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Campionato mondiale di calci al barattolo

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S&P500 ai massimi del mese. 

Il Congresso degli Stati Uniti ha evitato con un intervento last-minute lo shutdown, e quindi il fermo delle attività governative, che sarebbe iniziato alla mezzanotte del 17 novembre, un tenebroso venerdì 17, con un poderoso rinvio in avanti al 19 gennaio 2024,con la curiosa eccezione di alcune voci di spesa, riguardanti fra l’altro la difesa, prorogate fino al 2 febbraio.

Così, con un nuovo poderoso calcio al barattolo, il Congresso ha cercato di sanare l’insanabile differenza di punti di vista fra Repubblicani e Democratici.

I mercati sono apparsi indifferenti al rischio dello shutdown: ma questo è normale, come abbiamo spiegato altre volte non è la reazione immediata dei mercati che dobbiamo attenderci, ma la reazione differita delle agenzie di rating, in modo particolare sulla valutazione del debito e sulla complessiva affidabilità del “sistema USA”.

Dopo avere registrato la settimana con maggiore performance dell’anno dal 30 ottobre al 3 novembre, il rally è continuato fino a raggiungere 4541 nella giornata di mercoledì 15 novembre. 

La figura grafica di S&P500 coincide con quella del Dow Jones: entrambi non hanno superato i massimi di settembre, mentre il Nasdaq si è fermato sulla resistenza del doppio massimo formato con il top di luglio. 

La corsa al rialzo ha visto momenti di pausa molto modesti. Il 12 novembre sull’articolo di analisi dell’S&P500 pubblicato sulla rubrica Borsa Magazine dell’Istituto Svizzero della Borsa scrivevamo:

Nei nostri articoli precedenti, i nostri algoritmi stagionali individuavano un punto di inversione intorno all’8 novembre e uno intorno al 17 novembre: sembra di poter dire che la piccola pausa dell’8-9 novembre coincida con il primo, sia pure con una magnitudine minima, mentre nella settimana a venire entro la scadenza tecnica o a cavallo del prossimo weekend dovrebbe esserci il secondo.

Potrebbe trattarsi di un massimo fra martedì 14 e giovedì 16 e una discesa successiva fino al 20-21 novembre.

Effettivamente il giorno 15 si è verificato il massimo, ma ad ogni segno di discesa il mercato ha subito ricomprato, consentendo una discesa di appena 40 punti fra massimo e minimo.

Peraltro, ancora un po’ di ritracciamento almeno nei primi giorni della settimana entrante può essere possibile, per poi affrontare un altro possibile rally fino alla prima settimana di dicembre: e questo collima perfettamente con la probabilità statistica stagionale che vede un rialzo delle borse proprio in tale periodo.

Il target possibile è quello già segnato dal Nasdaq, ovvero i massimi di luglio, che per l’S&P500 è a 4634. E, in tale ipotesi, probabilmente il Nasdaq se continuerà la corsa come apripista volerà sopra i massimi di luglio.

Riteniamo ormai quasi certo che il 30 ottobre sia iniziato un nuovo ciclo delle borse americane: da minimo a minimo il ciclo dovrebbe durare 15-23 settimane e siamo alla quarta.

Il prossimo punto di inversione, dopo il 17-20 novembre dove siamo ora, secondo il nostro algoritmo temporale sarà fra il 5 il 7 dicembre e ancora più significativo a metà dicembre, intorno al 15.

Nella stagionalità, dopo l’8 dicembre è possibile una pausa dal trend rialzista, almeno fino a Natale: questo farebbe pensare ad un punto di inversione fra il 5 e il 7, una discesa, (probabilmente moderata?) di circa una settimana fino alla metà di dicembre e poi una ripresa, con molta lateralità, senza nuovi massimi, fino a Natale.

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

 

P.S.: A Natale, tutti si attendono il rally natalizio.

Quello che invece va rilevato è che il rally natalizio, in realtà, con i numeri della statistica, è il rally del Black Friday e del Cyber Monday. Cioè il rally di una economia che va in accelerazione con una forte circolazione monetaria e vendite da record.

E il periodo statisticamente più probabile per il cosiddetto rally natalizio è quello che va dagli ultimi dieci giorni di novembre ai primi otto giorni di dicembre.

 

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