Speriamo di non finirci.
Nell’antica Roma, era circa il 450 dopo Cristo, le temperature iniziarono a scendere in modo molto significativo.
Verrebbe da dire che, forse, di cambiamenti climatici nella storia ce ne sono stati tanti e le cause sembrano essere molto più naturali che non dovute all’uomo … ma mi astengo, non ho la competenza sufficiente per poter giudicare.
Fatto sta che ci fu una richiesta crescente di legna da ardere, il modo più efficace dell’epoca per riscaldarsi: sempre sperando che non torni ad esserlo molto presto per noi.
Aumentavano le incursioni dei popoli barbari: e il legno serviva anche a costruire armi e navi da guerra. Così, intere foreste intorno a Roma vennero disboscate e fu necessario importare legna da paesi lontani, con costi crescenti.
Si arrivò anche al razionamento delle ore di riscaldamento, nonostante il freddo.
Così: scenario di guerra, temperature che diminuiscono, aumento dei costi energetici, necessità di importare energia da paesi più lontani.
Ti dice niente tutto questo? Sembra che nulla sia cambiato attraverso secoli e millenni, vero?
Chi ricorda il 1973, con le domeniche a piedi, biciclette e pattini nei centri cittadini?
Anche in quel caso, uno scenario di guerra sullo sfondo, Egitto e Siria attaccavano Israele, l’Occidente si schierava con quest’ultimo e per ritorsione gli arabi quadruplicavano il costo del petrolio.
Fra i provvedimenti dell’epoca, le trasmissioni televisive finivano alle 23, per invitare gli italiani ad andare a letto presto e non consumare troppa energia elettrica o da riscaldamento. Fate figli, piuttosto, che vi riscaldate anche.
Nel 1979 si replicò. La causa non fu esattamente una guerra, ma, visto con gli occhi di oggi, forse, qualcosa di peggio: il regime di Khomeini prendeva il potere in Iran, provocando la brusca riduzione della produzione di greggio e la sospensione delle esportazioni.
L’Occidente restò di nuovo al buio.
Fra il 450 dopo Cristo e i tempi moderni, alla fine che differenza c’è?
Viviamo tempi difficili, non sappiamo se il buio è davanti a noi. Non sappiamo se il recente rialzo delle borse che sembra sfidare le banche centrali è semplice euforia o qualche cosa di più serio.
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Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia