La cena si fa Party.
Paura di rallentare.
Il Sell-off di venerdì 21 febbraio ha certamente avuto come concausa i dati negativi pubblicati dalla Università del Michigan.
La previsione di una inflazione al 4.3% ha messo paura, come pure un consumer sentiment in netto calo.
Aggiungiamo dati non proprio confortanti su Walmart, la grande catena di negozi americana, e il quadro è delineato: una combinazione di segnali d’allarme di una economia più lenta.
Il petrolio è crollato e le obbligazioni sono salite.
Indice Mags ancora con nuovi minimi.
Ancora una volta abbiamo visto l’indice che misura il rapporto delle sette magnifiche con l’S&P500 e il Nasdaq in ulteriore calo, a fare nuovi minimi: indice che è ben conosciuto dagli abbonati a Traders’ Magazine e ai partecipanti alle Classroom.
Mercoledì arrivano gli utili di Nvidia, in questa circostanza un fattore decisivo per stabilire se le Magnifiche potranno tornare a perfomare.
Oltre i numeri, gli investitori valuteranno su Nvidia le considerazioni che farà il CEO su DeepSeek.
Dati Macro importanti in arrivo.
Giovedì avremo i dati preliminari del PIL americano e le richieste di disoccupazione; e poi venerdì il dato realmente cruciale che è l’indice PCE, previsto in salita allo 0.3%, un dato che se fosse tale causerebbe una accettazione da parte del mercato.
Mercato che spera in un taglio dei tassi a maggio-giugno da parte della FED.
Sul mercato valutario, lo Yen si sta rafforzando e siamo probabilmente all’inizio di una discesa del dollaro contro la valuta giapponese.
S&P500.
La giornata di ieri sull’S&p500 è stata da manuale: massimo sulla resistenza a 6067, discesa fino a 5995, rimbalzo a 6050, vendita di tonnellate di put zero day a 6050, e respingimento fino al doppio minimo a 5996.
Poi rimbalzino per farlo chiudere sopra 6000.
E siamo così sul punto mediano del grande range in cui l’S&P500 si dibatte a molte settimane, con più o meno 150 punti dal livello 6000.
Potrebbe scendere ancora, probabilmente fino a martedì-mercoledì e toccare 5920-5950.
Mercato delle opzioni.
Che il sell-off di venerdì scorso non rientrasse esattamente nelle previsioni, neanche dei grandi istituzionali, lo abbiamo visto sul mercato delle opzioni.
Le opzioni ITM relative alla scadenza del future di marzo erano in rapporto 7 a 1 fra call e put, fino a mercoledì 19 febbraio.
Venerdì, una ondata di coperture con put ITM ha letteralmente inondato il mercato, portando il rapporto a 7 contro 6.
Non solo, nelle scadenze a breve termine, le put ITM sono da 5 a 10 volte le call ITM.
Grandi coperture in corso…
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