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Abituare i cervelli alla guerra

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E alcuni lo sanno già.

I tre principali indici americani hanno chiuso la settimana con una leggera divergenza: Dow Jones e S&P500 con nuovi massimi storici e il Nasdaq, invece, rimasto indietro.

Alcune posizioni sulle opzioni, con una compatta resistenza a 5000, ha fatto avvicinare l’S&P500 future fino alla soglia tonda tonda a tre zeri, stoppandolo a 4997.75, intorno alle 21.15 ora dell’Europa Centrale.

La reazione è cominciata subito e si è concretizzata intorno alle 21.30, respingendo in modo piuttosto violento il prezzo di circa 25 punti, fino a 4972, nella cui area poi ha chiuso, evitando di sbattere contro un supporto appena più in basso.

A ridosso dell’orario di chiusura, quattro minuti prima se abbiamo visto bene, la Casa Bianca pubblicava in un comunicato l’inizio di una reazione contro l’Iran, a seguito dell’uccisione di tre soldati americani in Giordania, a causa di un attacco effettuato con droni iraniani.

“This past Sunday, three American soldiers were killed in Jordan by a drone launched by militant groups backed by Iran’s Islamic Revolutionary Guards Corps (IRGC).  Earlier today, I attended the dignified return of these brave Americans at Dover Airforce Base, and I have spoken with each of their families. 

This afternoon, at my direction, U.S. military forces struck targets at facilities in Iraq and Syria that the IRGC and affiliated militia use to attack U.S. forces.
 
Our response began today.  It will continue at times and places of our choosing.
 
The United States does not seek conflict in the Middle East or anywhere else in the world.  But let all those who might seek to do us harm know this: If you harm an American, we will respond.”

Il clima è da terza guerra mondiale, parole che nel mondo occidentale si rinuncia a pronunciare, per esorcizzarne il significato e le conseguenze. Qualche progressivo sviluppo in tale direzione, a partire dal 12 febbraio, non mi meraviglierebbe.

I mercati, per ora, hanno festeggiato.

Il nostro target per l’S&P500, pubblicato da alcune settimane a questa parte nei nostri articoli precedenti, è di 5046. Cioè a 50 punti sopra il massimo di venerdì scorso, diciamo ormai è in area target, e l’approssimazione di più o meno 50 punti può anche starci.

Ma è un massimo temporaneo, prima che avvenga un ritracciamento degno di questo nome, per poi ripartire al rialzo, almeno fino ad aprile, o, forse, maggio-giugno.

Il target definitivo lo calcoleremo un po’ più avanti, quando avremo qualche dato in più, potrebbe essere il probabile massimo del 2024.

Sui social, molti hanno trionfalmente pubblicato i loro target, guarda caso tutti a ridosso dell’area 5000. Ne avete trovato uno che lo avesse detto prima? E ora? A quanto va?

In Europa, anche il Dax e l’AEX olandese hanno fatto nuovi massimi storici. Nel mondo, il Nifty indiano ha fatto lo stesso.

Curioso che in una settimana così euforica, il Bitcoin si sia mosso in trend sostanzialmente laterale.

Nel prossimo articolo, esamineremo più da vicino livelli di prezzo e analisi probabilistica e stagionale. 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Monti

Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: A proposito di guerre, si vanno intensificando le “confidenze” o l’improvvisa rivelazione di “segreti” riguardanti l’uso di un’arma nucleare, anche contro un paese occidentale, da parte di Putin.

A fronte di tali clamorose “indiscrezioni”, sono apparsi i primi pareri blasonati, fra cui personalità dell’apparato di difesa americano.

Vero o no, il messaggio, inquietante, che sta progredendo in questo 2024 è quello della “normalità” della guerra. Un messaggio subliminale trasmesso ai popoli, per tarare i cervelli sulla giusta lunghezza d’onda.

Spero, vivamente, di sbagliare, ma temo che altre esplosioni di conflitti arriveranno presto, nel corso del 2024. E che alcuni, questo, lo sanno già, e anche con precisione dove e quando.

Parliamo di trading, che è il nostro vero modo di essere indipendenti ed esorcizzare la guerra.

 

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