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Batti il mercato con il segreto di Mike Tyson

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Il panico? E’ una somma algebrica.

Tyrell Biggs nacque a Filadelfia il 22 dicembre del 1960.

Il nome, forse, non ti dice nulla. Continua a leggere, non lo sai ancora, ma Tyrell ci ha dato una grande lezione di trading e di investimento del denaro.

La stessa lezione che prese lui stesso sul ring, da pugile aspirante al titolo mondiale.

Tyrell ebbe una brillante carriera da pugile dilettante, divenendo campione mondiale della categoria, sconfiggendo in finale il pugile italiano Francesco Damiani, nel 1982.

A Los Angeles nel 1984, conquistò il titolo olimpico, sia pure in una contestatissima finale, dove i giudici diedero un giudizio totalmente non condiviso dalla stampa e dagli osservatori.

Per Tyrell, dopo questi due grandi successi, ed avere vinto 108 incontri su 118, i tempi erano maturi per accedere alla categoria dei professionisti, dove esordì nel novembre del 1984.

I primi quindici incontri con i big del pugilato americano e mondiale furono un exploit travolgente di successi.

La sua tecnica consisteva nell’agilità. Circondava il suo avversario, lo induceva a perdere l’equilibrio con colpi improvvisi e coglieva poi l’occasione per sferrare pugni più forti.

Il suo allenatore, George Benton, detto “The Professor” aveva ritagliato su di lui tale tecnica, rendendolo un pugile all’apparenza invincibile.

Era il 1987… l’anno del grande crollo di Wall Street e delle borse mondiali… Ora lo aspettava l’incontro con Mike Tyson.

Iron Tyson, come lo chiamavano i giornalisti dell’epoca, detentore dei tre principali titoli mondiali professionisti.

Il 16 ottobre del 1987 era un venerdì.

Wall Street festeggiava massimi storici incredibili al picco di un rialzo entusiasmante ed incessante iniziato molti mesi prima.

Era il giorno dell’incontro del secolo

Preceduto da una conferenza stampa di stile tutto americano, durante la quale l’allenatore di Biggs apostrofò Tyson, dicendogli che da quell’incontro avrebbe imparato qualcosa che non gli era mai stato insegnato prima.

Tyson reagì con la consueta fredda calma, dicendo che “questa conferenza stampa è stata divertente ma di cattivo gusto”.

A una domanda precisa di un giornalista, che gli chiedeva un commento sulla strategia utilizzata da Briggs, Tyson coniò una delle sue citazioni leggendarie: “Tutti hanno dei piani, finché non vengono presi a pugni in faccia”.

Biggs era 19 centimetri più alto di Tyson… era astuto, agilissimo, potente. Aveva collaudato una strategia che sembrava imbattibile.

Ma Tyson dimostrò che la sua citazione leggendaria era la sua personale strategia … Tyson, dopo una prima ripresa interlocutoria, cominciò a sbattere Biggs, stordendolo in modo graduale ed implacabile.

Alla settima ripresa, Biggs crollò al tappeto, dopo un gancio sinistro di Tyson… Si rialzò al nono secondo di conteggio dell’arbitro, ma Tyson impiegò ancora meno secondi per finire il suo avversario, costringendo l’arbitro a dichiarare il knock-out tecnico di Biggs.

Il lunedì successivo, il 19 ottobre 1987, a crollare al tappeto fu Wall Street, con il ribasso più violento della storia in una sola giornata.

Qualche cosa di difficile da immaginare.

Qualche cosa di mai visto, né prima né dopo.

Un knock out delle borse senza precedenti e senza confronti possibili.

Come se Tyson avesse sferrato il suo gancio sinistro al listino.

La caduta di Biggs al tappeto del ring era drammaticamente simile al tonfo che le borse avrebbero fatto il lunedì successivo.

Quella citazione di Tyson, in conferenza stampa…

“Tutti hanno dei piani, finché non vengono presi a pugni in faccia”.

L’essere colpiti in faccia, in un combattimento fisico, è una esperienza incredibilmente intensa. La frequenza cardiaca accelera, il corpo si riempie di adrenalina, il corpo può entrare in modalità paura.

Se non sei allenato, precipiti nel panico puro.

Piuttosto che guardare le minacce ulteriori, reagisci selvaggiamente e ti esponi ancora di più.

Tutti hanno un piano, finché non vengono colpiti.

In borsa, nel tuo conto di trading, può avvenire la stessa cosa, se non sei allenato.

Puoi decidere di reagire selvaggiamente, invece che renderti conto della situazione. E non devi attendere che l’arbitro ti dia il Knock out tecnico, non puoi attendere la margin call del broker.

Ecco, Biggs ci ha insegnato qualcosa di vero, di maledettamente vero e tangibile per la nostra esperienza di trader o investitori.

Abbiamo un piano? Sì, assolutamente sì.

Abbiamo una strategia? Sì, certo.

Quella strategia ci ha permesso di vincere tanti incontri con il mercato? Sì, non ci sono dubbi.

Ora, devi avere qualcosa in più del piano, e della strategia vincente.

Devi avere il piano preciso di che cosa avviene quando cominci a prendere pugni in faccia, quando sul listino arriva il gancio sinistro da knock out.

E devi gestire la paura, è lì che diventi un combattente vero.

E’ lì che capisci che se sei stato ben solido sulle gambe, evitando in modo preventivo tutti i rischi pianificabili possibili, sei più forte a resistere.

E’ lì che comprendi, finalmente, che ci sono momenti per attaccare e momenti per difenderti. E che i momenti per difenderti sono quelli dove ti rassegni che non stai facendo punti a favore ma prepari la tua sopravvivenza.

Non lamentarti mai di essere stato troppo prudente. Al primo gancio sinistro del mercato, ti accorgi di quanto conti pensare alla sopravvivenza.

 

 

 

 

 
 

 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: E’ una lezione complessa. E’ la lezione che permette la gestione della paura.

Il panico è la somma algebrica della paura con la mancanza di Conoscenza.

La gestione della paura inizia quando non hai paura. Inizia prima che arrivi il gancio sinistro di Tyson.

Prima, hai imparato che la tua strategia, le tue strategie, quelle che ti permettono di gestire il quotidiano, verranno messe a prova durissima da quel gancio sinistro.

E lì’, prima ancora che le tue strategie, ci sarà l’allenamento che ti sarai dato in modo preventivo. Tu sai come comportarti quando arriva la paura, quando la paura si trasforma in panico.

Le tue strategie prevedono appositi rami per gestire quel momento di paura. Le tue strategie contengono già i semi di gestione della paura, quando questi diventano erbacce che invadono il tuo campo.

Le tue strategie non contengono mai “poi vedremo”. “Poi ce la facciamo”. “Poi ci pensiamo”.

Contengono già in anticipo quello che occorre per gestire quel momento di paura, perfino il momento in cui accetti il knock out, perché vuoi rialzarti e non vuoi il knock tecnico decretato dal broker.

Diffida, come il demonio, da chi ti dice che odia perdere e fa di tutto per evitare di perdere.

La perdita, il meno volte possibile, è inevitabile nel trading e nell’investment. Un knock out, raramente, non è evitabile.

Ma se lo sai gestire, ti rialzerai e dal prossimo incontro tornerai ad una lunga serie di imbattibilità.

Basta non dimenticarsi mai, mai, mai che avrai qualche knock out, ogni tanto.

 

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