La ricerca del colpo grosso
L’immagine è simpatica. Lì per lì quasi difficile da interpretare, comunque sorprendente.
Un uomo sdraiato e avvolto in una grande balla di cotone, dalla quale escono solo la sua testa e i piedi. La balla avvolta con un nastro, con scritto Cotton Wool, “cotone idrofilo”.
Sotto l’immagine, lo slogan: “or buy a Volvo”. Oppure compri una Volvo.
Puoi avvolgerti in una balla di cotone idrofilo, oppure, per stare sicuro, puoi comprare una Volvo.
Volvo è il marchio automobilistico che più ha puntato sul concetto di sicurezza.
L’automobile Volvo è apprezzata per questo, dalla progettazione ai minimi dettagli, tutto è pensato, anzitutto, a proteggere autista e passeggeri dagli imprevisti, anche violenti, del viaggio in auto.
Ho avuto una sola volta una Volvo nella mia vita, circa 25 anni fa e fu un caso perché non l’avevo voluta io. E non sono qui per promuovere la Volvo, anzi, chi mi conosce, sa che sono affezionato da quasi quaranta anni ad un altro marchio di auto.
Ma la Volvo è un ottimo esempio per capire quello che avviene sui mercati.
Se esamini le classifiche di vendita europee delle case costruttrici di automobili, ti accorgi che nelle prime dieci non c’è la Volvo. E neanche nelle prime venti.
Volvo ha una quota di mercato che non supera il 2.5%. Ma è universalmente riconosciuta come l’automobile più sicura.
In Spagna, recentemente abbiamo promosso un webinar per quattro giorni consecutivi: nei primi due giorni abbiamo parlato, nel titolo, di “gestione del rischio in modo professionale”. Negli ultimi due giorni di “gestione del rischio come moltiplicatore dei profitti”.
Non era una bugia, né il primo, né il secondo titolo. Fatto sta che gli iscritti con il secondo titolo, che parlava sempre di rischio, ma “moltiplicava il profitto” si sono quadruplicati. È stato un moltiplicatore degli iscritti, oltreché del profitto.
Eppure è il rischio, è la gestione della perdita, è il saper perdere, è dimensionare la perdita l’unica grande prima regola per guadagnare.
Ma il rischio è antipatico. La parola “perdere” fa paura. Agendo sul “profitto” si neutralizza il suono della parola “perdita”.
Solo il 2,5% di chi sceglie una automobile in Europa, sceglie una Volvo. E, probabilmente, solo il 2,5% di chi fa trading mette al primo posto dei propri obiettivi “gestire la perdita”.
Quando conobbi Corrado Rondelli, andammo d’accordo da subito su una cosa: gestire il rischio è il primo obiettivo per un trading di successo.
E’ stato proprio Corrado, venerdì 29 gennaio scorso alle ore 10, l’autore di un imperdibile webinar di commento di questa ultima settimana di gennaio, nella quale la gestione del rischio è stata ben più importante degli obiettivi di profitto.
Quando i mercati vanno sulle montagne russe ce ne rendiamo conto meglio: clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
P.S.: La paura e l’avidità sono le componenti del mercato.
Quando il mercato va in bolla ed esagera in una sola direzione, la paura lascia il posto all’avidità.
La ricerca del colpo grosso diventa l’obiettivo della giornata.
Non è il modo migliore di fare trading: se sei molto fortunato puoi diventare ricco, magari anche velocemente. Se non lo sei, puoi uscirne con le ossa rotte, perfino in un mercato in bolla. Non lasciare mai che vinca l’una o l’altra emozione, governale con un metodo e agisci secondo le regole del metodo in cui credi.
Corrado Rondelli ti spiega come fa lui, nell’ultimo giorno di una settimana particolare in un mese particolare in un anno particolare. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Editore TRADERS’ Magazine ItaliaMaurizio Monti