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L’incredibile storia di un geniale botanico scozzese

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Il fascino di un Universo Parallelo.

Era nel suo piccolo studio, ricavato in un angolo della sua abitazione di Londra. Abitazione divenuta più un laboratorio che un luogo dove vivere, avendo confinato nella sua camera da letto l’unica zona per la sua vita personale.

Fuori, dalla finestra, i fumi della prima rivoluzione industriale di quegli anni di primo ottocento rendeva molto insalubre aprire le finestre. E quando doveva farlo, la polvere entrava e inquinava il suo laboratorio.

Ancora non sapeva che quella polvere, sarebbe stata all’origine di una grande scoperta.

Robert Brown era un botanico, di origini scozzesi. Dai suoi viaggi in Australia, per l’epoca molto complicati, aveva imparato a classificare organismi vegetali completamente sconosciuti in Inghilterra.

E quel giorno stava esaminando del polline al microscopio.

Polline di una pianta, la Clarkhia Pulchella: aveva immerso il polline in acqua e il vetrino del microscopio gli rivelava qualche cosa che gli parve incredibile.

Le particelle più piccole di quel polline avevano un diametro di un micrometro.

Quelle particelle sembravano muoversi come se fossero vive. Come se fossero piccoli esseri viventi, esse andavano a caso, vagavano in tutte le direzioni, si scontravano, si disperdevano verso i lati, tornavano verso il centro, per tornare di nuovo ad andare in tutte le direzioni.

Il buon Cervantes ne avrebbe trovato materiale umoristico per ben descrivere il suo Don Chisciotte, che fuggiva in tutte le direzioni, in preda alla paura.

Robert Brown, inizialmente, pensò che quel moto dovesse derivare da una forza vitale, presente all’interno del polline.

Provò lo stesso esperimento, quindi, con frammenti di piante morte e addirittura con la polvere … proprio quella che entrava da quell’aria inquinata di Londra.

Il risultato era lo stesso: purché le particelle fossero sufficientemente piccole, immerse in un fluido, in acqua, addirittura all’interno di una nuvola di fumo, essere prendevano come impazzite a muoversi in tutte le direzioni, in modo assolutamente imprevedibile e casuale. Non era nessuna aura vitale a muoverle, ma un fenomeno apparentemente inspiegabile.

Era stato scoperto il Moto Browniano.

Robert Brown non riuscì a spiegare la natura e la causa del fenomeno, non c’erano ancora conoscenze scientifiche adeguate per poterlo fare.

Si dovette attendere circa 100 anni … e ci volle la mente di un certo Albert Einstein per dimostrare che il Moto Browniano era dovuto ad un urto di particelle, causate da un fenomeno denominato agitazione termica.

E che tale moto era assolutamente casuale, un piccolo universo dove tutto avveniva in modo imprevedibile, non pianificabile.

Una sorta di energia occulta nella materia, una vita-non-vita, che rende le particelle capaci di muoversi in tutte le direzioni in modo caotico. Un mondo nascosto in preda al caos.

In un lavoro del 1973, Fischer Black e Myron Scholes (proprio loro: Black & Sholes) pubblicarono un lavoro, che riprendeva alcuni studi effettuati da Robert Merton e Paul Samuelson.

Era nata la formula di Black & Scholes, che per la prima volta definiva in modo oggettivo il prezzo delle opzioni. Seguì la formula di Black (cosa che non tutti sanno), che definì il prezzo delle opzioni aventi come sottostante i future.

L’intuizione di Black & Scholes rappresentava per la prima volta il legame fra un titolo derivato ed il suo sottostante.

Quel legame era fondato su alcuni assiomi, la cui memoria storica è stata seppellita dalla grande e tetra Ignoranza imperante nella finanza operativa, che antepone il denaro alla Cultura.

Il primo di quegli assiomi, condizione per l’applicazione della formula, recita così:

“Il prezzo del sottostante segue un Moto Browniano geometrico”.

Per rendere semplice il concetto: ciò che meglio descrive il prezzo di un prodotto finanziario quotato sul mercato regolamentato è il Moto Browniano … quello scoperto da Robert Brown e poi teorizzato da Albert Einstein.

I prezzi seguono un andamento casuale caotico … come le particelle di Robert Brown.

Gli assiomi della formula di Black & Scholes sono sette, prima che la formula possa essere illustrata e spiegata. Non è questa la sede per esaminarli tutti.

Per illustrare la genialità di Black & Scholes è già sufficiente il primo assioma. Il Moto Browniano è la migliore rappresentazione dei movimenti di prezzo del mercato.

Dobbiamo a loro la riconoscenza di averci dato un modo oggettivo per determinare il prezzo delle opzioni. Un modello matematico universale e un punto di riferimento certo. Una formula matematica che mette ordine in un movimento caotico e casuale.

Qualche cosa che fa venire i brividi a pensarci.

Come se la formula trovasse le sue origini in un fenomeno naturale appartenente al mondo dell’incredibilmente piccolo … come se i prezzi altro non fossero che polvere di Londra, frammenti di polline o di piante … inanimati ma capaci di muoversi.

Se credi nella Cultura, i mercati diventano un luogo di fascino.

Sono in pochi a conoscere la legge di Black & Scholes, di averne esaminato le origini, di avere capito a fondo le logiche numeriche che la muovono. Ora ti ho rivelato il primo assioma su cui è fondata: il Moto Browniano, la scoperta di quel botanico scozzese trapiantato a Londra …

Nel webinar in onda nel weekend, parliamo di un sistema in opzioni dal grande potenziale: è Leader, come trarre profitto da qualsiasi direzione del mercato. Hai letto bene, da qualsiasi direzione prenda il mercato, traendo profitto proprio dal movimento. Da quel movimento governato dal Moto Browniano.

Quello che hai letto sopra non lo trovi da nessuna parte, la finanza è un mondo ignorante, rozzo e dimentico della Cultura delle sue origini e destinato, proprio per questo, a ripetere drammaticamente gli stessi errori.

Teniamo alto l’amore per la Cultura, condividi con noi un’ora di grande vera Cultura finanziaria di altissimo livello, iscriviti e vedi la registrazione.

P.S.: La conoscenza del Moto Browniano come origine della legge di Black & Scholes non ti farà fare più soldi, ma ti rende più ricco dentro. Ed è il giusto presupposto, perché è la Cultura a battere i mercati.

E se batti i mercati, i soldi, anche quelli, arrivano.

E’ un imperdibile webinar, dove la Cultura si fa finanza per rendere noto, per la prima volta al grande Pubblico, un sistema di trading che esprime tutto il fascino di quell’Universo Parallelo che sono le opzioni.

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Maurizio Monti

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