Minimo improbabile e possibile.
Se era possibile peggiorare lo scenario descritto nella nostra analisi pubblicata domenica 24 settembre, questo è avvenuto nell’ultima settimana di settembre appena trascorsa.
Come previsto dai nostri algoritmi di probabilità, il mercoledì 27 settembre l’S&P500 future ha registrato un minimo importante a 4277, da cui è rimbalzato, nella stessa giornata, andando a chiudere a 4313.
Il giorno dopo, 28 settembre, ha toccato (letteralmente per pochi istanti) la quota 4355, per poi andare a chiudere a 4337.
Venerdì 29 settembre, il prezzo ha cercato di migliorare il massimo fino a 4371, ma ha peggiorato la chiusura, a 4325.
La causa della giravolta di venerdì è stata attribuita alla notizia che lo shutdown del governo americano sembrava inevitabile (shutdown di cui quasi nessuno parla in Europa).
Nel nostro articolo di domenica “Specialisti in calci al barattolo” (pubblicato sulla rubrica Ultima Ora del sito di Traders’ Magazine), avevamo anticipato che il Congresso Americano aveva approvato un provvedimento tampone finalizzato a scongiurare lo shutdown, rimandando le decisioni definitive di 45 giorni.
Tre ore prima della mezzanotte americana del 30 settembre (le 6 del mattino dell’1 ottobre per noi), il Senato ha approvato a sua volta il provvedimento tampone, che è stato poi firmato di fretta dal Presidente Biden in zona Cesarini: lo shutdown, così, è per ora scongiurato.
Se ne riparlerà, la tecnica del calcio al barattolo continua.
Nel fratttempo si è dimostrato come la resistenza a 4350 sia dura da rompere.
Come sottolineato nel nostro articolo recente “Perché questo ribasso non ci piace” (pubblicato sulla rubrica Borsa Magazine del sito dell’Istituto), questo è un pessimo sintomo.
La probabilità che il ciclo in corso, partito con il minimo del 18 agosto, sia un ciclo bearish è aumentata in 72 ore di borsa aperta in modo schiacciante.
La conseguenza è che dobbiamo attenderci un prosieguo del ribasso, e stiamo ottenendo la sostanziale conferma che il target di tale ribasso continua ad essere 4077, con un ritracciamento di circa il 12% dal massimo del 27 luglio.
Se tale ribasso coinciderà con la prima quindicina di novembre, avremo qualche speranza che il ciclo bearish potrebbe dirsi concluso, perché il mercato possa ripartire.
Nondimeno, dal punto di vista della lunghezza del ciclo, dopo tale data, il mercato potrebbe continuare fino ad altre dieci settimane dopo il 10 novembre con nuovi minimi, con target discretamente apocalittici, variabili da 3900 a 3591, con un punto mediano a 3707 che coinciderebbe con il massimo ribasso statistico del minimo pre-elettorale americano (minimo che, ricordiamo, si sviluppa fra 14 e 8 mesi prima delle elezioni americane).
La probabilità di tale ulteriore ribasso è ancora minima, ma sta crescendo con l’aumento della probabilità del target a 4077.
In questa settimana, a 4380/4385 collochiamo la resistenza settimanale e il supporto a 4272.
Lo scenario più probabile è un ulteriore tentativo di rimbalzo, per andare a toccare la resistenza settimanale, e di un successivo ri-test del supporto 4277, entro la settimana.
La chiusura della settimana potrebbe essere pronta ad annunciare una settimana successiva negativa con un minimo inferiore a 4277, che potrebbe concretizzarsi intorno al 10-12 ottobre, con il prezzo di 4216 oppure 4147.
Malgrado lo shock, è possibile che il rimbalzo da tali livelli possa essere corposo (1-2 settimane successive di ottobre?). Ma è ancora presto per dirlo, lo vedremo più avanti.
Uno scenario alternativo è una ripresa improvvisa di forza rialzista, che porti i prezzi a 4400-4425, posizionandoli per un rimbalzo più significativo.
A 4415-4420 viaggia la media mobile esponenziale a 150 periodi, che agisce sempre molto bene come tetto dei rimbalzi.
In questo caso il 10-12 ottobre diventerebbe un massimo, anziché un minimo, da cui il mercato avrebbe 1-2 settimane o più di discesa.
Attribuiamo allo scenario alternativo una probabilità molto bassa.
Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia
P.S.: Il 10 novembre è una data molto critica, è il minimo del numero di settimane perché il ciclo in corso partito il 18 agosto si completi.
Appurato che le probabilità ci portano a dire che il ciclo in corso sia bearish, è piuttosto frequente che si completi con una ultima fase ribassista (anche se non si può escludere finisca con un rimbalzo e un minimo più alto dell’ultimo toccato nel ciclo).
Se il ciclo finirà, poniamo, il 10 novembre, potrebbe essere un minimo assoluto (il nostro ipotizzato prezzo 4077), da cui il mercato riparte, oppure un minimo più alto di quello ipotizzato per il 10-12 ottobre, dopo una fase robusta di rimbalzo.
Sia la prima che la seconda ipotesi (cioè: ciclo che arriva al 10 novembre con un minimo relativo, o con un minimo più alto del minimo relativo toccato durante l’intero ciclo), lascia aperta l’ipotesi peggiore, che il 10 novembre possa esserci un prosieguo ribassista.
Nel nostro sistema un ciclo dura nel 90% dei casi, da minimo a minimo, da 13 a 23 settimane.
E il 10 novembre sono 13 settimane. Il minimo sindacale. E anche il minimo probabile, anche se assolutamente possibile.
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