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Ho sempre attribuito una importanza relativa, se non modesta, ad alcuni indicatori macroeconomici, così cari alla stampa finanziaria.

Invece, ad ogni occasione, mi hai sentito sottolineare l’importanza di alcuni indicatori statistici. È la statistica a creare i numeri che portano le probabilità a nostro favore, non altro.

Quindi, se dimentichiamo per un attimo il numero dei posti di lavoro, le vendite al dettaglio e i possibili aumenti dei tassi da parte della FED, ci sono due numeri che dobbiamo tenere in evidenza: 53 e 209.

Il primo numero è il numero dei massimi storici fatti dall’S&P500 nel 2021, fino al 31 agosto compreso.

È quasi difficile immaginare che i mercati, circa un anno e mezzo fa, fossero in sofferenza per la crisi del Covid.

Invece, dal 23 marzo del 2020, l’S&P500 ha registrato un rally di oltre il 100%, stabilendo dozzine di massimi storici lungo la strada.

Nonostante tutte le tragedie della pandemia, gli inizi e gli arresti della riapertura economica e i disastri naturali, i mercati sono rimasti resilienti. Gli investitori sono rimasti ottimisti.

E a questo ritmo, l’S&P 500 è pronto a stabilire un totale di 78 nuovi massimi storici quest’anno. Questo di per sé sarebbe un record, superando l’attuale corona di 77 nuovi massimi, che è stata stabilita nel 1995. Cioè sarebbe il più alto numero di massimi storici in un anno nella storia della borsa americana.

Ora, l’altro numero, 209, intendo, ci dà molto di più da pensare.

Dalla chiusura del 12 ottobre 2020 alla chiusura del 30 ottobre 2020, l’S&P 500 è sceso del 7,5%.

C’era molta tensione verso le elezioni presidenziali statunitensi del 2020. Non era una novità per gli anni delle elezioni. Ha persino un nome: “Effetto ottobre”, tipico degli anni elettorali americani.

I mercati apprezzano la chiarezza e non vogliono l’incertezza. Questa è la migliore interpretazione dell’ ”Effetto Ottobre”. E, regolarmente, quando è chiaro chi ha vinto le elezioni, il mercato si rialza rapidamente, indipendentemente dalla parte vincitrice.

L’indice è salito di quasi il 39% da quel minimo del 30 ottobre. E il mercato rialzista nato a marzo 2020 continua a salire più in alto.

Ci sono stati alcuni piccoli inciampi lungo la strada. Molti di questi sono stati collegati all’incertezza sull’impatto della variante delta COVID-19 o agli acquisti di asset tapering della Fed.

Ma non abbiamo visto un pullback di oltre il 5% dalla fine di ottobre.

E questo dovrebbe farci riflettere un po’.

Sono 209 sessioni di trading senza una correzione del 5% o più.

Ciò significa che siamo entrati in un territorio raro che è successo solo altre sette volte. E solo altre due volte in epoca recente.

Da ottobre 2014 ad agosto 2015, le sessioni di trading senza una correzione di più del 5% sono state 210. Fuori uno, molto presto, quindi e rimarranno soltanto altri sei casi in tutto.

La palma d’oro va al periodo giugno 2016 – febbraio 2018, con ben 404 sessioni di borsa senza una correzione del 5% o più.

Le altre cinque occasioni si sono verificate a metà degli anni novanta, nel 1958-1959 e nel 1961-1962, con valori variabili da 255 a 394.

Al momento, ci stiamo godendo l’ottava serie di sessioni più lunga senza un pullback del 5% o più. Presto sarà la settima, come detto sopra.

Dovremmo procedere con cautela?

La storia degli ultimi 18 mesi è stata ai limiti dell’incredibile: dal più rapido calo del 30% alla più rapida ripresa del mercato. Da orso a toro in un batter di ciglia.

E se guardiamo ai mercati con un’ottica più allargata, con l’oro, il petrolio (da meno 40 a più 60), il Bitcoin … e il segmento immobiliare, anticipatore dei fenomeni inflazionistici, ebbene abbiamo vissuto un inizio decennio straordinario sotto tutti i punti di vista.

A ottobre, in genere, inizia la bella stagione dei mercati. Alle volte, a settembre i mercati soccombono per dare maggior forza alla bella stagione successiva. Sarà così per il settembre 2021?

Il 3 settembre scorso, alle ore 10, in un imperdibile webinar in edizione unica, in diretta, Corrado Rondelli ci ha illustrato la sua visione dei mercati.

Abbiamo parlato di indici di borsa, di oro, di petrolio: il metodo è quello di Corrado, un cocktail formidabile di buon senso, esperienza dei mercati e Ichimoku: un cocktail di cui Corrado è un grande esperto, e noi, insieme con il Pubblico, lo apprezziamo per questo.

Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

P.S.: Non ha molto senso “essere preoccupati”. Un grande professionista, una volta, mi disse: se c’è una soluzione ai problemi, non ha senso preoccuparsi. Ma se la soluzione non c’è, a maggior ragione, non ha senso preoccuparsi.  

Sul mercato non dobbiamo essere preoccupati, ma seguire un metodo, con prudenza e rigore. Nella consapevolezza che un mercato sano va giù per tornare su: e che quando va fuori statistica, la prudenza e il rigore raddoppiano.

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Maurizio Monti

 

Editore Istituto Svizzero della Borsa

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