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Da Venezia 81 un polpettone Rai sul poeta Giacomo Leopardi, a gennaio: poca attinenza con il vero conte di Recanati

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A farla da padrone nella fiction in 2 puntate che andrà sui canali nazionali proprio all’inizio del 2025, con il titolo “Leopardi, il poeta dell’Infinito”, è il sempre bravissimo Sergio Rubini, che, però, per questo film, ha scelto di stare dietro alla macchina da presa. Grazie alla preziosa biblioteca paterna, Giacomo si ritrovò, magari anche suo malgrado, immerso nella cultura, nella scrittura, nell’arte, in ciò che avrebbe inevitabilmente segnato la sua vita e, si immagina, la sua salute.

Purtroppo, la famiglia non ebbe la capacità di comprendere il genio di Giacomo e chi avevano in casa. L’opera di Rubini si concentra sul sentimento amoroso di Leopardi, mai corrisposto, arricchito e depauperato da illusioni micidiali ripetute e delusioni altrettanto rovinose: il suo tormento per Fanny Ronchivecchi, nata nel 1801 a Firenze, dove morì 88 anni dopo, e moglie del medico e botanico Antonio Targioni Tozzetti, il poeta la conobbe nel maggio 1830 e fu colpito da un vero colpo di fulmine. 

Giacomo Leopardi
F1) Giacomo Leopardi
Nella figura F1 il poeta della splendida poesia “L’infinito”.
Credits/fonte: Licenze creative commons, ricerca web – https://cdn2.picryl.com/photo/2022/01/04/leopardi-giacomo-1798-1837-1826-ritr-l-lolli-f548fa-640.jpg

Trama


Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità e, prima, un bambino prodigio e un adolescente ribelle (rispetto ai durissimi canoni educativi dei genitori, nonché al rango di appartenenza). La vita del poeta romantico, ma anche filosofo e pensatore politico, ci viene narrata dall’amico Ranieri – il patriota, scrittore e politico italiano, nato a Napoli nel 1806 e morto a Portici nel 1888 – ed è incentrata sulla fuga del ragazzo dal suo nucleo familiare e sull’amore sofferto per Fanny, la contessa Targioni Tozzetti. La fiction include anche la morte di Leopardi, successiva alla malattia dello stesso fin da giovanissimo.

Sergio Rubini
F2) Un primo piano di Sergio Rubini
Nella figura F2, il regista del film su Leopardi proposto a Venezia 81.
Credits/fonte: Biennale Venezia 81, Press – materiale stampa

Il Regista, le sue note


“Sarà la ricerca di amore a spingere Leopardi oltre il recinto dorato della casa paterna, e sarà l’amore per una donna, l’ammaliante aristocratica Fanny Targioni Tozzetti, a diventare la sua ragione di vita, nonché a occupare uno spazio importante nella sua produzione letteraria; così come ancora una volta sarà nell’amore per il suo fedele e apollineo amico Ranieri che il nostro poeta riuscirà a colmare i limiti della propria fisicità.

Genio visionario dietro cui palpita il cuore di un eterno ragazzo, incompreso dagli uomini della sua epoca, Leopardi è più interessato a rivolgersi alle generazioni del futuro, nelle quali ha continuato a trovare ascolto fino a oggi”. Press material, Biennale Venezia 81)

L'Infinito
F3) “L’Infinito”
Nella figura F3 la splendida poesia “L’Infinito”.
Credits/fonte: Licenze creative commons, ricerca web – https://i.etsystatic.com/51530133/r/il/a3deb7/6538534053/il_1588xN.6538534053_5d2d.jpg

 

Analisi & Recensione


Rubini ha diretto un cast adatto al canale televisivo, il che non è necessariamente un complimento; il protagonista del film è Leonardo Maltese; più lontani di così dal poeta marchigiano non si poteva stare. Una cosa voluta? Parrebbe di sì, ma resta poco comprensibile. Applausi fragorosi, invece, vanno a Alessio Boni, un artista di altro spessore, ad Alessandro Preziosi, particolarmente bravo in questo seppur piccolo ruolo e a Valentina Cervi, efficace.

Giacomo Leopardi era disgraziato nella parvenza e nella salute, cosa, quest’ultima, che peggiorava ulteriormente la prima, come in un circolo vizioso. Era altresì di modi raffinati e intrinsecamente aristocratici: difficile farlo per finta, solo perché si vestono i panni di un conte o di un marchese per il piccolo o grande schermo, a meno di una straordinaria bravura.

Leonardo Maltese, certo rispecchia altri canoni, per qualcuno importanti: è famoso e considerato bravo, dopo aver interpretato alcuni film diretti da mani sapienti ed aver vinto, fra il 2022 e il 2023, premi di riguardo, sia al festival di Venezia sia ai Nastri d’argento.

In verità, il bruttino, gobbo, a dir poco acciaccato e puzzolente, Giacomo Leopardi sposò la marchesina Antici: fu mio nonno, Aldo Filippini Battistelli, a dirmi che il brillante Giacomo era carente sulla pulizia personale; fra i suoi antenati, il papà di mia madre aveva proprio il classicista romantico caduto nel pessimismo cosmico, attraverso l’avo, anch’egli di San Lorenzo in Campo (PU, Marche), Pietro Filippini, marito di Artemisia Antici, figlia del marchese Camillo Antici e cugina prima del poeta; la zia di Artemisia, Adelaide Antici, era maritata con un filosofo, politico, letterato italiano, esponente del pensiero controrivoluzionario, il conte Monaldo Leopardi, destinato in origine a sua sorella Amalia.

Conclusione

LEOPARDI, IL POETA DELL’INFINITO” di Sergio Rubini
F4) Una scena del film “Leopardi, il poeta dell’Infinito” di Sergio Rubini
Nella figura F4 un’altra scena del film con il protagonista, Leonardo Maltese.
Credits/fonte: Biennale Venezia 81, Press – materiale stampa

E’ un “polpettone” questo prodotto, quindi può piacere già solo per questo a qualcuno. Comunque, ci porta nel mondo – oggi affascinante allora deprimente – di un uomo che, nella sua sfortunata relazione con la malattia, morì a Napoli nel 1830, durante un’epidemia di colera: a stroncarlo un edema polmonare o uno scompenso cardiaco.

Quando c’è di mezzo la storia e si racconta la vita vera di un personaggio realmente vissuto, il voto è comunque più alto, perché acquisiamo informazioni, ci andiamo a documentare dopo aver visto le immagini scorrere sullo schermo e facciamo nostro quel pezzo di cultura, anche quando fosse un poco romanzato per motivi di sceneggiatura.

Voto: 6/7. Il film in due puntate esce sulla Rai il 7 ed il 9 gennaio 2025.  

 

Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Ha collaborato con la Comunicazione Corporate di un’azienda. Ha una formazione in Life coaching (per un periodo ICF) e una laurea in Giurisprudenza. Presiede la Associazione Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, ‘Dolores’, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ha scritto ‘Films on The Road’, un libro sul cinema girato in Italia, edito Geo4Map. Scrive di film e spettacoli teatrali con l’occhio dell’Attrice, il suo primo mestiere, e intervista persone e personaggi, soprattutto del mondo dello spettacolo.

Email: Alessandra.Basile@outlook.com Sito web: www.alessandrabasileattrice.com

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