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Sell in May prossimo venturo

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E può essere una opportunità.

Sell in may.
E’ tempo di chiedersi se il maggio del 2025 sarà un vendi e fuggi. 

L’analisi stagionale è solo il primo passo, va corredata con quella algoritmica, grafica e delle opzioni.

Ma da una di queste bisogna iniziare.

E’ quello che facciamo nei nostri articoli, nei contenuti dedicati agli abbonati a Traders’ Magazine e nelle Classroom. 

A proposito: a giugno, avrai la possibilità di partecipare alla Classroom Week: una settimana intera in digitale, insieme, per dimostrarti come le Classroom possono accompagnare il successo del tuo trading.

Presto, riceverai i link di iscrizione.

Stagionalità di maggio.
Abbiamo estratto 18 anni nel glorioso passato dell’S&P500, dal 1957 in poi.

Questi 18 anni hanno qualcosa in comune: sono quelli dove i primi 100 giorni dell’anno dell’S&P500 sono i più simili a quelli del 2025; semplicemente somigliano nella loro parte iniziale al 2025. 

Non è una somiglianza soggettiva.

E’ stata fatta con un criterio oggettivo di correlazione

In tutte le proiezioni sotto, le date devono essere considerate indicative con possibili variazioni di 2-3 giorni.

Prenderemo come riferimento un valore dell’S&P500 a 5500 come punto di partenza ipotetico del 25 aprile (non sapendo quale sarà l’apertura delle ore zero europee del 28 aprile).

Stagionalità della prima settimana di maggio.

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S&P500 28 aprile – 5 maggio

Le due righe nere nel grafico identificano il periodo 28 aprile-5maggio.

In 14 casi su 18 è stato un periodo rialzista.

Spesso il 28 aprile segna un minimo e il 5 (o 6 maggio) un massimo.

Gli estremi di movimento, arrotondati, sono un + 4.5% e un – 3.5% :come dire un massimo fino a 5750 e un minimo fino a 5300.

 

Stagionalità della seconda settimana di maggio.

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S&P500 6 maggio – 13 maggio

La musica cambia nella seconda settimana, più tipicamente esposta al “sell in may”.

12 volte su 18 il periodo 6 – 13 maggio è ribassista: le escursioni massime vanno dal +2% al -4% circa.

Se la prima settimana sarà rialzista, rispettando la probabilità, è possibile che nella seconda settimana venga perso il guadagno della prima.

E’ interessante che, qualora fossero rialziste entrambe le settimane, parleremmo di un possibile massimo a 5850 e oltre, che significherebbe riprendere la media mobile a 200 e poi quella a 100, che ora viaggia sopra la 200.

Nel caso di un saliscendi, i valori potrebbero continuare ad oscillare intorno o poco sopra l’area 5500.

 

Stagionalità dell’intero mese di maggio.

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S&P500 5 maggio – 29 maggio

Prendendo in considerazione un periodo più ampio, volendo ipotizzare il massimo al 5 maggio, il periodo rimanente fino al 29 maggio è piuttosto controverso, come è tipico di maggio.

In 10 casi su 18 si verifica un ribasso.

I numeri parlano di un variazione massima del +6% contro un -12%.

Ma i numeri non descrivono bene la situazione e dobbiamo ricorrere all’istogramma anno per anno.

L’istogramma ci racconta un anno dove il periodo preso in esame fu parecchio disastroso, quanto lontano nel tempo: il 1962. 

Questo anno risulta spesso essere un “outlier” statistico.

Togliendolo dalla valutazione, i numeri variano molto, perché la massima dimensione ribassista si riduce al -4.5%. 

Non sappiamo quanto sarà il massimo del 5 maggio (intendiamo: il massimo della prima settimana). 

Volendo supporre un valore fra 5600 e 5700, la spinta massima rialzista sarebbe poderosa, perché, in linea teorica, rivedremmo valori sopra i 5900, fino a solleticare i 6000 punti.

L’ipotesi inversa, in caso di un minimo a 5300 nella prima settimana, un ulteriore ribasso del 4.5% a maggio significherebbe un ulteriore minimo a 5050 circa.

Nei valori medi, nell’ipotesi di un massimo 5600-5700, avremmo una spinta rialzista di un centinaio di punti più in alto, di 150 punti più in basso in caso di ribasso dal 5 maggio in poi (range 5450-5800). 

Nella seconda ipotesi, che ha una probabilità maggiore di verificarsi, avremmo ancora un mese di maggio che oscilla intorno al valore dei 5500 punti. 

Doveroso sottolineare che un nuovo 1962 significherebbe un ri-test nella zona dei minimi di aprile a 4850-4950: non lo riteniamo probabile, ma è avvenuto una volta nella storia.

 

Un flash sugli algoritmi.
Secondo gli algoritmi temporali, il giorno 30 aprile potrebbe essere vicino ad un massimo di periodo (essendo un mercoledì, quadrerebbe con le previsioni sul periodo 28 aprile – 5 maggio). 

L’algoritmo segnala un importante punto successivo di inversione intorno al 17 maggio. 

La lettura concatenata delle due informazioni e delle previsioni stagionali sulla seconda settimana di maggio farebbero pensare ad una inversione da un massimo fra il 30 aprile e il 5 maggio e una discesa fino al 15-20 maggio.

Approfondiremo ancora questi temi nei prossimi articoli.

 

Giugno?
Ci riserverà, probabilmente, molte più sorprese di maggio. 

Ne parleremo nell’articolo riservato agli abbonati a Traders’ Magazine che pubblicheremo domenica notte.

Le prime valutazioni parlano di un minimo a giugno probabilmente più profondo di quello di maggio, ma superiore a quello di aprile.

 

Conclusioni.
Come sempre, queste sono indicazioni di scenario e non vanno utilizzate per fare trading. 

Il trading è basato sui metodi del sistema che si intende utilizzare e non sulle previsioni di scenario.

La maggiore probabilità è di una tenuta dei minimi di aprile nel prossimi 30 giorni e una tendenza iniziale positiva, seguita da una fase più debole e probabilmente ribassista fino all’inizio dell’ultima decade.

 

WEBINAR
C’è un modo per guadagnare dai mercati ribassisti? 

E’ la domanda a cui rispondiamo nel webinar in onda sul nostro canale: clicca per iscriverti e seleziona la sessione migliore per te.

P.S.: Un indicatore che si attiva poche volte (l’ultima volta è stato a marzo del 2023, dopo la crisi della Silicon Valley Bank) si è di nuovo attivato nella giornata di venerdì.

Si tratta dello Zweig Breadth Thrust.

In molti casi questo indicatore ha fornito le indicazioni dell’inizio di un mercato bullish di lungo termine: questo non significa rialzo a tutti i costi, ma, forse, un po’ di luce all’orizzonte. 

Non è molto frequente, come detto prima, e il campione statistico non è così ricco. E qualche volta non è stato così brillante. Però è un sintomo che a 6-12-24 mesi potrebbe indicare rialzo.

Ne riparleremo.

 

WEBINAR
Avremo ancora dei momenti di turbolenza?

Sì, il prossimo potrebbe essere nel mese di maggio: non così violento come quello di inizio aprile, ma, comunque, un ribasso che può diventare una opportunità.

Anzi, quando il mercato va al ribasso senza essere violento può offrire addirittura occasioni migliori. 

Clicca per condividere con noi qualche idea vincente di trading per i ribassi: clicca per iscriverti e scegli l’edizione più confortevole per te.

Nella Classroom del 29 aprile, mostreremo la road map dell’intero 2025, secondo i criteri della stagionalità esposti in questo articolo.
Non mancare e se non sei ancora abbonato, cogli ora l’opportunità per farlo.

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