Il 4 luglio u.s., l’intervista open air con Ilaria Rossi, psicoterapeuta prima che scrittrice, prendeva forma in una bella zona di Roma, nel verde. L’argomento? Il suo libro dal titolo “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?”, Edizioni Setteponti.
Ilaria è autrice, anche, del romanzo di narrativa “La fattoria delle anime”, ambientato, fra il 1939 e il 1940, in Portogallo e caratterizzato da diversi livelli di lettura, da quello storico a quelli psicologico e di formazione, da quello poetico a quello esoterico. La storia è quella di una ragazza che vive in Portogallo in un clima dittatoriale e sogna la rinascita della sua amata patria con il Quinto impero. “Riprende così la lettura del mito Sebastianista e, nel filo rosso della sua consapevolezza, è accompagnata dagli scritti del poeta nazionale, Pessoa. (Comunicato Stampa).
Il libro “La fattoria delle anime” è, dunque, stato il suo primo romanzo, pubblicato nel febbraio del 2021 da Edizioni Setteponti. Numerosi i riconoscimenti arrivati, con successo di pubblico e critica, in diversi concorsi letterari.
Due anni dopo, l’8 maggio 2023, è uscito il romanzo di cui all’intervista che segue, con una copertina ideata da Zerocalcare. “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?” è stato presentato, in anteprima, all’evento romano del 22 aprile 2023 “Q44 Festival della memoria e della resistenza al Quadraro” organizzato in occasione della 79° ricorrenza del Rastrellamento del Quadraro Vecchio. Grazie a questo suo volume, Ilaria Rossi ha ottenuto il primo posto alla sezione Narrativa e Saggistica edita alla VI edizione del “Premio Internazionale di Poesia Letteratura ArteVisuale Isola d’Elba – Ascoltando i silenzi del mare”, venendo premiata il 17 giugno 2023 a Portoferraio (LI).
Ilaria Rossi, nata il 6 maggio 1968, vive a Roma. Psicologa, psicoterapeuta umanistica-esistenziale e psicotraumatologa, ha condotto progetti scientifici di ricerca e prodotto varie pubblicazioni scientifiche, inoltre è curatrice di un personale blog professionale. È stata l’attività da psicoterapeuta a condurla a scoprire a fondo l’esperienza percettiva del vissuto umano, poi con la necessità, soddisfatta attraverso la prima avventura di scrittura narrativa, di metterla su carta.
F1) copertina del libro “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?” di Ilaria Rossi
Nella figura F1 la copertina del libro realizzata dal noto fumettista Zerocalcare.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Laura Beretta
Recensione “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?” di Ilaria Rossi edito Setteponti
Il romanzo, genere narrativa, scritto da Ilaria Rossi e edito da Setteponti è interessante e biografico, perché ispirato a fatti storici e ad una storia personale realmente vissuta. Il Quadraro – che, oggi, è la zona urbanistica 6C del Municipio Roma V di Roma Capitale che si estende al quartiere Q. VIII Tuscolano – in origine si riferiva a un’antica tenuta di proprietà dei monaci dell’Abbazia di S. Alessio all’Aventino. I tedeschi definirono il quartiere, fortemente antifascista e abitato da fasce di popolazione povera e dagli sfollati del fronte, un “nido di vespe”: per sfuggire ai tedeschi “o vai al Vaticano o vai al Quadraro”, così si diceva. Il 17 aprile 1944, l’esercito tedesco rastrellò il quartiere, deportando in Germania oltre 900 uomini, dei quali, alla fine del conflitto, solo la metà fece rientro. Un pezzo di storia questo, drammatico e grave, che va conosciuto. Il libro è, anche, commovente laddove mescola le esperienze e i sentimenti, nonché le paure e le prospettive, dei due protagonisti, uniti da un legame di sangue e dal volere confessare, l’uno all’altra e viceversa, un proprio segreto, ma disgiunti per età anagrafica e, dunque, per tipo e quantità di vita vissuta, essendo lei un’adolescente e lui un anziano signore. Ciò che emerge, leggendolo, è il rapporto profondo che si instaura fra due anime bisognose entrambe di ascolto e di un affettuoso sostegno. Il nonno è una figura che, nel corso dei decenni, ha un pò perso il suo peso all’interno della società e delle case dei famigliari, ma questo bel romanzo ci fa rivivere il senso profondo di quel legame unico che può esserci fra nonni e nipoti, portandoci a sognarlo, a ricordarlo, a suggerirlo a chi il nonno e/o la nonna ce li ha ancora. Queste pagine ci regalano, dunque, un pezzo di storia umana universale, intervallato dagli stralci di una storia umana personale, che, a tratti, è di tutti. Voto: 7,5.
Intervista a Ilaria Rossi, scrittrice romana di romanzi narrativi
Sul canale Youtube https://www.youtube.com/@alessandrabasile5875 è caricata la video intervista a cura di Alessandra Basile: https://www.youtube.com/watch?v=i6OX8XfQ2MY
F2) Ilaria Rossi in uno scatto professionale
Nella figura F2 Ilaria Rossi intensa Rossi in uno scatto professionale.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Laura Beretta
Basile: Ilaria, partiamo direttamente dall’ultimo libro che hai scritto?
Rossi: Sì. Partiamo dal titolo. Con Prospettiva Quadraro mi riferisco sia a una zona di Roma nell’area di Cinecittà dove, il 17 aprile 1944, furono rastrellati circa mille civili sia alla possibilità di osservare gli eventi al fine di migliorarci, aprendoci all’esperienza. Il rastrellamento accadde poco dopo le più note Fosse Ardeatine. Del titolo fa parte anche la domanda “Qual è la libertà?”. La libertà cui penso è intesa a livello storico, sociale e psicologico, ossia ci sono tre fili che si intrecciano, il che mi riporta al periodo del Lockdown, quando le maglie si stavano sciogliendo, cioè stavamo per tornare liberi, pur con tanta sofferenza e molti cambiamenti. Lo scenario del libro è questo.
Basile: Come si sviluppa il racconto, fra quali personaggi in particolare?
Rossi: Il racconto si sviluppa attraverso un dialogo intergenerazionale fra un nonno e la nipote: il primo rivela, dopo diversi anni, il suo vissuto di bambino dopo che gli fu rastrellato il papà e questa è una storia vera; la giovane adolescente, preda delle ansie legate all’età e vittima di attacchi di panico, vive la difficoltà di entrare in una società dove l’adulto spesso risulta ingombrante, società resa più faticosa ancora dalla situazione pandemica. La ragazza del mio libro è un mio modo di rappresentare i giovani che hanno bisogno di trovare uno spazio in questo mondo colpito da pandemia e chiusure. Molti ragazzi, purtroppo, si sono suicidati durante il lungo periodo Covid: questo è un dato rimasto sotto traccia, nascosto. Bisogna dare spazio e fiducia ai giovani, che possano trovare una forza nel valore della libertà, sempre intesa come rispettosa dell’ambito altrui.
Basile: Hai detto “si può essere liberi anche in un autobus affollato” e hai iniziato il tuo romanzo con questa frase di Piero Calamandrei: “La libertà è come l’aria, ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Penso a quando molte persone si lamentavano di essere non libere in Lockdown, ma la libertà non è solo non essere chiusi in casa, no? Forse c’è di più, che dici?
Rossi: Sì, c’è di più. L’impedimento fisico c’è stato per i rastrellati, presi e rinchiusi, e c’è stato un po’ per noi, chiusi in casa per il Covid, però con la possibilità di riscoprire la libertà nella creatività, che porta accrescimento. In Lockdown, tutti abbiamo sentito una mancanza d’aria e abbiamo dovuto confrontarci con noi stessi, riscoprendo, ciascuno in sé, delle resilienze per andare avanti. La libertà è, anche, esperenziale. Un’altra associazione con la libertà, ma a contrario, è quella con la ragazza del mio libro che, a causa degli attacchi di panico, fatica a uscire di casa. C’è un fil rouge che unisce le tante facce della libertà, tante al punto che la potremmo definire un prisma.
Basile: Ilaria, come hai cominciato a scrivere e quanto impieghi a dar vita a un libro? A proposito, questa sta diventando la tua attività numero uno?
Rossi: No (suonano le campane, ndr). O forse sì (ridiamo, ndr) “Ricordati Ilaria!” (indicando il cielo, ndr). Scherzi a parte, il mio lavoro quotidiano, nonché ciò che mi appassiona, è la psicoterapia, per il continuo contatto con le persone e le esperienze sempre nuove. Lo scrivere, però, sta diventando importante.
Io scrivevo e tuttora scrivo articoli scientifici, per rispondere alla tua domanda. Qui, però, la sfida è quella di poter romanzare e rendere più fruibili e funzionali, esprimendoli con un linguaggio più semplice, quei concetti che, sennò, possono risultare un pò ‘pesanti’. Infine, le tempistiche per un mio libro dipendono da una varietà di fattori, non ultima la situazione professionale che vivo e il mio stato di salute del momento; stato di salute, che, per esempio, in Lockdown, non è stato ottimale. Ma ce l’ho fatta!
Basile: Mi dispiace. E il pubblico? Questo tuo libro a chi si rivolge in modo particolare?
Rossi: In prima istanza, l’augurio è ai giovani. Poi, tutti siamo stati adolescenti, no? E, magari, saremo nonni. Insomma, credo che sia una lettura adatta a tutti. Nel libro, si parla di libertà, come abbiamo detto, e farne esperienza, soprattutto sul piano psicologico, è una opportunità valida per chiunque. Riprendendo e parafrasando quanto asserito dal Presidente Mattarella, la libertà può essere fisica, psicologica e sociale e deve sempre rispettare l’altro e l’altrui libertà. È un valore essenziale e contemporaneo.
F3) Il romanzo “La fattoria degli animali”
Nella figura F3 la copertina del primo libro scritto da Ilaria Rossi.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Laura Beretta
Basile: Prossimi progetti?
Rossi: Ho ripreso il sequel del mio primo romanzo, “La fattoria delle anime”, che è stato molto impegnativo, sia per l’ambientazione – diverse le trasferte in Portogallo – che per i contenuti storici. Sai, ho scoperto che il personaggio di cui parlo nel mio libro fuori di lì non è citato spesso, eppure parliamo di un eroe che ha salvato trentamila persone(!).
Basile: Caspita. Tuttavia, è arrivato un riconoscimento importante, no?
Rossi: Sì. “La fattoria delle anime”, in verità, ha vinto vari premi. Anche “Prospettiva Quadraro” è stato premiato, proprio giugno scorso.
Basile: Certo. Ti hanno consegnato il “Premio Internazionale di Poesia Letteratura ArteVisuale Isola D’Elba – Ascoltando i silenzi del mare”, perché sei arrivata prima nella sezione Narrativa e Saggistica. Complimenti! C’è un elemento autobiografico nei tuoi romanzi?
Rossi: Beh, senz’altro. E, mentre scrivo, scopro e riscopro parti di me. Noi, nelle nostre vite, viviamo tante emozioni costantemente. Dobbiamo renderci consapevoli di ciò, noi non siamo bianco e nero.
Basile: Verissimo. Quante copie sono state vendute del tuo primo romanzo e quante se ne prevedono del secondo?
Rossi: Circa cinquecento copie del primo, mentre del secondo, non ho aggiornamenti.
Basile: Puoi anticiparci qualche novità dei prossimi mesi?
Rossi: Abbiamo in programma delle presentazioni in diverse città, come Genova, Firenze e altre. Inoltre, sto valutando di andare a parlare di questo ultimo testo nelle università, dato l’argomento.
Basile: A proposito di “Prospettiva Quadraro”, vogliamo aggiungere ancora qualcosa?
Rossi: Assolutamente sì! La copertina è stata un dono di Zerocalcare, il giovane grande fumettista.
F4) Ilaria Rossi alla presentazione del suo ultimo libro
Nella figura F4 un momento dell’introduzione di Ilaria di “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?”.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Laura Beretta
Basile: Ilaria, concludiamo in modo un po’ provocatorio: perché comprare “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?”?
Rossi: Perché c’è un contributo storico che è nuovo per molti e corroborato dalla visione biografica di Francesco, il nonno del libro, che porta il suo vissuto, un vissuto che attinge a una storia vera. E perché ci sono un dialogo empatico fra nonno e nipote e, dunque, un ponte intergenerazionale che ci portano a dar valore alle radici e a pensare a come riacquisirle, se le si è perse. E, poi, per il valore della libertà, tornando a riflettere su quello che è stato il nostro modo di vivere il Lockdown, con gli spazi cui avevamo diritto; non è scontata la libertà di sperimentare e di farlo senza invadere quella altrui. Quest’ultimo concetto mi riporta alla metafora dei ricci di Schopenhauer[1], che si facevano male avvicinandosi troppo, ma non si riscaldavano quando restavano troppo distanti.
Basile: Grazie Ilaria, chiudiamo con questa immagine tenera, oltre che con un celebre tropo.
Rossi: Grazie a te, Alessandra.
Conclusione
Auguro a Ilaria Rossi di trasformare la sfida della scrittura, ossia della sua più recente attività, in un successo anzitutto personale. Ricordiamo che i suoi romanzi hanno uno sfondo storico, il che significa una conoscenza preziosa per tutti, giovani e non. Quanto alla professione che appassiona da tanto l’autrice, prima di tutto una psicoterapeuta, spesso accade che un lavoro non escluda né metta in ombra un altro; psicoterapia e scrittura possono persino facilmente integrarsi.
F5) Ilaria Rossi vincitrice del premio per “Prospettiva Quadraro – Qual è la libertà?”
Nella figura F5 Ilaria Rossi prima al “Premio Internazionale di Poesia Letteratura ArteVisuale Isola d’Elba – Ascoltando i silenzi del mare”.
Fonte: per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Laura Beretta
-
La metafora dei porcospini di Schopenhauer verte sulla questione della distanza ideale che le persone devono tenere quando si relazionano. Nella storia sono evidenti i bisogni profondi che tutte hanno di avere legami e conservare una propria individualità. ↑
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo. Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com