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Cala l’inflazione, vola la Borsa

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Azzardo veritiero. 

Confesso: la previsione di un calo dell’inflazione americana in un mese dal 4% al 3.1% la consideravo molto azzardata, con tutto il rispetto degli analisti che l’avevano prodotta.

Invece, l’inflazione è al 3% degli Stati Uniti, oltre le aspettative che consideravo eccessive.

E l’inflazione “core” mese su mese è aumentata di uno 0.2%, contro lo 0.3% previsto e lo 0.4% del precedente periodo.

Nel frattempo, c’è qualche dato preoccupante, che è direttamente connesso con quello sull’inflazione.

Il credito al consumo con le carte di credito revolving ha raggiunto tassi del 21-23%.

Quello per le automobili, in genere molto conveniente, perché “pilotato” dalle case costruttrici interessate a vendere il proprio prodotto, è intorno al 7.5%.

Quest’ultimo particolare ha fatto crollare, nell’ultimo mese, la vendita di auto. In attesa di tempi migliori, gli americani non cambiano l’automobile.

Le cassandre di turno prevedono utili in calo e addirittura crisi di liquidità per le aziende in agosto. Tutto può essere, ma a prima occhiata non sembra proprio.

Questa settimana cominceremo ad avere gli utili delle prime trimestrali, cominceranno le banche. Sarà un dato interessante da esaminare.

La buona notizia sull’inflazione ha fatto performare le borse.

L’S&P500 è uscito dal range recente andando a toccare nuovi massimi relativi a 4523.75. Questo smentisce la possibilità di una ipotesi ribassista che si era adombrata a causa della chiusura di venerdì scorso 7 luglio sotto 4450.

Si tratta di un massimo notevole: se hai seguito i nostri articoli recenti, corrisponde al rendimento medio dell’S&P500 a livello stagionale negli ultimi 15 anni per il periodo 26 giugno-21 luglio.

Una sorta di possibile tappa intermedia, che, in caso di prosieguo del rialzo, potrebbe condurre a 4571, il livello previsto dal nostro algoritmo come massimo di ciclo entro il 21 luglio, prima di una pausa estiva.

I livelli di resistenza strategia a più giorni sono collocati ora a 4550.

Il gap creatosi oggi fra la chiusura di martedì sera, intorno a 4470-4475, e l’apertura di ieri, potrebbe indurre il prezzo a rivisitare livelli più bassi di 4500, prezzo che nella giornata di ieri ha fornito un supporto piuttosto forte.

Ora, sembra il luglio rialzista che avevamo previsto fino al 21, o forse qualche giorno in più.

Oggi ci aspettano i prezzi alla produzione, un test importante e, in qualche modo, validante del dato sull’inflazione.

Poi oggi 18 luglio, le vendite retail, prima della conferenza FED del 26 luglio, dove sapremo le decisioni di Powell dopo i dati confortanti sull’inflazione. 

 

 

 

 

 
 

 

Maurizio Monti
Editore Traders’ Magazine Italia

P.S.: Chi conosce i nostri metodi di trading in opzioni non li abbandona più: semplici, lineari, adatti a tutti, a neofiti, ad esperti, a trader con poca o media esperienza, a investitori, specialmente se stanchi della banca sotto casa.

 

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