Alle volte, basta un tocco.
Inflazione in aumento: quello che si temeva o che già si sapeva?
Il CPI pubblicato mercoledì 12 febbraio alle 14:30 ora europea è stato molto negativo.
Il dato mese su mese allo 0,5% è probabilmente ciò che ha impressionato di più i mercati.
La reazione dei tre principali indici americani è stata immediata.
L’S&P 500 future ha perso 60 punti in 5 minuti e altri 10 nei successivi 2, fino ad arrivare all’area 6.025.
A metà di quell’area tra 6.000 e 6.050, di cui troverai un commento nel webinar il cui link è in fondo a questo articolo.
Le borse europee, invece, sono rimaste quasi impassibili, mantenendo il trend rialzista della giornata.
Si annunciava un -2,5%, invece…
All’apertura americana, era lecito attendersi una giornata difficile.
Così non è stato. Gli americani si sono ormai abituati a comprare a prezzi bassi quando altri li fanno scendere.
Il Nasdaq sembrava particolarmente tonico e ha trascinato con sé anche l’S&P 500, inducendolo a riprendere vigore.
Le grandi manovre degli ultimi minuti
Tornando al 12 febbraio, mentre l’S&P 500 arrivava a 6.085, tra 6.090 e 6.070 si accumulavano qualcosa come 60.000 call, comparse come per incanto nei volumi della giornata.
Alle 21:54, l’S&P 500 future segnava 6.067, ma osava ancora cercare di spingersi sopra 6.070.
Alle 21:56, era a 6.071,50… ma, durante la salita, tra 6.050 e 6.070, si erano accumulate 30.000 put, facendo sembrare 6.070 il livello prediletto dal mercato.
In realtà, alle 22:00, il prezzo ha toccato 6.075, con un settlement che, mentre scrivo, non è stato ancora pubblicato ma dovrebbe essere poco sotto 6.073.
Osservando il mercato in diretta durante questi movimenti, si comprende perfettamente il livello di controllo che i grandi istituzionali esercitano sulle negoziazioni.
Alla fine…
Continuiamo a vedere una fase laterale ossessiva, con sussulti improvvisi e oscillazioni difficili da valutare in termini di pericolosità.
Rimaniamo dell’idea che, se le Magnifiche non sostengono il Nasdaq e l’S&P 500 e le tecnologiche del Nasdaq non recuperano il loro abituale livello di sostegno sull’S&P 500, il mercato non può salire.
Gli investitori alternano il buy the dip sulle Magnifiche, privilegiando l’una o l’altra a seconda dei giorni.
I titoli difensivi sono spesso in primo piano e, per il momento, questo equilibrio riesce ancora a mantenere il mercato stabile.
Ma per una vera ripartenza, servono prezzi più bassi, che, ritengo, prima o poi arriveranno, probabilmente nella prossima settimana.
WEBINAR
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P.S.: Alle volte, basta un tocco.
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