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Perché l’Europa perderà la guerra contro l’inflazione

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Energia, inflazione, Europa e USA.

Il mondo non ha abbastanza energia.

Troppo poca produzione di energia per troppe persone. E abbiamo un disperato bisogno di più energia.

Non significa ricorrere come disperati alle centrali a carbone. Significa fare dei piani industriali seri.

C’è inflazione negli Stati Uniti e inflazione in Europa. L’inflazione degli Stati Uniti è un eccesso di moneta circolante. Quella europea è un po’ di moneta circolante appena in più del solito e una gigantesca crisi energetica senza precedenti.

L’inflazione europea è squilibrio di domanda e offerta, alla cui base c’è squilibrio nel mercato dell’energia. L’aumento dei tassi negli Stati Uniti può risolvere il problema della loro inflazione.

L’aumento dei tassi in Europa senza una decisa politica di riequilibrio di domanda e offerta è destinato a fallire il suo obiettivo.

Gli Stati Uniti sono indipendenti dal punto di vista energetico e, malgrado questo, hanno varato una legge che è probabilmente il più grande intervento legislativo mai concepito per la produzione di energia pulita.

Si chiama New Energy Economy e quando la capiremo in Europa, forse, avremo cominciato a risolvere molti nostri problemi.

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato lo stanziamento di 400 miliardi di dollari per il settore energetico.

Parte della spesa, è vero, è destinato all’industria petrolifera a del gas naturale. Ma la maggior parte di quei soldi incentiva la produzione di fonti energetiche alternative.

La legislazione punta su alcuni meccanismi fondamentali.

1) Estende i crediti di imposta del 30% sugli investimenti per l’energia solare, per altri 10 anni fino al 2033.

2) Introduce un nuovo credito di imposta del 20% sullo stoccaggio autonomo dell’energia (settore che diviene di grande importanza per la scelta di titoli sui quali investire).

3) Aggiunge ulteriore crediti di imposta fino al 20% per progetti di energia pulita che soddisfino determinati requisiti di manodopera e ubicazione.

4) Introduce per 10 anni un nuovo credito di imposta sulla produzione di idrogeno verde e blu.

5) Estende a tempo indeterminato il credito di imposta sui veicoli elettrici, rimuove il limite di credito di imposta sui veicoli elettrici ai produttori che hanno venduto più di 200.000 veicoli elettrici e consente l’applicazione del credito di imposta sui veicoli elettrici anche ai punti vendita.

6) Introduce un nuovo credito di imposta sui veicoli elettrici per le vendite di veicoli elettrici usati.

Fa sorridere che l’Unione Europea ha emesso una norma, senza alcuna seria pianificazione strategica ed economica, in base alla quale dal 2033 nell’Unione dovranno circolare solo veicoli elettrici. E’ vero che le iniziative competono ai singoli stati membri, ma …

Molti anni, anzi moltissimi, mi trovai coinvolto in una causa civile, nella quale l’avvocato di parte, esaminate le carte, disse: “Andiamo alla guerra con gli stuzzicadenti, mentre gli avversari hanno l’arma atomica”.

Ecco: l’Europa emette un provvedimento legislativo che è una rivoluzione assoluta … eroicamente sfoderando stuzzicadenti.

Come risultato della legislazione introdotta negli Stati Uniti (che ha messo d’accordo, nella sostanza, democratici e repubblicani), molti analisti prevedono che la rivoluzione dell’energia pulita sperimenterà un boom senza precedenti negli anni venti.

La nuova norma pone le basi per una rapida diffusione dell’idrogeno, dei veicoli elettrici, del solare e delle tecnologie di stoccaggio dell’energia.

Nel prossimo articolo, ci soffermeremo proprio sulle possibili opportunità di investimento derivate da questo intervento legislativo fatto dagli americani. Augurandoci, prima del 2033, di avere analoga opportunità di parlarne per iniziative europee.

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Maurizio Monti

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