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La diciottesima settimana dal minimo del 5 agosto

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Pausa o esplosione rialzista?

Il 24 novembre avevamo pubblicato il grafico del rapporto fra SPX e SPXEW: cioè il rapporto fra l’S&P500 e l’S&P500 equal weight L’Indice di Bolla delle Magnifiche definendo il grafico come una sorta di indice di bolla delle magnifiche.

In quella data, prima del Black Friday, il grafico puntava verso il basso, poco sopra la media mobile a 200 periodi.

La situazione oggi, su due importanti grafici di analisi.

SPX/SPXEW al 06 dicembre 2024

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SPX/SPXEW al 06 dicembre 2024

Alla data di oggi, constatiamo come in corrispondenza del Black Friday, fra il 25 e il 29 novembre, si sia formato un supporto sulla media mobile a 200, creando un potente rimbalzo.

In effetti, nelle date comprese fra il 25 e il 29 novembre, i titoli guida tecnologici, le cosiddette Magnifiche, si sono tutte girate al rialzo: basta osservare i grafici di Apple, Microsoft, Amazon, Google, Nvidia, Tesla, Meta.

Nasdaq/S&P500 rispetto allo SPY

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Nasdaq/S&P500 rispetto allo SPY

Qui sopra trovi il grafico del rapporto fra Nasdaq ed S&P500, rappresentato con le candele giapponesi, rispetto allo SPY, l’etf dell’S&P500, rappresentato con la linea color rosso amaranto.

Il secondo grafico ci rappresenta una storia consimile al primo: il Nasdaq, dal 25-29 novembre in poi, è più forte dell’S&P500 e allo stesso tempo ne sostiene il rialzo.

Che cosa possiamo aspettarci.

Se osserviamo con attenzione i due grafici, la data intorno al 10 luglio è stata quella dove le magnifiche hanno cominciato a perdere terreno, per il fenomeno rotativo che ha rafforzato temporaneamente gli altri titoli dei listini.

Entrambi, ora, si trovano su un livello superiore al 50% dell’ultimo range ed entrambi prossimi alla trend line rialzista che congiunge gli ultimi massimi.

Dalla pura analisi grafica i casi sono due: o siamo di fronte ad una esplosione rialzista e un allungo clamoroso dei tecnologici come avvenuto fra il 22 aprile e il 10 luglio, oppure, più probabilmente, è tempo di una pausa.

Pausa che, se dovesse esserci, certamente potrebbe distribuire capitali sugli altri titoli dei listini, ma, nel frattempo, toglierà carburante alla spinta delle Magnifiche sull’S&P500.

Apple, Nvidia e l’indice Dow Jones hanno manifestato un po’ debolezza fra giovedì e venerdì.

Quella del Dow Jones non è una divergenza conclamata con gli altri due indici, avendo fatto comunque un nuovo massimo nel corso della settimana.

Potrebbe diventare l’inizio di divergenza che prelude ad un ritracciamento di S&P500 e Nasdaq.

L’S&P500 ha fatto un nuovo massimo storico, non scende, ma sembra affaticarsi molto a superare il livello 6100, dove, peraltro, potrebbero esserci parecchie posizioni rialzista sulla scadenza tecnica del 20 dicembre.

6094 e 6135 sono i due livelli da noi annunciati da tempo come resistenze strategiche importanti dell’S&P500 future.

Siamo ancora sulla prima, che più volte è stata bucata senza ancora romperla, considerando la chiusura di venerdì sopra tale livello ancora insufficiente per considerarla rotta.

Il timing possibile.

Quindi, una pausa riflessiva del mercato, magari dopo il dato critico del CPI di mercoledì 11 dicembre, potrebbe starci.

L’onda rialzista dell’S&P500, misurata dall’ultimo minimo del 19 novembre a 5855, se terminasse a 6135, in ipotesi, avrebbe una dimensione tipica di 280 punti, non dissimile da quelle che rileviamo abitualmente sull’S&P500 alle soglie di una pausa.

Inoltre, dal minimo del 5 agosto, entriamo nella 18esima settimana.

Nella nostra analisi ciclica 16-24 settimane è la dimensione tipica del ciclo da minimo a minimo dell’S&P500.

Così, siamo nel range temporale dove, una volta raggiunto il massimo, potrebbe esserci un ritracciamento di 2-3 settimane, un nuovo minimo finale del ciclo in corso e la ripartenza di un nuovo ciclo.

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