Acrobazie in cielo
Negli ultimi due webinar della serie La Foresta di Sherwood, con la partecipazione di Fabrizio Mastroforti, abbiamo esaminato il Dollar Index e l’importante supporto sul quale la quotazione si è appoggiata il 15 luglio scorso intorno a 95.75, in doppio minimo rispetto alla quotazione del 10 giugno scorso.
Il 16 luglio il prezzo ha disegnato una barra di inversione temporaneamente negata dalla barra del 17 luglio; il tutto in correlazione inversa con l’S&P500.
Il Dollaro contro franco appare in una situazione analoga al dollar index, in situazione di doppio minimo rispetto al minimo toccato l’11 giugno scorso, con una differenza che spieghiamo sotto.
Se prendiamo a riferimento il range creato dal grande ribasso della crisi del Covid-19 dopo il 6-9 marzo fino al 20 marzo, considerandolo come un reset su entrambi gli strumenti, ci accorgiamo che il doppio minimo citato sul dollar index ha toccato perfettamente il livello dell’87.50% del range. Questo non è avvenuto sul dollaro-franco che si è fermato nell’analogo doppio minimo ma al 75% dello stesso range.
Il comportamento del dollaro franco e del dollar index è stato analogo lungo tutta la crisi del Covid-19, testimoniando come la crisi stessa ha avuto due fasi fondamentali ben distinte: la prima fase dal 23 febbraio fino al 6-9 marzo, durante la quale gli investitori, anche istituzionali, hanno ritenuto che il ribasso fosse un normale ritracciamento e che il minimo toccato il 28 febbraio rimanesse tale. In questa fase si è verificata la caduta del dollaro.
Nella seconda fase di panico più pronunciato, dal 9 marzo al 23 marzo, nella consapevolezza che si trattava di una crisi vera e non di un respiro temporaneo delle borse, il dollaro ha ruggito come bene rifugio rispetto a tutte le altre valute. Creando quindi un vero e proprio reset minimo-massimo ben visibile su tutti i cambi contro dollaro. Qualcosa di simile è avvenuto anche sull’eurodollaro.
Eurodollaro sul quale avevamo indicato nelle scorse settimane il livello 1.1388 come una resistenza importante e dura da rompere: anche tale livello corrisponde all’ 87,50% del range 9-20 marzo. Tale resistenza è stata rotta per la prima volta in chiusura il 14 luglio scorso. Nei giorni 15, 16 e 17 luglio si è creato un triplo massimo in volatilità al 93.75% del range (metà strada fra l’87.50% e il massimo del 9 marzo). Nei giorni 16 e 17 luglio il livello dell’87.50% si è trasformato da resistenza in supporto.
Tutti i sintomi di cui sopra parlano di una inversione possibile, che dovrebbe partire dalle borse. Gli algoritmi parlano di periodo di inversione 16 luglio più o meno quattro giorni, significa entro mercoledì 22 luglio. Individuano una possibilità di tenuta dei mercati, con minore probabilità, per tutto luglio e danno per probabile un mese di agosto in ritirata, nel periodo dopo il 4 agosto.
Livello critico del Nasdaq viene dato a 11.550, che è un nuovo massimo storico e dove c’è la più grande probabilità dello short. Sugli altri due principali indici americani, lo scenario è rappresentato nel modo seguente: il livello 87.50% dell’intero range della caduta dovuta al Covid-19 è stato toccato con i massimi del 9 giugno e del 15 luglio. È possibile una rottura in volata di tale livello (area 3230-3240) e l’eventuale rientro al di sotto di tale area costituirebbe una indicazione short.
Il superamento in chiusura dei livelli 3270 sull’S&P500 future e di 27.580 sul Dow Jones indice può costituire una negazione temporanea dello scenario di inversione o, quanto meno, determinare la chiusura in stop di eventuali operazioni ribassiste.
Risulta abbastanza chiaro che i mercati hanno bisogno di un ritracciamento corposo. La grande paura che questo possa tramutarsi in un pesante sell-off ha finora attenuato questa possibilità. È un paradosso, ma una apparenza di normalità restituirebbe sicurezza al mercato e potrebbe preparare ad un gigantesco rialzo sui mesi a venire, in piena controtendenza ancora per qualche tempo con l’andamento economico.
Uno scenario di nuovi massimi assoluti sul Nasdaq e di massimi relativi sugli altri due indici prima di imboccare la via di un ribasso significativo può essere assolutamente possibile. Di sicuro attendiamoci qualche sorpresa in tal senso, per attirare nuovi investitori e trader retail da una rottura dei massimi, per poter poi vendere meglio da parte degli istituzionali.
Ricordo che il normale ritracciamento preso in considerazione dal nostro algoritmo è a 2722 dell’S&P500, con livelli intermedi di breve a 3150 e poi in area 3000.
Il livello 2722 appare quasi irreale, tenuto conto di come i mercati continuano a reagire ad ogni accenno di ribasso. Potenza del denaro gratis. Continuiamo ad invitare alla prudenza perché denaro gratis significa prezzo privo di contenuto reale. E se i prezzi non hanno contenuto reale, le cadute sono più violente, come inevitabilmente vedremo allo scatenarsi della prossima crisi finanziaria, da noi prevista all’interno del periodo luglio 2021-dicembre 2022, se arriveremo indenni a quella data.
Mercoledì 22 luglio scorso, per i webinar di Raccomandazioni di Borsa, abbiamo visto quale situazione si sta sviluppando sul dollaro e, soprattutto, quali opportunità possiamo cogliere grazie al sistema Robin Forex: sono andate in onda infatti le operazioni vincenti di Fabrizio Mastroforti, con la magistrale regia di Luciano Lo Casto.
Due grandi professionisti, per un’ora di Cultura finanziaria di altissimo livello. Clicca per condividere. Iscriviti e vedi la registrazione.
P.S.: Il mercato è un aeroplano che sta andando in direzione giusta ma con l’assetto a rovescio: la carlinga è sotto, la pancia dell’aereo è sopra. È una condizione che si verifica poche volte nella storia dei mercati e da cui usciremo in modo drammatico. È molto importante essere consapevoli più che mai di quanto sia importante la Cultura finanziaria, per salvare il nostro capitale e trarre il nostro vantaggio anche in un’epoca così difficile. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia