Originalità.
Stati Uniti d’America.
E’ certamente il più grande debitore del mondo.
Il suo Presidente è giustamente considerata la persona più potente al mondo.
Il 20 gennaio giurerà come Presidente un tale, che ieri dichiarava di voler annettere manu militari la Groenlandia e Panama.
E poi, perché no, è ora che il Canada diventi il 51esimo stato.
E, parole sue, di voler scatenare l’inferno in Palestina, notoriamente zona già paradisiaca.
Vuole anche cambiare il nome del Golfo del Messico.
L’America per essere great again deve avere un suo Golfo, accidenti.
Deve averlo scoperto di recente sulla carta geografica: guarda bagna la Florida e si chiama Golfo del Messico: inaudito.
Ci sono state un po’ di reazioni, nel mondo.
Il problema, perché abbiamo un problema, è abituarsi per quattro anni a queste uscite.
Poi, si dice, parla, abbaia, ma mica poi vuole farlo.
E meno male, visto che si è presentato come l’uomo che porrà fine a tutte le guerre.
Mercato Azionario Americano.
Il mercato azionario è in difficoltà dal 6 dicembre.
Il Dow Jones ha cominciato a scendere subito, il giorno dopo del massimo.
Il Nasdaq e l’S&P500 hanno indugiato un po’, pur non facendo nuovi massimi, indugiavano a scendere.
Poi è arrivato il 18 dicembre e allora si è capito che il Dow Jones aveva ragione.
Ora, i tre indici principali americani si sono allineati tutti e tre sulla linea di supporto.
Potrebbe essere una linea di ripartenza?
In realtà, il mercato fa di tutto per tentare di convincersi che sarà così.
L’S&P500 future, nella giornata dell’8 gennaio, ha toccato la soglia critica di 5917, un punto sopra il supporto strategico disegnato dagli opzionisti a 5916.
E ha rimbalzato, tornando in area 5950, dove molte put vendute aspettavano qualche boccata di ossigeno, arrivata prontamente in chiusura di mercato.
Opzioni dell’S&P500
Ora c’è l’enigma di venerdì 10 gennaio (il 9 gennaio Biden ha inventato il lutto nazionale per la dipartita di Jimmy Carter e i mercati sono chiusi).
Ci sono tre punti critici sulle opzioni put: 5950, 5900, 5850.
5900 è il livello più frequentato al momento, con un numero di put, circa 11.000, pari alla somma degli altri due livelli.
Alle 14.30 di venerdì c’è il non-farm payroll.
E’ tornato il mondo alla rovescia, quello dove le belle notizie diventano brutte per il mercato, che le interpreta come fattori inflazionistici.
Così, il non-farm payroll, se positivo, come forse potrebbe essere, può diventare negativo per il mercato.
Il prossimo supporto, se verrà rotto 5916, è proprio vicino all’area 5850, diciamo circa 10 punti sopra a 5860.
I bond.
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Il future del trentennale USA
Il grosso guaio è che Powell ha abbassato i tassi dell’1 per cento, e gli investitori pretendono i rendimenti di prima.
Il future del trentennale è affondato, e siamo ormai al 5% o quasi.
Nel grafico abbiamo disegnato la linea dove avevamo detto sarebbe affondato.
Quando lo abbiamo detto, siamo stati sgridati, eravamo esagerati.
E’ affondato di più.
La relazione con l’S&P500
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Rapporto del trentennale USA con lo SPY, ETF dell’S&P500
Il grande exploit dell’azionario ha ovviamente fatto affondare il rapporto fra il trentennale USA e lo SPY.
I picchi che vedi sono quelli relativi ai ribassi dello SPY, dove il trentennale ha guadagnato terreno proprio per la debolezza dell’azionario.
Ora, siamo ad un doppio minimo.
L’ultimo picco è stato il 2 gennaio, giornata di forti ribassi.
La figura è di quelle che fanno presumere di volere replicare il 2 gennaio.
Ribasso in arrivo.
Lo abbiamo scritto più volte negli ultimi articoli
(per citare l’ultimo: https://www.traders-
da Venerdì in poi, ma soprattutto la prossima settimana siamo in intensa zona di rischio.
Può ripartire dai minimi allineati dei tre indici? Potrebbe…
Ma quello che comincia a serpeggiare sui mercati non è aria di fiducia.
Qualcuno comincia a chiedersi se un presidente così, un debito così, un mercato dei bond così …
Insomma qualcuno si chiede se gli Stati Uniti d’America sono effettivamente quello che in molti cerchiamo di credere che sia.
E quando questo viene messo in dubbio, è molto molto pericoloso: non è un problema politico, di essere repubblicani o democratici.
Ma di essere credibili: è il mercato che vuole credibilità.
Perché? è il mercato, bellezza.
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