Nomi e cognomi già noti.
La storia della creazione della Federal Reserve degli Stati Uniti, o “Fed”, è una narrazione affascinante piena di intrighi politici, crisi finanziarie e decisioni che hanno plasmato il destino degli Stati Uniti.
Per capire le ragioni della nascita della Fed nel 1913, bisogna prima tornare alla fine del XIX secolo, un periodo in cui l’economia americana era un ottovolante di prosperità e caos.
Alla fine del XIX secolo, l’economia americana era sempre più complessa, ma il suo sistema finanziario rimaneva inefficiente e vulnerabile.
Le banche operavano senza una regolamentazione chiara e il controllo sull’offerta di moneta era minimo.
Questo disordine generava cicli di ondate di panico finanziario, che colpivano periodicamente il Paese.
Uno degli eventi che fece scattare il campanello d’allarme fu il panico finanziario del 1907. Una crisi bancaria scatenata dalla speculazione dilagante e dalla paura che esplose a Wall Street.
La Borsa di New York crollò e il paese fu sull’orlo della catastrofe economica.
Le banche stavano fallendo, in pieno collasso di liquidità, e i cittadini facevano lunghe file per ritirare i propri soldi, temendo di perdere tutto.
Nel mezzo di questa crisi, il magnate finanziario J.P. Morgan diventò l’eroe inaspettato. Sembra un film già visto, vero?
Morgan, con la sua influenza e ricchezza, organizzò un piano di salvataggio privato, riunendo i migliori banchieri e uomini d’affari per stabilizzare i mercati.
Sebbene il collasso fosse stato evitato, divenne chiaro a tutti che gli Stati Uniti non potevano dipendere dalla “generosità” (magari interessata) di un solo uomo per salvare la propria economia.
Era necessaria una soluzione istituzionale e permanente.
Il panico del 1907 fu il catalizzatore per cui alcuni degli uomini più potenti del paese si incontrarono in segreto per tracciare il futuro finanziario dell’America.
Nel novembre del 1910, in assoluta segretezza, un gruppo selezionato di banchieri e politici si recò a Jekyll Island, una remota isola della Georgia.
Tra i presenti c’erano figure chiave come il senatore Nelson Aldrich, l’economista Paul Warburg (sì, membro influente di una famiglia ancora oggi influente) e dirigenti delle banche più importanti.
Questi uomini non usarono i treni pubblici né i loro veri nomi, temendo che la stampa venisse a conoscenza dell’incontro e scatenasse polemiche. Un vero e proprio Bilderberg ante litteram.
La loro missione era quella di elaborare un piano per la creazione di una banca centrale che potesse prevenire nel futuro panico finanziario, fornendo stabilità economica al paese.
Dopo giorni di intense discussioni, crearono quella che sarebbe diventata la base del sistema della Federal Reserve.
Sebbene il piano originale elaborato a Jekyll Island abbia subito modifiche significative negli anni successivi, la sua essenza è rimasta: la creazione di un’entità che controllasse l’offerta di moneta e fungesse da prestatore di ultima istanza per le banche.
Nonostante gli accordi raggiunti a Jekyll Island, creare un’istituzione potente come una banca centrale non sarebbe stato un compito facile.
All’epoca, gli Stati Uniti erano ancora aggrappati all’idea del laissez-faire, con molti cittadini e politici che temevano che una banca centrale avrebbe concentrato troppo potere nelle mani di pochi.
I dibattiti al Congresso furono intensi e la resistenza venne soprattutto da coloro che diffidavano di Wall Street e temevano che la Fed diventasse uno strumento con cui i banchieri potessero controllare il paese.
Tuttavia, Woodrow Wilson, eletto presidente nel 1912, comprese la necessità di una profonda riforma finanziaria.
Con il sostegno del presidente Wilson e di alcuni legislatori chiave, come Carter Glass e Robert Latham Owen, fu raggiunto il consenso per andare avanti con il progetto.
Il 23 dicembre 1913, con un atto che molti aspettavano con impazienza e altri temevano, Wilson firmò il Federal Reserve Act.
Era nata la FED.
Il sistema fu istituito come una rete di banche regionali sotto la supervisione di un consiglio di amministrazione, con sede a Washington. Avente la capacità di controllare l’offerta di moneta e fungere da prestatore di ultima istanza per prevenire il collasso delle banche.
La creazione della Fed non solo ha risolto il problema delle crisi bancarie, ma ha trasformato per sempre il sistema finanziario americano.
Durante la Grande Depressione del 1929, sebbene la Fed fosse criticata, forse a ragione, per non aver fatto abbastanza per mitigare la crisi, la sua esistenza fornì una base istituzionale per la futura regolamentazione e gestione dell’economia.
Negli anni successivi, la Fed ha modificato il proprio ruolo e le proprie responsabilità, diventando il pilastro che controlla i tassi di interesse, regola l’inflazione e promuove la crescita economica sostenibile.
Oggi la Federal Reserve è una delle istituzioni finanziarie più potenti del mondo e la sua influenza sull’economia globale è indiscutibile.
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P.S.: La creazione della Federal Reserve degli Stati Uniti è stata decisiva per lo sviluppo finanziario degli Stati Uniti. Dal caos, nasceva il bisogno di stabilità, e la FED soddisfò tale bisogno.
I veri accordi stipulati a Jekyll Island rimasero, nondimeno, oscuri. Ed è tipico della storia della finanza internazionale che ci sia un aspetto trasparente e uno opaco, che procedono in parallelo.
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Maurizio Monti
Editore
Istituto Svizzero della Borsa