Le telefonate mai diffuse fino ad ora, la ricostruzione dei fatti attraverso una lente diversa, quella di Yoko Ono, definita a lungo e vigliaccamente la “Jap w**re” per la sola “colpa” di essere stata l’amore dell’indimenticabile John Lennon, la intensa voce e le parole poetiche e profonde di un artista ancora vivo fra noi, nuove generazioni incluse: tutto questo nel riuscito prodotto del regista premio Oscar Kevin MacDonald, in memoria dell’ex leader dei Beatles e del suo concerto del 1972 al Madison Square Garden, in “One to One: John & Yoko”. Voto: 9
L’insostituibile John Lennon è ancora un artista che fa battere il cuore a chi c’era, a chi l’ha conosciuto post mortem, a chi è nato nel nuovo secolo. La sua universalità, le sue canzoni e il suo canto ci fanno sognare e volare e ci spingono dolcemente verso un solo credo: la pace. Lui faceva (e fa) tutto questo così: “Imagine all the people livin’ life in peace. (..) A brotherhood of man (..) Imagine all the people sharing all the world, you may say I’m a dreamer, but I’m not the only one. I hope someday you’ll join us and the world will live as one” (Imagine, J. Lennon).
100 minuti per sognare, dunque, per emozionarsi e per conoscere meglio Yoko Ono, che, forse, in “One to One: John & Yoko” diventa la vera protagonista della storia, pur sempre con un riguardo, un amore e una stima per il suo John che la fanno restare un passo indietro rispetto a lui. Per il resto, però, Yoko dice la sua e dà voce al suo vissuto, assolutamente non facile, accanto all’uomo considerato ai tempi fra i più potenti. La loro fu un’unione di principii e valori, di idee e concetti, di arte e professione e di infinito affetto e dedizione reciproca. Da questo profondo legame, distrutto vigliaccamente e violentemente nel lontano 1980, davanti alla loro casa, mentre rientravano assieme, è nato, quasi 49 anni, fa Sean Ono Lennon, che ha dato un importante contributo al docufilm e al reperimento di parte del materiale. La sua somiglianza con il padre è forte.
A dirigere questi 100 minuti di musica, verità e nostalgia per il tempo che fu (per tutti), lo scozzese Kevin MacDonald, insieme al montatore Sam Rice-Edwards. Macdonald ha scelto come titolo del suo lavoro quello del citato concerto di beneficienza, newyorkese, del quale ha dichiarato di avere bene impresso in memoria il ricordo e che si chiamava, per l’appunto, “One to One”. 52 anni fa John Lennon performò, con al suo fianco l’amatissima Ono, per i bambini con bisogni speciali, in quella che fu poi ricordata come l’unica esibizione a tutto palco dopo la fine dei Beatles. Ricordiamo che l’ultimo album della band fu “Let it be”.
Trama
Presentato fuori concorso all’81° Mostra del cinema di Venezia, il documentario di MacDonald ritrae la coppia Lennon, nella loro parte di vita comune e post-era dei Beatles, nella Grande Mela, rivelando il vero punto di vista di Yoko Ono, specie in risposta alla cattiveria popolare, gratuita, che, per anni, l’aveva duramente presa di mira e colpita. “Mi davano della poco di buono, poi della strega; mi dicevano che ero brutta – ma io ero bella – perché stavo con l’uomo più potente del momento”. Così commenta Yoko Ono nel film.
Erano gli anni Settanta quando i due personaggi si trasferivano a vivere e lavorare a NYC. Ma, nel 1972, la situazione storico-social-politica americana non era leggera. Questo li portò a dare voce al loro credo e ad esprimere molto chiaramente la loro posizione pacifista, in pubblico.
Il materiale inedito raccolto nel documentario è vasto e vario: dagli audio delle telefonate fra Lennon e Ono, così come quelli che vedono protagonisti l’uno o l’altro, ad alcune riprese homemade della coppia. Il figlio Sean ha, inoltre, remixato gli audio di alcuni loro concerti, meravigliosi. E poi ci sono i preziosi filmati restaurati. Innanzitutto, quelli in 16 mm proprio del bellissimo concerto “One to One”.
La produzione
A produrre il documentario, innanzitutto, la Mercury Studios, con Alice Webb presente al Lido; la Ceo ha dichiarato, in conferenza stampa, di sentirsi onorata di esser parte del team che ha portato questa storia all’attenzione del mondo con “One to one: John e Ono”. Il film è stato prodotto, inoltre, dalla Plan B/KM Films, una joint venture di Macdonald con la Plan B Productions di Brad Pitt.
Il regista
“Costruito attorno al bellissimo filmato in 16mm dell’unico concerto completo che John tenne dopo aver lasciato i Beatles (digitalizzato e rimasterizzato con una qualità tale da renderlo irriconoscibile per quelli che ricordano la versione uscita in VHS negli anni Ottanta), spero – ha commentato MacDonald – che il film faccia conoscere al pubblico una versione più intima di John e Yoko, con una riflessione anche sui loro lati politicamente radicali e sperimentali”. (press material Venezia 81)
Kevin MacDonald ha vinto l’Oscar per Un giorno a settembre e regista di High & Low: John Galliano, Whitney Houston – Stella senza cielo, La morte sospesa, L’ultimo re di Scozia.
Conclusione
La dedizione dei due protagonisti nel promuovere la pace fra gli uomini è un elemento forte che li ha contraddistinti e che emerge da questo documentario, toccando il cuore. Il loro credo, combattivo a parole e note musicali, nella non-violenza li ha portati ad azioni e dichiarazioni, talvolta, persino rischiose per loro, ma anche ad unirsi profondamente come coppia. Lennon, lo ricordiamo con enorme tristezza, venne freddato mentre rientrava a casa, zona Central Park, con la compagna. Sembra che le sue ultime parole siano state “I was shot..”. Davanti all’edificio newyorkese Dakota, è ancora oggi appesa una targa commemorativa.
L’unica conclusione, dunque, è: va visto, perché è storia, è cultura, è arte, è musica. Dalla presentazione a Venezia 81, lo scorso 31 agosto, di “One to One: John & Yoko”, non è dato sapere al momento se e quando verrà trasmesso al cinema o sulle piattaforme. Voto: 9.
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.
Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com