Guarda con occhi che vogliono vedere

Il trading dell’infinito   

«Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono!»

Correva l’anno 1610 ed il pisano Galileo Galilei stava per sfidare il mondo, pubblicando l’opera che avrebbe cambiato il corso della storia, del mondo e anche la sua: il Sidereus Nuncius.
Andiamo con ordine.

Agli inizi del secolo XVII il nostro Galileo, grazie alla sua competenza nel fabbricare lenti, si dedicava con alacrità al perfezionamento del suo “cannone occhiale”, fino ad allora pensato per scopi militari e fece un atto semplice quanto rivoluzionario: iniziò finalmente a puntarlo verso il cielo dando inizio ad una nuova era della scienza astronomica. 

Per la prima volta scrutò le profondità della volta stellata, effettuando osservazioni talmente rivoluzionarie da far crollare l’intera impalcatura della vecchia ed apparentemente intoccabile cosmologia aristotelico-tolemaica.

Nella sua grandiosa opera annunciò al mondo il risultato delle sue osservazioni, in esse si racchiude il metodo scientifico moderno, basato sull’osservazione e la formulazione di teorie derivate da essa: non più dogmi ma vera SCIENZA.

Galileo comunicò al mondo che alle stelle visibili ad occhio nudo, si aggiungono altre innumerevoli stelle mai scorte prima d’ora.
Che non c’è differenza di natura fra la Terra e la Luna. La Luna è un mondo come la Terra, la sua superficie non è affatto liscia e levigata bensì ruvida, rocciosa e costellata di ingenti prominenze. Quindi non possiede i caratteri di “assoluta perfezione” che ad essa erano attribuiti dalla tradizione. Inoltre, essa si muove, e allora perché non dovrebbe muoversi anche la Terra?

Che Giove possiede dei satelliti propri: questa fu la dimostrazione definitiva del superamento della teoria geocentrica e fu una delle prime prove dirette della validità dell’ipotesi eliocentrica copernicana.

«Il fatto più straordinario è la scoperta di quattro Astri Erranti, che nessuno prima di noi aveva mai conosciuto ne’ osservato…»

In una volta sola, non solo Dio aveva inserito nel cielo cose che l’uomo non poteva vedere ad occhio nudo, non solo la Luna aveva le rughe e non era perfetta, non solo il Sole, astro magnificente, immutabile ed eterno, non era l’unico che poteva avere corpi in orbita oltre la Terra, ma la Terra stessa, e con Lei l’Uomo, da creatura preferita, figlio del Dio creatore messa in una posizione di privilegio, veniva scagliata come pulviscolo cosmico, un soffio perso in un universo enorme, sterminato, molto più di quello che si pensava.

Nell’infinita riconoscenza che il genere umano deve a Galileo Galilei, anche noi, come investitori e trader, pulviscolo cosmico perso nell’universo dei mercati, dobbiamo a lui la conoscenza del metodo scientifico: ovvero la distinzione fra sensazione indimostrabile e scienza esatta.

Nel trading, la scienza è l’applicazione di metodi ripetibili e dimostrabili nei risultati del passato: vale a dire, ciò che ci consente di avere una ragionevole probabilità a favore.

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P.S.: Guarda con occhi che vogliono vedere. Non sognare a occhi aperti, ma sogna ciò che è possibile realizzare. Sono due grandi lezioni galileiane che dobbiamo applicare ogni giorno al nostro trading.

Perché la Cultura non ha confini precisi: è la nostra mente a suddividerla in settori, in segmenti. La Cultura è l’infinito e il nostro scopo è scoprirne giorno per giorno un pezzetto in più.
 
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