Generare flussi di cassa mensili con le opzioni su azioni.
Molti investitori privati sono alla ricerca di metodi per ottenere rendimenti elevati con poco rischio, senza compromettere il capitale come parte essenziale della loro strategia. Per molti, le opzioni su azioni sembrano troppo speculative: è un mito. Vendendo opzioni put e seguendo regole e linee guida precise, è possibile ottimizzare il rapporto tra rischio e rendimento.
Che cos’è la vendita di Put?
La vendita di Cash Secured Put è una tecnica che combina due strategie: la vendita di opzioni put e il mantenimento di abbastanza capitale nel conto di trading da coprire l’eventuale acquisto del titolo sottostante.
Nello specifico, vendiamo al trader X il diritto, ma non l’obbligo, di venderci azioni a un prezzo determinato (prezzo di esercizio) entro una data prestabilita (scadenza). In cambio di questa obbligazione, riceviamo un premio in denaro, determinato dal mercato, chiamato premio dell’opzione.
Termini chiave:
-
Vendita
Indica che stiamo “sottoscrivendo”, ovvero vendendo, il contratto di opzione. Questo processo è noto come selling-to-open (STO).
-
Cash secured
(coperto da contanti): Riserviamo un importo di denaro sufficiente nel nostro conto per finanziare un eventuale esercizio futuro dell’opzione.
-
Put
Questo è il tipo di opzione che vendiamo, un’opzione che consente di guadagnare se i prezzi scendono. Il compratore dell’opzione put ha il diritto di venderci azioni a un prezzo prestabilito entro una data definita.
Esempio di operazione
Immaginiamo che il prezzo delle azioni di Apache Corp. sia di 32 dollari per azione. Se vendiamo un’opzione put out-of-the-money con prezzo di esercizio a 30 dollari (sotto il valore attuale di mercato), accettiamo di acquistare 100 azioni di Apache per 30 dollari ciascuna entro la scadenza del contratto. Supponiamo che la scadenza sia tra un mese e, come compenso, riceviamo un premio di 1 dollaro per azione (100 dollari per contratto).
L’importo di denaro necessario per coprire la vendita di questa put sarà equivalente al costo di 100 azioni (3.000 dollari), meno il premio ricevuto (100 dollari), quindi 2.900 dollari. La nostra rendita iniziale si calcola così:
- Rendimento = 100 dollari / 2.900 dollari = 3,4%
Cosa può accadere alla scadenza?
- Il prezzo rimane sopra i 30 dollari
L’opzione non viene esercitata e noi tratteniamo il premio, ottenendo un rendimento del 3,4%. Il denaro riservato torna disponibile per coprire nuove operazioni il mese successivo. - Il prezzo scende sotto i 30 dollari
Il compratore esercita l’opzione, vendendoci le azioni a 30 dollari per azione. Immaginiamo che il titolo scenda a 29 dollari: in questo caso, acquisteremmo a 30 dollari (prezzo di esercizio), ma la nostra base di costo effettiva sarà di 29 dollari (prezzo di esercizio meno il premio ricevuto). Se il prezzo continua a scendere sotto questa soglia, potremmo iniziare a subire perdite.
Dove risiede il rischio?
Il rischio principale è che il prezzo dell’azione scenda sotto il nostro punto di pareggio (29 dollari nell’esempio sopra), causando perdite. Il successo nella vendita di opzioni put dipende da tre fattori chiave:
- Selezione delle azioni (o ETF)
- Scelta delle opzioni (prezzo di esercizio e scadenza)
- Gestione delle posizioni (strategie di uscita)
Selezione delle azioni giuste
Poiché c’è la possibilità di dover acquistare il titolo sottostante alla scadenza, è importante selezionare solo azioni che saremmo disposti a possedere anche al di fuori di questa strategia. È quindi necessario un processo di selezione molto accurato, che deve basarsi sulla qualità del titolo e non solo sui potenziali rendimenti dell’opzione.
-
a) Analisi fondamentale
Nel primo passaggio del processo di screening, scegliamo azioni di società con alti ricavi e una crescita solida degli utili. Strumenti come la Investors Business Daily 50 List o siti gratuiti come finviz.com sono utili per selezionare titoli con solidi fondamentali.
-
b) Analisi tecnica
Dato che l’impegno per un’opzione put è di breve termine (solitamente un mese), è importante analizzare il trend e il momentum del titolo. Un approccio comune è usare quattro indicatori tecnici principali:
- Media mobile esponenziale (EMA) a 20 e 100 giorni per identificare il trend
- Istogramma del MACD per misurare trend e momentum
- Oscillatore Stocastico per il timing del mercato
- Indicatori di volume (ad esempio, On-Balance Volume, OBV) per confermare cambiamenti di trend
-
C) Principi generali
Una regola fondamentale è non vendere opzioni prima di una comunicazione sugli utili trimestrali, poiché queste possono generare volatilità inattesa. È anche essenziale scegliere azioni con un alto volume (minimo 250.000 al giorno) e diversificare i settori del portafoglio.
Calcoli e scenari
-
Opzione non esercitata Se l’opzione scade senza essere esercitata, la nostra rendita sarà data dal rapporto tra il premio incassato e il capitale riservato.
-
Opzione esercitata: Se l’opzione viene esercitata, acquisiamo le azioni, e il punto di pareggio sarà pari al prezzo di esercizio meno il premio.
L’importanza della gestione delle posizioni
Una volta venduta l’opzione, è importante monitorare attentamente la posizione fino alla scadenza. Le strategie di uscita includono il riacquisto dell’opzione per chiudere la posizione, limitando le perdite o proteggendo i guadagni.
Conclusione
Poiché è possibile che alla scadenza dell’opzione ci ritroviamo a possedere il titolo sottostante (azione), è fondamentale selezionare solo titoli che saremmo disposti a comprare anche al di fuori di questa strategia. Molti trader scelgono infatti titoli che vorrebbero detenere a lungo termine nel proprio portafoglio, perché convinti della solidità dell’azienda. Tuttavia, se questa sia la strategia giusta dipende da ciascuno. I trader professionisti, in genere, non si affezionano alle azioni e diversificano il rischio. Questo si ottiene principalmente attraverso un accurato processo di screening. Il processo di selezione deve quindi essere ben ponderato e non basato solo sui potenziali rendimenti delle opzioni. Si cerca di individuare titoli che siano solidi sia dal punto di vista fondamentale sia da quello tecnico, soddisfacendo anche requisiti come la diversificazione settoriale.