Cambio di visione e inversione.
Riprendiamo la nostra analisi sul protagonista della settimana appena trascorsa: il Vix.
Nell’articolo di ieri avevamo scritto:
“Se il Vix nella giornata di oggi dovesse fare lo stesso incremento di volatilità del 2021, lo troveremmo a 17.40. Se lo vedremo sopra, sarà il nuovo record storico di incremento di volatilità nel periodo 12-19 luglio.”
Il Vix ha tentato un allungo fino a 17.19, per poi ripiegare intorno alla zona 16.50 in fase di chiusura del mercato.
Il record di incremento della volatilità dal 12 al 19 luglio, relativo all’anno 2021 non è stato superato. Ma i valori parlano da soli, al massimo storico ci si è andati vicini, a significare un aumento di volatilità piuttosto robusto per il periodo.
Esaminiamo ora la settimana successiva: dal 19 luglio al 26 luglio.
Prima Ipotesi.
Prendendo gli 8 anni elettorali degli ultimi 34 anni, in tale periodo il Vix è sempre andato al rialzo, per prepararsi poi ad un ribasso protratto fino ad agosto.
I tre dati del rialzo sono: media del +6,59%, massimo alla chiusura + 14,04% (avvenuto nel 2004), massimo picco + 32,49% (avvenuto nel 2012).
Riferendoci agli ultimi 15 anni, prendendoli a riferimento tutti, viene confermato il massimo picco del 2012, ma solo 8 anni vedono il Vix al rialzo in tale periodo, con una media dell’8% circa (superiore, perché più ci si avvicina nel tempo più l’accelerazione di volatilità cresce) e un valore massimo alla chiusura del + 27.35% registrato nel 2015.
Ora, partiamo dal valore 16.50 del venerdì 19 luglio alla chiusura e proviamo a fare una proiezione dai valori storici.
Possiamo considerare la media del rialzi all’8% (il valore più alto dei due presi in esame): avremmo un Vix che al 26 luglio vale 17.82.
Prendendo il valore del 27.35%, cioè la massima estensione alla chiusura (il valore del 2015), vedremmo il Vix al 26 luglio chiudere a 21.01 .
Prendendo come massimo picco il valore del 2012, avremmo un picco intermedio nel corso della settimana a 21.86%.
Nondimeno ben 7 anni sugli ultimi 15 hanno visto il Vix andare in negativo, ma questi sette non sono anni elettorali.
Seconda Ipotesi.
Partendo da un punto di vista diverso, con l’analisi del periodo 12-26 luglio (le due settimane insieme, in modo da ponderare meglio il fatto che la settimana 12-19 ha visto un rialzo cospicuo), i valori sono diversi. Il punto di partenza è in questo caso il Vix a 12.50, come nell’ultimo articolo.
Anzitutto negli anni elettorali degli ultimi 34 anni, ben 6 anni su 8 sono negativi: quindi l’aumento della prima settimana del periodo tende a scongiurare un ulteriore aumento nella seconda settimana.
I due anni che hanno visto un aumento di volatilità dal 12 al 26 luglio sono il 1996 e il 2004 con valori del + 8.66% come media, + 15,64% come massimo valore alla chiusura e +26,10% come valore di picco.
Prendendo a riferimento gli ultimi 14 anni (tutti, non solo gli elettorali), ben 10 volte il Vix fra il 12 e il 26 luglio ha visto un calo.
Nei 4 anni di rialzo per il Vix, la media è stata di poco superiore al 7% (quindi ancora una volta un valore fra il 6.5 e l’8%), poco sopra il +12% il valore alla chiusura, mentre spicca di nuovo il record di picco del 2021 (quello non superato la settimana scorsa) a +39.21%.
In definitiva prendendo a riferimento le due settimane insieme e tenuto conto del rialzo della prima, la probabilità statistica di una continuazione al rialzo scende drasticamente, individuando lo stesso valore massimo critico nel record storico del 2021: dovremmo quindi vedere il Vix sotto 17.40 come nella settimana scorsa, altrimenti verrebbe superato il massimo valore storico di incremento dello stesso nel periodo 12-26 luglio.
La seconda ipotesi, dal punto di vista puramente statistico, prendendo più dati come riferimento, ha maggiore probabilità di verificarsi.
C’è poi da ulteriormente aggiungere una terza considerazione: seguiamo la seconda ipotesi, il punto di inversione da rialzo a ribasso per il Vix potrebbe essere martedì 23 luglio. Come sempre l’inversione ha una approssimazione significativa, consideriamola di almeno un giorno.
Questo significa, comunque, una buona probabilità che lunedì e forse martedì il Vix continui a salire. E’ possibile una ritrazione della volatilità lunedì mattina come punto di partenza. Però 17.40 è proprio vicino.
In analisi grafica, senza considerazioni stagionali, il Vix, il 23 luglio, potrebbe essere atteso a 18.50.
In sintesi: non può essere escluso un ulteriore picco del Vix fino a 21-22 come valore massimo, seguendo la prima ipotesi, meno probabile. E’ invece più probabile, seguendo la seconda ipotesi, una fase di assestamento e consolidamento del Vix con valori massimi contenuti entro 17.40 o, al massimo 18.50.
A metà settimana è il punto dove il Vix potrebbe ritrarsi, se lo farà.
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P.S.: Potremmo essere già entrati in un periodo molto negativo? E’ possibile, ma ancora le probabilità non sono maggioritarie per questa ipotesi.
Di certo, il mercato sta girando i suoi interessi, cominciando a considerare fuffa le tecnologiche.
E se è fuffa un terzo della capitalizzazione dellS&P500, è evidente che non siamo messi bene.
Il cambio di visione non è detto, però, corrisponda subito all’onda principale di inversione. Lo vedremo presto.
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Editore Istituto Svizzero della BorsaMaurizio Monti