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“IMMACULATE” (film): Sidney Sweeney (anche produttrice) è la novizia protagonista che affronta il diavolo per farsi suora in Italia

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Dallo scorso 11 luglio, è arrivato nei nostri cinema “Immaculate”, il film italo-americano diretto da Michael Mohan e interpretato, come nel primo lungometraggio del medesimo regista, da Sidney Sweeney nel ruolo della protagonista. Grazie alle 2 serie televisive “Euphoria” e “The White Lotus”, la ventiseienne si è fatta conoscere dal grande pubblico.

Tornando al film, tante sono le domande da porsi. Sarebbe un thriller-horror, ma fa paura? O è così trash da far ridere? Il genere ricorda gli anni 80 traslato ai giorni nostri. Perché buttare soldi in un prodotto dal risultato discutibile? Peccato per il cast italo-americano che invece è di qualità! E ora qualche ipotesi di risposta, anzi una: a produrre “Immanulate” è stata proprio la protagonista. Voilà, les jeux sont faits.

Fra i nostri attori coinvolti nel film, un eccellente Giorgio Colangeli e l’ormai nota Benedetta Porcaroli, che qui merita un plauso per il suo English acting. Un altro fra gli ottimi interpreti italiani del film è Giampiero Judica, che veste i panni del medico corrotto dell’omertoso sistema interno al convento, con l’aggravante della peggior forma di fanatismo, non sua ma del suo capo.

Trama

F1) Sidney Sweepey in un bel medio piano professionale

Nella figura F1 la protagonista di “Immaculate” in uno scatto che la illumina.
Fonte: Licenze Creative Commons pics, we

“Immaculate” inizia con una scena horror: una giovane suora tenta la fuga dal convento, location principale del film, ma 4 “colleghe” più agée le spezzano una gamba e la sotterrano, ancora viva, nelle catacombe sottostanti la struttura ecclesiastica. Lo scenario cambia completamente: alla principale stazione ferroviaria di Roma giunge fiduciosa la novizia Cecilia, che viene presa e accompagnata al citato convento, noto per le cure prestate alle suore morenti negli ultimi giorni di vita.

E’ da Padre Sal Tedeschi che Cecilia ha ricevuto l’invito a prendere i suoi voti finali per aderire ai consigli evangelici e diventare una suora a tutti gli effetti, ma a renderla devota è stato a un terribile incidente dal quale, per miracolo, si è salvata. Quasi annegata nelle acque gelide di un lago ghiacciato e poi dichiarata morta per ben sette minuti, Cecilia si è svegliata, convinta di aver ricevuto la grazia divina per uno scopo specifico, per un suo intervento sulla terra.

Al convento, Cecilia conosce Suor Guendalina e stringe amicizia con lei, che è sarcastica e la mette in guardia costantemente, soprattutto, quando la protagonista scopre, malgrado l’appurata verginità, di portare in grembo un bambino: lo spettatore penserà inevitabilmente al concetto di “immacolata concezione”. Si diffonde la notizia fra le suore e qualcuna non la prende bene. Fra credenze dubbie, pratiche discutibili, stranezze inspiegabili, cicatrici a forma di croce sotto ai piedi di una vecchia monaca, incubi o meglio allucinazioni, Cecilia, sempre meno serena, cerca una via di fuga mentre tutto il parterre la tratta e venera come la Vergine Madre benedetta. Nessuno, però, nemmeno quando vomita un proprio dente, la porta in un ospedale.

Terrorizzata dalle torture inflitte all’amica Gwen, quasi uccisa da una suora durante il bagno e minacciata di rimanere ivi reclusa per sempre, Cecilia escogita un modo per farsi portare fuori dalle mura della “sacra” prigione. Purtroppo, non impiegheranno molto a scoprire la truffa e allora il gioco si farà davvero pericoloso per lei, che dovrà combattere con ferocia per salvarsi la pelle. Alla fine, verrà a galla una verità agghiacciante, ma lasciamo il finale all’immaginazione più trash.

Regista
Il giovane regista è uno statunitense che, con “Immaculate”, è alla sua seconda esperienza dietro alla macchina da presa di un lungometraggio, se non si considera il paio di film indipendenti girati in Pandemia. In precedenza, ha diretto, insieme a Ben York Jones, la serie “Everything sucks!”, uscita su Netflix nel 2018.

Michael Mohan ha ricevuto, nel 2020, il Daytime Emmy Award come miglior regista di una serie per bambini, intitolata “Ghostwriter”.

Recensione

F2) Alcuni tipici personaggi di film categorizzati come “Nunploitation”

Nella figura F2 alcune suore grottesche dei c.d. Tonaca Movie.
Fonte: Licenze Creative Commons pics, we

Orribile. Ecco com’è il film o, meglio, la sceneggiatura, poi non aiutata da una regia acerba e scontata, che incappa in una serie di banalità. Soldi cestinati quelli messi nella realizzazione cinematografica di una storia del genere. Peccato, come già detto, per il buon, se non ottimo, cast italo-americano, letteralmente sprecato per questo film. La mente corre ai lungometraggi horror della seconda metà del secolo scorso; non, però, ai capolavori di Dario Argento. Con “Immaculate” si ride, forse, più che piangere, tanto poco credibili sono certe scelte registiche o certe reazioni mimiche (e non direi per colpa degli attori). A dispetto di tutto, è stata la Lotus del gruppo Leone Film Group, insieme alla Adler entertainment, ad avere presentato “Immaculate”: inspiegabile.

Una curiosità. “Nunsploitation”: è così che qualcuno avrebbe definito il film, ossia appartenente al genere “cinema conventuale” o “tonaca movie”, tipico degli anni Settanta del XX secolo, vale a dire al filone delle opere cinematografiche di basso valore artistico; queste ultime sono caratterizzate dall’essere ambientate in monasteri femminili, o appunto conventi, e da un certo sensazionalismo con aggiunta di scene erotiche miranti ad attrarre pubblico.

Tutto sommato e per concludere, il mio voto al film, nel suo complesso, è magnanimo: 5.

Uscite nei cinema
La prima mondiale di “Immaculate” è stata proiettata ad Austin (Texas) fra l’8 e il 16 marzo u.s., in occasione della 37° edizione del Festival musicale e cinematografico SXSW (“South by Southwest”).

Il film è uscito nelle nostre sale lo scorso giovedì 11 luglio.

F3) Un convento italiano sul genere di quello in “Immaculate”

Nella figura F3 lo scatto di un convento simile a quello del film.
Fonte: Licenze Creative Commons pics, we

 

Alessandra Basile

Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.

Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

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