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Altro che vaccini cinesi …

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Le bolle sono bolle.

Recentemente, abbiamo pubblicato un commento ai risultati ottenuti da Moderna per un vaccino a tecnologia mRNA per combattere il melanoma.

Forse ci è sfuggita qualche nota di entusiasmo di troppo, anche se a noi non pare, perché la reazione del Pubblico è stata per lo più di incredulità alla possibilità di un vaccino che effettivamente sia in grado di sconfiggere il cancro.

Da parecchio tempo, e anche da prima del Covid-19, parliamo della tecnologia basata sull’RNA messaggero, come una frontiera nuova della medicina per sconfiggere malattie gravi.

Biontech è stata fondata con un know-how di base, posseduto dai due fondatori, che affonda le sue radici sulla conoscenza di tale tecnologia.

I risultati di Biontech hanno permesso al partner Pfizer di arrivare primo, prima anche di Moderna, all’annuncio e poi alla produzione e commercializzazione del vaccino contro il Covid-19. Vaccino che è stato a nostro avviso determinante nella lotta contro l’avanzata della pandemia nel mondo occidentale.

Il 6 dicembre scorso, il National Institutes of Health, negli Stati Uniti, ha annunciato di avere portato a termine una serie di esperimenti, utilizzando la tecnologia mRNA per un vaccino contro l’influenza.

Tale vaccino ha indotto la risposta immunitaria nei topi e nei furetti contro 20 diversi tipi di influenza e ha protetto detti animali dalla morte per i ceppi influenzali non inclusi nel vaccino, mostrando, quindi, un grande potenziale per aiutare a prevenire le pandemie influenzali.

Gli attuali vaccini antinfluenzali di solito forniscono una protezione specifica contro tre varianti dell’influenza.

I produttori dei vaccini cercano di individuare quali varianti saranno le più minacciose nella stagione influenzale in arrivo. Purtroppo non sempre tali previsioni sono centrate. La pandemia globale di influenza suina H1N1 del 2009 è un esempio delle conseguenze di una possibile errata previsione.

L’annuncio del National Institutes of Health riveste una importanza straordinaria proprio per questa ragione: si tratta del primo concreto tentativo, per ora riuscito solo con sperimentazione su animali, di un vaccino universale che fornisca protezione contro tutte le varianti influenzali e prevenga le pandemie influenzali.

Ancora più interessante, la strategia adottata da un gruppo di ricerca operante all’Università della Pennsylvania, presieduto dal dr Scott Hensley.

Utilizzando la tecnologia mRNA, come nei vaccini Covid-19, i ricercatori hanno messo a punto un vaccino che includeva una proteina virale comune a 20 distinte varianti influenzali: la emoagglutinina.

I livelli di anticorpi misurati sulle cavie animali, a cui era stato iniettato tale vaccino, erano molto alti e sono rimasti invariati per molti mesi dopo la vaccinazione.

Quando i topi vaccinati sono stati esposti ad un ceppo influenzale, sono rimasti relativamente sani e tutti sono sopravvissuti. I topi non vaccinati non sono sopravvissuti.

I topi vaccinati esposti ad un ceppo influenzale non incluso nelle 20 varianti prese in considerazione per produrre il vaccino sono stati infettati, ma si sono ripresi molto più velocemente rispetto ai topi non vaccinati. Anche in questo caso i topi vaccinati sono sopravvissuti e quelli non vaccinati sono morti.

L’esperimento più significativo è stato quello di esporre le cavie ad un ceppo di influenza aviaria diverso da quelli utilizzati nel vaccino: il risultato è stato il medesimo, con gli animali vaccinati che si sono ammalati ma si sono ripresi rapidamente e sono tutti sopravvissuti, al contrario dei non vaccinati che sono morti.

Tali test non sono ancora stati effettuati sugli esseri umani.

Tutto questo non fa che confermare la straordinaria importanza che riveste la tecnologia basata sull’mRNA messaggero per il futuro della medicina.

E senza lasciarci andare a facili entusiasmi, che non abbiamo mai avuto e riteniamo di non avere neanche manifestato, riteniamo che le aziende che detengano il know-now necessario su tale tecnologia o che stiano investendo per ottenerlo vadano tenute in evidenza dagli investitori che abbiano portafogli long term.

Poi, che il mercato spesso non consideri i parametri dei fondamentali, ma faccia giustizia sommaria della apparente razionalità dei bilanci, per decidere secondo pancia, è senz’altro vero.

Nondimeno le aziende solide, che producono ricchezza e scelgono le strategie corrette, nel medio e lungo termine premiano gli investitori.

Siamo in un momento di mercato tutt’altro che facile. Molti investitori escono dal mercato.

Sono però le fasi come queste dove osservare il mercato permette di costruire portafogli long term molto interessanti.

Torniamo al breve termine. Oggi, è l’ultimo giorno di programmazione di un imperdibile webinar dove illustriamo un metodo efficace di reazione ad un imprevisto di mercato.

Le opzioni call vendute sono state raggiunte dal prezzo del sottostante, che fare? Chiuderle, per limitare il rischio, evitare il ricorso ai future, ma poi?

Ecco, lo analizziamo insieme, passo passo, che cosa fare in un caso come questo, per reagire con efficacia a quello che il mercato ci ha messo a rischio.

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P.S.: Nessuno vede il futuro e nessuno legge il giornale di domani. L’Amazon del futuro nessuno sa quale sia. Possiamo puntare su un valore interessante che è la solidità.

E’ lo stesso valore che ci ha fatto dubitare da subito dei valori di Tesla. Non ci hai mai sentito dire che credevamo alla crescita infinita di Tesla, mentre in molti strillavano, facendo appello ad improbabili quanto superate teorie di moltiplicazione del valore.

Le bolle sono bolle, comunque esse si chiamino, sono bolle e si comporteranno da bolle.

Condividi con noi un’ora di Cultura finanziaria sulle opzioni: analizziamo il mercato contro di noi e quello che dobbiamo fare per batterlo.

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Maurizio Monti

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