Non sottovalutare l’avversario.
Il primo settembre del 1939 cominciava la seconda guerra mondiale, con l’invasione della Polonia da parte della Germania di Hitler.
Nel 1951, scoppiò la guerra di Corea. Una sfida fra Stati Uniti e Unione Sovietica combattuta su territorio altrui, con il 38esimo parallelo che poi sancì la divisione permanente del nord dal sud.
Nel 1963, inizia la tragica, e vergognosa, avventura americana in Vietnam: ma finisce in modo diverso rispetto alla Corea, con la caduta di Saigon nel 1975.
Nel 1987, anno che gli investitori associano alla memoria del crollo delle borse, fu la volta dell’inizio della guerra fra Iran e Iraq.
Nel 1999, ci fu la guerra di Kargil, fra India e Pakistan.
Nel 2010-2011 scoppia la primavera araba. Le popolazioni arabe chiedono democrazia. Sostanzialmente ancora inascoltate.
Probabilmente, indagando di più, troveremmo un conflitto nuovo quasi ogni anno.
Però quelli citati sopra hanno in comune due cose: la prima, si sono verificati a distanza di circa 12 anni l’uno dall’altro, come se 12 anni fosse un ciclo per innescare una nuova guerra o un nuovo conflitto. La seconda, sono durati a lungo, non si sono risolti facilmente e hanno lasciato molti strascichi, alcuni irrisolti.
È arrivato il 2022 e arriverà il 2023. 12 anni dalla primavera araba, e Putin invade l’Ucraina.
Da questa ennesima tragedia, stiamo imparando molte cose. Cioè stiamo imparando cose che già sapevamo ma che avevamo sepolto come impossibili nel nostro inconscio collettivo. Soprattutto, stiamo verificando che le ideologie distruggono quando rifiutano il confronto.
È Pasqua e non entro nel merito della tragedia, se non per condividere una speranza di pace.
In questi anni venti, le perturbazioni che i mercati stanno subendo sono evidenti: e andranno avanti ancora a lungo.
Un invito alla prudenza: chiediamoci, e preveniamo, la reazione dei mercati ad eventi emozionalmente significativi. Perché è evidente che ne vivremo parecchi.
La prevenzione è utilizzare metodi di trading e di investimento basati sulla Cultura della conservazione. È il tempo della moderazione che occorre per uscire vincenti dal mercato.
Per tutto il periodo pasquale, stai con noi, con i nostri webinar e i nostri contenuti: clicca per iscriverti all’imperdibile webinar dei quattro portafogli di Daniele Lavecchia e vedi la registrazione.
P.S.: Senso della conservazione non significa rinunciare. Tutt’altro, è un preciso metodo di combattimento sul mercato, che permette di uscirne profittevoli. La sottovalutazione dell’avversario è l’errore che non dobbiamo commettere.
Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
Auguri a tutti i Lettori di una Pasqua serena.
Ora c’è www.segnalidiborsa.com , la tua WebinarTV 24 ore, 365 giorni l’anno. È gratis, c’è sempre, quando tu lo vuoi e ti informa con un canale telegram di ogni nostro webinar che viene annunciato o pubblicato.
Hai quattro webinar contemporanei costantemente in onda, puoi scegliere i webinar in archivio per argomento, o ascoltare i nostri interventi dove siamo ospiti di altri.
Iscriviti al canale, sarai sempre sintonizzato con noi:
è un portale dell’Istituto Svizzero della borsa
Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa