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Febbraio, zero a zero palla al centro

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Come ai tempi di Jimmy Carter 

L’S&P500 ha iniziato l’anno 2021 con una prima settimana di ottima performance. Abbiamo giù pubblicato su queste colonne che si tratta, statisticamente, di un indizio positivo per l’andamento delle borse nell’anno 2021.
 
Peraltro, il giorno 1 febbraio il minimo ha sostanzialmente eguagliato il minimo di gennaio. Ovvero ha azzerato le performance con una sorta di zero a zero palla al centro, voluto dal mercato per ricaricarsi.
 
Il punto di ingresso intorno a 3650 (più o meno 12 punti avevamo scritto), previsto come primo livello dal nostro algoritmo, è stato centrato.
 
Ci aspettavamo come maggiore probabilità un affondo più lungo, a fronte di un rialzo che non avrebbe dovuto superare i massimi di gennaio che erano anche i massimi storici. L’ipotesi era una seconda onda ribassista che avrebbe dovuto toccare almeno il livello 3636, dove passa in questi giorni la linea di supporto strategico che congiunge il minimo del marzo 2009 con il massimo di febbraio 2020, da noi descritta più volte come punto di riferimento di supporto e resistenza di lungo termine.
 
L’eventuale rottura di tale livello avrebbe portato e in linea teorica porterebbe ancora a minimi ulteriori, fino a 3546 e oltre.
 
Il comportamento dell’S&P500 ha  smentito, al momento, tale ipotesi andando a fare un nuovo massimo storico.
 
Rileviamo, peraltro, che i tre indici americani hanno avuto un comportamento divergente nella chiusura settimanale. Il future dell’S&P500 ha chiuso al massimo storico, il Nasdaq ha fatto un nuovo massimo storico ma ha chiuso leggermente sotto il livello del massimo storico precedente, mentre il Dow Jones non è riuscito a fare un nuovo massimo storico.
 
Questa settimana la divergenza dovrebbe essere sanata ed è possibile che il mercato continui ad andare al rialzo. 
 
Nondimeno, molto timore cova sotto la cenere. I volumi della scorsa settimana sull’S&P500 sono stati di circa 6 milioni di contratti, contro i 10 della settimana precedente, con volumi in decrescita da lunedì a venerdì man mano che i mercati recuperavano e salivano.
 
Alcuni grandi operatori hanno lasciato sul terreno molti soldi a causa del fenomeno creato dai trader retail associati nelle piattaforme di social trading. Anche questi ultimi ci hanno rimesso le penne e il fenomeno sembra rientrato.
 
La Yellen ha commentato che per intervenire è necessario “capire esattamente che cosa è accaduto”. Ma i numeri, invero, cominciano a parlare chiaro, in termini di volumi i guai più grandi non li hanno fatti i retail, ma gli istituzionali, che hanno finito con il fare danno a se stessi.
 
La mia opinione è che questo fenomeno è l’elemento nuovo del 2021. Già configuratosi nel 2020, ora tenderà ad esplodere. Qualsiasi intervento autoritario da parte dei regolatori, a mio avviso, renderà ancora più incandescente la reazione da parte dei retail: la questione, più che finanziaria, è ideologica.
 
Questo scenario non depone a favore di una stabilità del mercato: non mi meraviglierebbe se prima della fine di febbraio assistessimo ad una pausa ulteriore dal rialzo, che potrebbe essere molto più significativa di quella originatasi a gennaio e che ha poi dato origine al citato minimo dell’1 febbraio. Anche statisticamente, febbraio potrebbe non essere un mese buono per le borse.
 
Il 9 febbraio scorso, alle ore 10.30, al Martedì della Borsa, abbiamo ascoltato l’opinione di Giorgio Pallini sul mercato contemporaneo: e abbiamo visto come l’applicazione di Scelta Vincente può aiutarci a gestire nel modo migliore la volatilità che ne consegue. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione. 

P.S.: La presidenza Biden, benedizione per l’Umanità per essere riuscito a rendere l’immagine degli Stati Uniti maggiormente credibile, mi ricorda, un po’, quella di Jimmy Carter, dal 1977 al 1981. Ci sono elementi di assonanza, che potremo meglio esaminare in una analisi specifica futura. In quel periodo le borse fecero un massimo storico e poi assistemmo ad una forte discesa, in un clima di sostanziale disillusione. La storia, ovviamente, non si ripete mai uguale a se stessa, né lo fanno i mercati. Ma qualcosa, sicuramente, insegna. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

Maurizio Monti

 

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