Occasione prossima.
Abbiamo già pubblicato in alcuni nostri precedenti articoli le aspettative che abbiamo per il mese di aprile: contrariamente al coro dei pessimisti ad oltranza, continuiamo nella nostra opinione rialzista (pur continuando a dire: attenzione a maggio …).
Dal 1950 ad oggi, il mese di aprile è stato quello con la performance migliore per il Dow Jones e il secondo migliore per l’S&P500.
Come sempre, in statistica, chiedersi perché è pur sempre legittimo quanto, alla fine, perfettamente inutile.
Alcuni ipotizzano che la scadenza fiscale di metà aprile negli Stati Uniti abbia a che fare, per qualche ragione, con il rialzo delle borse. O che si tratti, invece, di una scommessa sugli earnings del primo trimestre, o, magari una combinazione di entrambi i fattori. In conclusione, sappiamo solo che avviene così.
In marzo, abbiamo visto il fallimento di alcune banche americane, impreparate all’impatto degli aumenti dei tassi: tale causa è evidentemente sistemica e la paura di un effetto domino è tuttora rilevante.
L’acquisto del Credito Svizzero da parte di UBS, con operazione guidata dalla Banca Nazionale Svizzera, ha contribuito a calmare i mercati, ma aprendo uno strappo, causato dall’azzeramento delle obbligazioni AT1, che non potrà giovare all’immagine di credibilità della Svizzera nel breve e medio termine.
Il mercato ora scommette su una pausa nella politica di rialzo dei tassi da parte della FED: la scommessa è su una decisione di tassi stabili nella prossima riunione del 2-3 maggio, ritardando o evitando ulteriori aumenti dei tassi, fino ad acquisita certezza di stabilizzazione del settore bancario.
La sfida difficile è la precedenza da attribuire a detta stabilizzazione rispetto alla lotta all’inflazione; saranno quindi cruciali i dati macro che verranno pubblicati nel mese di aprile.
Il dato sul mercato del lavoro, il non-farm payroll, verrà pubblicato il 7 aprile alle ore 14.30 italiane, malgrado sia il venerdì di Pasqua, e quindi giorno di festività negli Stati Uniti, con i mercati chiusi. Confesso, non mi piace per niente che la notizia sia pubblicata a mercati chiusi, ma così è.
La previsione è di un minor numero di posti di lavoro creati con una sostanziale stabilità del tasso di disoccupazione.
Il CPI index, il dato sull’inflazione, verrà invece pubblicato il 12 aprile, sempre alle 14.30 italiane, mentre alle 20 dello stesso giorno ci sarà la pubblicazione delle minute della riunione precedente del FOMC: tale documento, per ragioni che alcuni ritengono di maquillage e aggiustamento, nell’era della comunicazione a tempo reale, viene pubblicato a distanza di settimane.
Nella stessa settimana, il giorno dopo, 13 aprile, ci sarà il dato sui prezzi alla produzione e il giorno 14 i dati sulle vendite al dettaglio. Fra il 14 e il 17 aprile, i nostri sistemi prevedono un punto di inversione, da un massimo o da un minimo.
In questa settimana, o al più nella prossima, riteniamo probabile un ritracciamento dal rialzo che abbiamo visto nei giorni scorsi: un ri-test dell’area 4030-4040 sull’S&P500 sarebbe l’ideale per preparare una successiva ripartenza per aggredire l’area dei 4200. Vediamo improbabile nell’immediato, anche se possibile, una continuazione del rialzo con lo stesso ritmo della settimana scorsa.
Il livello 4030-4040 è il livello inferiore della linea di trend che parte dai minimi di marzo del 2009. La chiusura di venerdì scorso ha toccato il bordo superiore, e il rimbalzo dal bordo inferiore è l’ideale per dar luogo ad una carica rialzista un po’ più consistente.
Se avverrà in questo modo, ci sarà uno dei nostri sistemi di trading in opzioni che ne beneficerà in modo particolare: sto parlando di Apple Profit.
Al prossimo ritracciamento di Apple, saremo usciti dalla fase critica che sconsigliava ingressi sulle opzioni dell’S&P500, avremo un possibile minimo relativo temporaneo di Apple e il momento ideale per l’apertura di una posizione bilanciata Apple/S&P500, con le probabilità dalla nostra parte.
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P.S.: Il fallimento della Silicon Valley Bank ha prodotto un fenomeno positivo: hanno evidentemente messo del nastro adesivo alla bocca di Bullard, e non si fa più sentire. Il falco dei falchi si è zittito, forse si è accorto che le banche americane sono gonfie dei titoli americani comprati quando i tassi erano a zero.
Ora tutto sembra tornato alla normalità. Chissà che non sia l’occasione per fare meno chiacchiere e assumere l’atteggiamento di sobrietà ed equilibrio che dovrebbero avere i banchieri centrali. Forse chiedo troppo.
Di certo, Apple Profit ora entra in un momento che può rivelarsi molto favorevole: condividiamo insieme una esperienza di grande Cultura finanziaria di altissimo livello, clicca per iscriverti e vedi la registrazione.
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Maurizio Monti
Editore TRADERS’ Magazine Italia