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Il mare increspato dei prossimi mesi

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Divergenza sul Vix.

Il non farm-payroll pubblicato l’1 settembre ha confermato le previsioni di un raffreddamento della capacità degli Stati Uniti di creare nuovi posti di lavoro.

Sono stati aggiunti 187.000 nuovi posti di lavoro nel mese precedente, con un aumento della paga oraria media, in linea anch’esso con le previsioni.

L’incremento dei posti di lavoro è stato molto inferiore alle medie dei mesi precedenti, andando a violare al ribasso la linea dei licenziamenti: questo ha generato un aumento del tasso di disoccupazione dal 3.5% al 3.8%.

L’indice della fiducia degli investitori, calcolato da State Street, ha registrato il più alto incremento in 18 mesi: il loro senior global Macro Strategist Marvin Loh ha definito il valore dell’indice come “solidamente in territorio di ricerca del rischio”.

Sempre secondo lo strategist di State Street, l’ipotesi dell’atterraggio morbido è sempre più diffusa.

La lettura combinata di queste due informazioni offre, quindi, uno scenario macro percepito al momento come positivo: il mercato continua a sperare a una Fed che non aumenti ulteriormente i tassi.

Ci troviamo all’inizio di un mese di settembre dove le statistiche del passato ci parlano di lateralità nella prima quindicina e ribasso nella seconda.

I nostri software stanno elaborando i parametri algoritmici che utilizziamo per le nostre analisi, sulla base dei quali, probabilmente, avremo qualche idea più precisa sui mercati dei prossimi giorni.

L’S&P500 ha toccato nella settimana scorsa il 62.50% dell’ultimo range, partito con il minimo del 26 giugno e stoppato con il massimo del il 27 luglio.

Ha sentito la resistenza e si è fermato, con una fase di lateralità che si è protratta da mercoledì a venerdì, con supporto ritestato più volte ma massimi crescenti, sia pure solo in volatilità.

Sembra l’inizio di una figura come quella che si è formata dal 18 luglio in avanti, con massimi crescenti ma supporti molto simili ritestati più e più volte, prima che il mercato cedesse il passo al ribasso della prima quindicina di agosto.

Dal momento in cui abbiamo dato previsione long con molta lateralità (dal 18 agosto, quando non ci credeva nessuno), il mercato ha fatto con molta fatica e frequenti su e giù un cammino di quasi 200 punti, dal minimo di 4350 al massimo di 4547.

Per chi pensava ad un agosto tutto ribassista, non ha tenuto conto di un parametro statistico rilevante: l’S&P500 ha avuto un tonfo superiore al 10% in agosto, da massimo a minimo, solo in due anni negli ultimi 27.

Erano il 2011 e il 2015. Anni molto particolari, dove la perturbazione veniva da cause esterne (che quest’anno non esistevano).

Agosto, come abbiamo spiegato più volte nei nostri articoli precedenti, ha una forte probabilità di dividersi in due dal punto di vista del trend, creando un punto di inversione fra la prima e la seconda quindicina.

Era molto difficile che il minimo avrebbe toccato 4200 in agosto. Continuiamo a dire 4250/4200 come punto di arrivo, vediamo se sarà in settembre.

Aggiungiamo che sta gradualmente aumentando la probabilità di un minimo, che potrebbe essere ulteriore e successivo (ottobre-novembre, con punto più probabile proprio in novembre).

Ne parleremo ancora nei nostri prossimi articoli.

La volatilità è molto bassa, il Vix ha sfondato al ribasso uno dei nostri supporti critici.

Nondimeno, il rapporto fra VVIX e VIX è cresciuto nei giorni di giovedì e venerdì scorso, indicando un po’ di surriscaldamento nelle opzioni del Vix e una ben visibile divergenza di comportamento fra i grafici intraday dei due indici. 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: Cammino travagliato per la borsa americana nei prossimi mesi?  

Continuiamo a sostenere l’opinione della tendenza di fondo rialzista, con parecchie onde di lateralità e ritracciamento.

Siamo in un mare che non è agitato, ma increspato. Per un momento, più avanti avremo un po’ di paura del mare agitato.

 

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