Recensione del film che ufficialmente aprì la 68° edizione del
Festival di Cannes
10 anni di vita di un ragazzino lasciato letteralmente nell’ufficio del giudice
minorile, Florence Blaque, dalla giovanissima madre governata da droghe e alcol e
perfettamente interpretata da Sara Forestier: l’attrice francese riesce a far ridere il
pubblico e a farlo empatizzare con il suo personaggio, Séverine, per quell’aspetto
prepotente di ingenuità e ignoranza insieme, grazie al quale l’accusa che le si
muoverebbe di non comportarsi da buona madre risulta alleviata. Malony, il
protagonista, cresce così nella solitudine di strutture correttive e penitenziari, ma,
grazie a persone capaci di dargli speranza e fiducia, il sopravvivere diventerà per
lui Vivere.
Malony e le infinite storie di abbandono e violenza minorile
La Bercot affronta una tematica molto delicata e complessa: l’educazione
esistenziale dei bambini, poi ragazzini, abbandonati dalle famiglie o che per altre
motivazioni finiscono sotto il controllo di giudici minorili, assistenti sociali,
educatori, guardie. E la domanda che il film sembra porre è: un minore ‘difficile’
prende la retta via grazie alle punizioni o grazie alla rieducazione, grazie alla
durezza di un carcere e delle sue regole o grazie allo studio e all’inserimento in un
gruppo di coetanei con problemi e bisogni simili, grazie al respingimento o grazie a
una mano tesa? Florence implora Malony in una scena: “prendi le mani che ti
vengono tese. Ora o mai più”.
F1) Locandina del film e trailer
La locandina del film A TESTA ALTA di Bercot.
Fonte: http://pad.mymovies.it/filmclub/2015/04/143/locandina.jpg
Trailer del film: https://m.youtube.com/watch?v=2IzelD_xehI
Paura, rabbia e una grande richiesta d’aiuto
Nella vita di Malony, arriva una ragazzina ribelle di cui si innamora e che lo aiuterà
nella sua crescita personale e relazionale. È la figlia dell’insegnante attribuita al
ragazzo che, con fatica, prova a recuperare gli anni persi a scuola per poter
affrontare un esame con la commissione scolastica e tornare a studiare come i
suoi coetanei. Ma l’incontro con chi dovrà decidere della sua ammissione a un istituto
scolastico, nonostante la presenza e il sostegno perché ciò avvenga di Yann,
l’assistente sociale cui Malony è affidato, non porta al risultato sperato per la
‘incapacità di gestire le proprie emozioni’. Il dolore della sconfitta che Malony
prova lo porta ad accusare il sistema giudiziario e assistenziale rivolto ai minori. La
Blaque, non sapendo più come interagire con Malony, decide, malgrado l’affetto sincero nei suoi riguardi e contro il parere di Yann, venuto anch’egli da un passato
di sofferenze, di mandarlo in carcere.
F2) Il cast del film
Il cast principale del film.
Fonte: http://fotogallery.donnaclick.it/images/2015/05/La-Tete-Haute-Cannes-68-
2015-red-carpet.jpg
F3) Una scena del film
Catherine Deneuve, giudice minorile, in una scena del film.
Fonte: http://www.cinefarm.it/wp/wp-content/uploads/2015/11/a_testa_alta.jpg
La vittoria di chi ama
Moltissimi gli spunti sociologici, culturali e psicologici di questo film che definirei
tanto intimista – anche per gli splendidi primi piani dell’intenso Rod Paradot e della
bravissima e affascinante Catherine Deneuve, oltre che dell’ottima Forestier –
quanto di denuncia. Ricordo una frase che Malony, uscito nuovamente da un
tribunale, con sentenza favorevole alla sua rieducazione in luogo del carcere,
rivolge a Yann: “ti voglio bene”. È la prima volta che lo dice, è la prima volta nel
film che anche Yann si commuove. Forse la risposta, seppure attraverso passi
difficili da compiere nella crescita del ragazzo, sta proprio in quelle parole, per noi
così ‘semplici’, per lui rare e piene di emozione sincera e di speranza.
F4) Forestier con la regista Bercot
Sara Forestier con Emmanuelle Bercot regista del film.
Fonte: https://www.gala.fr/mode/les_stars_et_la_mode/sara_forestier_et_emmanuelle_bercot_en_rouge_et_noir_341452
Alessandra Basile
Attrice e Autrice. Inoltre collabora con la Comunicazione corporate di un’azienda. E’ Life Coach ICF e dal 2018 Mediatore giudiziario. Presiede l’Associazione filodrammatica Effort Abvp con la quale ha interpretato e prodotto diversi spettacoli teatrali a tematica sociale, fra i quali una pièce contro la violenza domestica, “Dolores”, della cui versione italiana è co-autrice Siae. Ama scrivere di film, spettacoli e personaggi.
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