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Stupidi no. Pericolosi sì.

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E Buona Pasqua!

Non solo recessione?
Ray Dalio, gestore di fondi di primaria importanza, sostiene che davanti a noi  non c’è una normale recessione, ma un vero e proprio sconvolgimento dell’ordine monetario mondiale, che coinvolge in modo drammatico il dollaro. 

E’ significativo che l’intervista è stata fatta da Fox Business, praticamente la gazzetta ufficiale di Trump, da sempre la testata più vicina alle idee del Presidente.

 

Aria tossica in America
Il sentiment di mercato continua ad essere traballante.

La settimana di Pasqua è iniziata con un massimo nella giornata di lunedì che andava a solleticare di nuovo l’area dei 5500 punti sul future dell’S&P500, ma si è chiusa giovedì poco sopra 5300, dopo avere bucato ma non sfondato questo livello di supporto.

Similare il destino degli altri indici americani.

Per essere, statisticamente, una delle settimane più performanti dell’anno, la settimana di Pasqua è stata molto deludente, in linea con il clima negativo che pervade Wall Street, nell’epoca Trump.

 

Europa.
Più stabile l’Europa, dove gli indici azionari hanno puntato a recuperare l’area dei massimi della settimana precedente.

La BCE ha ridotto i tassi di 25 punti.

La Lagarde ha deliziato il mercato con un comunicato funereo, espresso in un tono, un dress code e un linguaggio del corpo oltre il devastante: è significativo che il mercato non abbia tanto considerato le sue parole, ma il contenuto, vale a dire la riduzione dei tassi di interesse. 

Dopo Trump, ci si è abituati anche alla Lagarde.

 

Beni rifugio.
Franco Svizzero e Oro sono sempre le superstar del mercato.

Curioso che il Bitcoin sembra stia seguendo la stessa scia: ma arriverà, riteniamo più avanti, il suo momento. 

Di sicuro, non c’è ombra di Trump-cripto-economy, se non quella che gli ha fatto incassare miliardi con la sua cripto-burla lanciata a suo nome e a nome di Melania al momento delle elezioni.

 

Geopolitica.
Vance passa la Pasqua a Roma, spostandosi con il suo corteo di 20 auto. 

Il caos nella capitale invasa dai turisti nel periodo pasquale è totale. 

I commenti dei romani che ci pervengono sono fra il rassegnato e l’umoristico e, malgrado siano divertenti, non posso riferirli per non offendere troppo i politically correct, che potrebbero avere un serio colpo apoplettico se li scrivessi. 

Sempre a Roma, ci sono i colloqui Iran-Stati Uniti.

Praticamente, Trump doveva far finire due guerre, ma finirà con il cominciarne una nuova. 

Formalmente sarà Israele a bombardare l’Iran.

La novità più rilevante è che ora gli Stati Uniti dichiarano di “ritirarsi” dalla questione Russia-Ucraina, in assenza di “collaborazione” da parte dei due governi. 

In sostanza, è pienamente confermato che Putin, per qualche ragione che riteniamo di intuire, tiene Trump per i testicoli.

Se il prossimo tradimento degli Stati Uniti sarà nei confronti dell’Europa, come sembra, Putin avrà la meglio. 

Non solo: le poche terre rare che l’Ucraina possiede fuori dei territori occupati dai russi, saranno sfruttate dagli Stati Uniti, per risarcimento degli aiuti militari forniti.

Un abominio che grida una vendetta impossibile da attuare.

Per quanto riguarda Gaza, Trump ha ottenuto una cosa: nessuno se ne occupa più. 

La guerra continua, le stragi di civili pure, il governo israeliano è sempre il beniamino numero uno degli Stati Uniti, e allora si vada avanti.

Nelle Università americane, diversi arresti di studenti, che semplicemente protestavano in favore dei palestinesi, hanno suscitato scalpore. 

Del resto, Elon Musk lo ha detto: in Europa è in pericolo la libertà di opinione.

Elon guarda molto oltre confine, è il modo tipico di chi crede nell’autoritarismo per deviare l’attenzione.

 

La FED.
Trump sta facendo piazza pulita dei suoi nemici. 

Per essere nemico di Trump, come è degno della democrazia numero uno al mondo, basta non essere d’accordo con lui. 

Questo repulisti, abbiamo contezza diretta dai nostri rapporti con gli USA, ha creato sconcerto e paura. 

Dobbiamo tenere conto che la Corte Suprema ha una maggioranza di almeno quattro membri su sette a favore di Trump. 

E’ assolutamente possibile che Trump riesca in modo più o meno legale ad ottenere di licenziare Powell dalla Presidenza della FED. 

Nel novembre del 2024, Powell rispose con un secco e non commentato “NO” ad una domanda di un giornalista che gli chiedeva se si fosse dimesso in caso Trump glielo avesse chiesto.

E Powell non sembra avere alcuna intenzione di dimettersi, abbandonando la FED nelle mani dell’ennesimo yes-man di Trump.

In gioco c’è la indipendenza della FED, che finirà inevitabilmente con l’essere compromessa, quando Trump riuscirà a piazzarci chi vuole lui.

Questo potrebbe avvenire a breve, se Trump trova il modo di licenziare Powell o avverrà comunque nel 2026, a fine mandato di Powell. 

La FED in mano a Trump diventa una bomba atomica nelle mani di uno scriteriato.

E’ una bomba atomica vera.

 

Dove porterà la follia.
Chi ha creduto in Trump (noi li rispettiamo, la democrazia è fatta di rispetto e noi ci crediamo), oggi è a un bivio. 

O non ci crede più e ne è deluso (i consensi sono in calo, ma, invero, non è che capiti spesso il contrario nel post-elezioni), o continua a credere, ritenendo che “Trump e i suoi non sono degli stupidi”.

Siamo convinti anche noi che Trump e i suoi non siano degli stupidi.

Chi definirebbe stupidi i peggiori personaggi della storia?

 

Stupidi no. Pericolosi sì.
Confermiamo in pieno e più che mai la nostra previsione: se non ci saranno cambiamenti radicali nella politica americana, nel corso del mandato presidenziale di Trump vedremo un crash dei mercati azionari, di cui abbiamo visto finora soltanto un assaggio.

Lo shock sarà grande e colpirà a fondo le economie del mondo intero.

Nessun presidente americano, neanche Trump, può pensare di andare a lungo contro tutta Wall Street, salvo qualche amichetto del cuore.

 

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