I consigli interessati.
“Investors should sell equities when the Federal Reserve begins cutting interest rates as risks are rising that the U.S. economy is heading for a sharp slowdown, Bank of America ((BofA)) said Friday.”
“Gli Investitori dovrebbero vendere le azioni quando la Federal Reserve comincia a tagliare i tassi di interesse, poiché c’è un rischio crescente che l’economia degli Stati Uniti punti ad un rapido declino. Dichiarazione di Bank of America, venerdì (2 agosto).”
Alle volte, diciamocelo, leggere queste cose è quasi divertente.
Quindi: gli investitori dovrebbero schiacciare il tasto “sell” al taglio dei tassi della FED.
Perché nel frattempo, al di là di tutte le motivazioni ben più importanti delle stesse dichiarazioni di Bank of America, sicuramente tutti hanno aspettato a vendere. Tutti quanti aspetteranno quel giorno alle ore 20 per pigiare il tasto “sell”.
Mark Twain aveva detto:
“If you don’t read the newspaper, you are uninformed. If you do read the newspaper, you are mis-informed.” che possiamo tradurre in “Se non leggi le notizie, non sei informato. Se le leggi sei male-informato”.
Ecco, leggere la dichiarazione di Bank of America è la dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, della saggezza di Mark Twain.
Dal 17 luglio la borsa americana scende.
Ha chiuso in positivo luglio perché nelle ultime tre ore di contrattazione, complice la conferenza di Powell, il mercato ha recuperato da un minimo relativo, per chiudere appena appena sopra l’apertura del mese, rispettando a malapena uno dei parametri statistici più consolidati degli ultimi 16 anni.
Nei due giorni di borsa dell’1 e del 2 agosto, a fronte di vendite che hanno fatto calare l’S&P500, da minimo a massimo, di 269 punti (quindi non uno sfracello, un ribasso), il Vix, già piuttosto alto in partenza, ha accelerato dell’85% in 36 ore, andando quasi a lambire quota 30, vetta che non vedevamo dal fallimento della Silicon Valley Bank, nel marzo del 2023, quando per fare una accelerazione perfino inferiore in quantità (partì più in alto) impiegò tre giorni, anziché meno di due come in questo caso.
E saranno i parametri statistici che elaboreremo nel weekend a dirlo, ma a prima vista sembra una delle più forti o forse la più forte accelerazione di volatilità mai verificatasi nel periodo 25 luglio-18 agosto. Lo vedremo nei prossimi articoli.
Rispetto al ribasso, l’accelerazione di volatilità sta solo ad indicare che le vendite erano da panico.
Dire agli investitori di vendere a settembre quando la FED annuncerà il calo dei tassi (se lo annuncerà a settembre), significa solo invitarli a vendere ad un prezzo conveniente per Bank of America che potrà così iniziare ad acquistare, perché, nel frattempo, tutti avranno venduto.
Mark Twain era un genio.
Perché sia rispettata la statistica degli anni elettorali, relativa al periodo 25 luglio – 18 agosto, il Vix, alla chiusura del 18 agosto, dovrebbe ritornare sotto 18.50 . Nel frattempo, ci siamo presi una formidabile estensione in direzione opposta.
Nella nostra Classroom più recente avevamo fatto cenno che i nostri algoritmi davano una possibile perturbazione del mercato alla data del 5 agosto.
O la perturbazione è avvenuta con un po’ di anticipo (considerando venerdì, il giorno precedente, potrebbe essere). Oppure il picco di volatilità potrebbe essere lunedì.
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P.S.: L’incertezza pre-elettorale è iniziata a luglio. C’è ancora spazio per qualche recupero ad agosto, fino al 18 agosto.
Perché poi, le probabilità sono tutte contro e crescenti.
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Maurizio Monti
Editore Istituto Svizzero della Borsa