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Rialzo o Bull Trap?

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Attento all’8 dicembre.

Il 27 ottobre l’S&P500 ha fermato la sua corsa al ribasso a 4122, circa 50 punti sopra il livello da noi previsto di 4077.

Il 30 ottobre è iniziato un rally con forte accelerazione, che nella prima settimana ha costruito la performance settimanale migliore dell’anno, e nelle tre settimane successive ha recuperato l’87.50% di quanto aveva perso nei tre mesi di ribasso, fra il 27 luglio e il 27 ottobre.

Come spiegato negli articoli precedenti, questo ha determinato un ricalcolo dei nostri algoritmi basati su timing settimanale: ci troviamo ora all’inizio della quinta settimana di un nuovo ciclo, che supponiamo essere partito appunto il 30 ottobre.

Nell’articolo pubblicato il 24 novembre scorso sulla rubrica Borsa Magazine del sito dell’Istituto Svizzero della Borsa, dal titolo “La chiarezza è far vedere le gambe” ( https://www.istitutosvizzerodellaborsa.ch/chiarezza-far-vedere-gambe/ ), abbiamo enumerato quattro diverse considerazioni che portano univocamente a pensare che un ritracciamento sia prossimo, nella settimana entrante, o in quella successiva.

Anche i nostri algoritmi temporali, di cui effettuiamo l’elaborazione nella notte fra sabato e domenica, convergono su tale possibilità: sempre nell’ipotesi che il 30 ottobre sia partito un nuovo ciclo, la probabilità maggiore è di un pull-back della durata di 3-8 giorni nella quinta o sesta settimana da inizio ciclo (quindi, appunto, nella settimana entrante o in quella successiva).

Rammentiamo che, nella stessa ipotesi, il ciclo precedente che consideravamo partito dopo il minimo del 18 agosto, sarebbe stato bruscamente interrotto in modo molto anomalo ad anticipato, cosa che avviene invero molto raramente.

Qualora dovesse essere sbagliata la valutazione attuale e giusta quella iniziale (quindi: nel caso fossimo ancora nel ciclo partito dopo il minimo del 18 agosto e non in un nuovo ciclo partito il 30 ottobre), le ultime quattro settimane sarebbero una clamorosa bull trap, seguita da un proseguimento del ribasso.

Alcuni analisti, con argomentazioni, riconosciamo, tecnicamente ineccepibili, vedono il mercato proprio in questo modo: l’onda rialzista sarebbe un’onda di parziale recupero di un trend ribassista destinato a continuare e probabilmente a farci di nuovo vedere quota 4100 prima di quanto pensiamo.

Un segnale un po’ più chiaro verrebbe da un deciso superamento dei massimi dell’1 e del 15 settembre: cosa avvenuta in modo piuttosto stentorea finora. E il segnale definitivo sarebbe ovviamente il superamento di quota 4634, segnata con il massimo del 27 luglio.

Se il ritracciamento inizierà in questa settimana potremmo vedere un minimo di circa 80-100 punti sotto il massimo relativo di mercoledì 22 novembre (è stato a 4580), nella giornata di mercoledì 29 novembre. Alcune aste dei Treasury sono proprio a inizio settimana e se dovessero andare male sarebbe un segnale che potrebbe essere recepito in modo negativo.

In alternativa, se la settimana resiste ancora su livelli vicini ai massimi recenti, mercoledì 29 novembre potrebbe essere un massimo relativo, dal quale vedremmo scendere il mercato con un minimo che andrà a formarsi nella settimana successiva.

La statistica stagionale ci dice che il giorno 8 dicembre, l’S&P500 dovrebbe trovarsi sopra l’area 4520, con probabilità vicino al 90%.

A quella data saremo entrati nel clima di attesa che precede la conferenza FED del 13 dicembre, che sarà ovviamente il market mover più importante del mese. 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

 

P.S.: L’8 dicembre sarà anche la data di pubblicazione del non-farm payroll (spostato in questo mese, dal primo al secondo venerdì, perché il primo venerdì coincide con l’1 del mese).

Il dato di questo mese è particolarmente importante, più del solito. Si tratta di capire se si apre o no una ipotesi di clima recessivo.

I sintomi sui fallimenti negli USA sono molteplici. E i fallimenti aprono ad uno scenario di possibile effetto domino, che può cambiare la prospettiva sul 2024.

 

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