale missione li attende, solo Tom è fin dapprincipio motivato, ben più di William che teme la rischiosità dell’impresa assegnata loro, perché suo fratello Joseph Blake fa parte del 2° Devonshire. Il viaggia inizia. William si ferisce a una mano, poi viene sommerso da un ammasso di pietre, dal quale lo salva il poco più che ventenne Tom, poi succede qualcosa e da lì tutto si complica, ma a quel punto William non può più fermarsi, perché adesso è pronto all’impossibile pur di raggiungere la destinazione prefissa. Il film è una metafora della vita e una celebrazione di chi combatte e trova ispirazione e speranza nei segnali, anche piccoli, che gli arrivano o, più spesso, coglie nel mondo esterno. Il tema del film è la lotta per la sopravvivenza.

F1) Locandina del film e trailer

La locandina del film 1917 di Sam Mendes.
Fonte:  https://www.ansa.it/webimages/img_457x/2020/1/18/63ea7ddd34272132fe882700951a280b.jpg
Trailer inglese: www.youtube.com/watch?v=gZjQROMAh_s
Trailer italiano: https://www.youtube.com/watch?v=StnIcUm-wLs

Giovanissimi i protagonisti di 1917. Proveniente dal teatro il regista del film.
Hanno 22 e 27 anni, rispettivamente, gli interpreti di Tom e William e sono bravissimi, anche perché assai ben diretti da Sam Mendes, candidato a miglior regista ai prossimi premi Oscar. Mendes nasce come regista di teatro, per esempio ha diretto Kevin Spacey nel ‘Riccardo III’ di Shakespeare, sia nel 2011 sia nel 2012, e ha curato la regia, al Royal Court Theatre di Londra, di ‘The Ferryman’ di Jez Butterworth nel 2017. Alcuni attori noti del panorama teatrale hanno poi introdotto Mendes nel mondo cinematografico: tra essi la meravigliosa Judi Dench. Che qualcuno passi dal teatro al cinema non è strano di per sé, ma Mendes non vive in Italia. Un regista di teatro ha un grande pregio, cioè sa dedicare tempo agli attori e alla preparazione dei loro personaggi e, prima ancora, all’analisi del testo e dell’autore del ‘play’. Il teatro è e resta, per l’attore, una grande scuola di apprendimento ed una palestra per il suo allenamento ed è un mondo a parte, un luogo unico di incontro fra appassionati della stessa materia, l’origine e il motivo della ‘famiglia artistica’ ossia di un gruppo di persone che si ritrovano a volersi persino bene grazie al tempo qualitativo speso facendo un lavoro cui tengono sul serio. Tornando a, così si chiamano i Tom e William del film, George MacKay e Dean-Charles Chapman, auguriamo loro di proseguire al massimo nella loro carriera già brillante e caratterizzata dalla luce abbagliante delle nomination attribuite a ‘1917’.

Un film di guerra adatto a tutti i gusti, perché non è di guerra
La guerra in questo film è un pretesto. Sì, c’è un attacco da sferrare; sì, ci sono comandanti dell’esercito, ufficiali e sotto-ufficiali e ci sono tenenti e anche caporali e soldati semplici e ci sono le famiglie che li attendono di ritorno in patria. Ma quel che veramente colpisce e che prende il 90% di ‘1917’ è la giovinezza di questi ragazzi al fronte, i loro desideri di amicizia e di affermazione, anche la loro speranza di tornare in famiglia. È un film che ha del sentimentale più che appartenere alla categoria del cinema bellico. Però un messaggio forte relativo alla guerra questo film lo dà ed è la totale inutiliità della stessa. In un momento di ‘1917’, una frase che il Colonnello Mackenzie, impersonato dal magnifico attore Benedict Cumberbatch, dice alla fine della missione dei ragazzi esprime bene il concetto: “There’s only one way this war ends. Last man standing”, ossia “Vince chi sopravvive”.

F2) I due giovani protagonisti in 2 scene del film

Nelle f2a e 2b i due attori, Chapman e MacKay, in due momenti intensi di questo bel film.
Fonte: https://i.ytimg.com/vi/gZjQROMAh_s/maxresdefault.jpg
Fonte: https://cdn.collider.com/wp-content/uploads/2020/01/1917-george-mackay.jpg

Largo ai visi nuovi e giovani
Un caso raro sarebbe questo film in Italia: volti nuovi in primo piano e visi noti alla massa in ruoli secondari quasi marginali, non relativamente alla storia narrata ma proprio come impiego nel film, ossia poche battute all’inglese Cumberbatch e qualcuna in più all’elegante Colin Firth, ma il vero focus è sui poco più che ventenni protagonisti del film. I due ragazzi non sono attorialmente alle prime armi però, ma deve essere stata pur sempre una occasione d’oro per loro recitare al fianco di due maestri come quelli citati e sotto la guida esperta di Mendes. Chi sono George MacKay e Dean-Charles Chapman? Il primo ha già avuto una quindicina di riconoscimenti di vario tipo dal 2009 a oggi (al Santa Barbara International Film Festival 2020 ha ottenuto il ‘Virtuoso Award’ per ‘1917’), fra cui migliore attore per ‘Il superstite’ dell’artista Paul Wright girato a soli 21 anni; George fu pescato in quinta elementare da un talent scout che gli fece fare un provino per un adattamento cinematografico di Peter Pan diretto da P. J. Hogan nel 2003 e lo vinse interpretando il ruolo del ragazzino Curly. Fra televisione e cinema MacKay si è poi fatto velocemente strada nel mondo degli attori inglesi e non solo. Del resto se non fosse stato sostenuto e incoraggiato nonché indirizzato, a 10 anni cosa avrebbe veramente potuto fare così da solo? Passiamo all’altro attore importante per ruolo nel film di Mendes, Dean-Charles Chapman, che è noto già dal 2005, perché quell’anno ha vestito i panni del protagonista di “Billy Elliot the Musical” al Victoria Palace Theatre e successivamente per essere stato Tommen Baratheon nella quarta stagione della serie di successo “Il Trono di Spade” venendo poi confermato anche nella quinta (ha lasciato alla sesta stagione); quest’anno Chapman farà 23 anni ed è già un attore quotato da 15, il che lascia intendere che è stato sostenuto e aiutato, sennò a 8 anni come avrebbe fatto? La verità sta in questo bell’articolo: I nostri talenti emergono quando siamo circondati da persone che credono in noi – https://curiosandosimpara.com/2019/07/17/i-nostri-talenti-emergono-quando-siamo-circondati-da-persone-che-credono-in-noi/. Perciò forza anche chi 20/30 anni non li ha più.

F3) Gli attori, protagonisti e non, con il regista, tutti fuori personaggio

Le figure 3a e 3b mostrano Mendes attorniato da Mackey e Chapman e poi da Firth e Cumberbatch.
Fonte: https://media.voltron.voanews.com/
Fonte: https://pmcvariety.files.wordpress.com/

Vederlo? *
Sì. È un film emozionante e ben diretto. Non è il miglior film visto ultimamente, benché abbia fra le sue ben 10 candidature all’Oscar quella proprio di miglior film e, se effetti speciali, scenografia e colonna sonora sono di alto livello, il  montaggio sonoro e soprattutto la fotografia di ‘1917’ sono, io credo, pronti a gareggiare con quelli dei film in concorso per le stesse categorie. Voto:71/2.

* L’articolo è stato scritto il 9 febbraio u.s. prima della notte degli Oscar 2020.

F4) Il regista del film Sam Mendes, premiato 2020 per la regia e per il film

Il regista del film, Sam Mendes, vincitore ai Gonden Globe di quest’anno.
Fonte: www.landmarkcinemas.com/media/

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
alessandraeffort@icloud.com
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