L’indice del dollaro (DXY) ultimamente è salito grazie ai funzionari della Fed, il che è un po’ sorprendente in quanto i mercati sembravano essere in ritardo dopo i dati sui non-farm payrolls (NFP), CPI e vendite al dettaglio.
Inoltre, negli ultimi tempi le indicazioni della Fed sono state ampiamente scontate, ma con l’aumento dello slancio per il mantenimento di un contesto di politica monetaria restrittiva negli Stati Uniti, cresce anche la sua influenza sugli operatori di mercato.
Le revisioni del ciclo da parte della Fed sono state piuttosto significative e i mercati hanno già alzato le loro previsioni al 5,3% (tasso massimo) entro il 2023; si veda la tabella F1.
La Mester della Fed ha affermato che “i dati sull’IPC di gennaio hanno mostrato che c’è ancora molto da fare per raffreddare l’inflazione”, il che rafforza ancora una volta i messaggi inviati dagli oratori di ieri, dando ulteriore sostegno al dollaro. Dopo l’intervento di Bowman (FED), avvenuto venerdì scorso, è probabile che il dollaro chiuda in positivo dalla prossima settimana.
Luis Carlos Marin Pinzon Ingegnere industriale alla “Universidad de América” in Colombia, Senior Trade Analyst con oltre 3 anni di esperienza in operazioni e analisi di mercato. Ha conseguito corsi certificati in Trading Professionale e Trading in Borsa, Gestione e Amministrazione di Portafogli nella Borsa Valori Colombiana (BVC), Principi di Investimento, Fondamenti di ETF, Analisi Tecnica Avanzata nel Gruppo Messicano Stock Exchange (GBM) e Fondamenti di Trading e Strategie Avanzate di Trading presso il Market Traders Institute (MTI). |