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Ci vogliono le palle!

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Dal titolo si evince che non vado tanto per il sottile.

Nell’ultimo articolo ho scritto: Long, Long, Long.

Non mi rimangio niente. Ho scritto come la pensavo o meglio, come avrei operato pur mancandomi l’open del 3 dicembre. I livelli dati li hanno rispettati quasi al millimetro. Quello che detesto e che mi ha fatto arrabbiare è stato il modo, il prezzo con cui hanno aperto la settimana… un bel gap esattamente su quello che era il target previsto da brekkare, il 19600.

Son bravi, non c’è che dire. Non c’era nessun motivo per aprire là se non appunto il test di un livello chiave e preparare le loro operazioni. Ma ripeto, son bravi e il mercato ha sempre ragione. Vogliamo competere con i “mostri del trading” quindi dobbiamo accettare questo. Hanno rispettato anche il livello 18900, che era per me il livello che assolutamente non dovevano sfondare per mantenere una discreta possibilità di salita invece ha svolto si il suo ruolo, ma da resistenza sul movimento di risalita dopo il crollo di 1000 pti in men che non si dica, invece di funzionare da supporto l’ha fatto da resistenza, ma è stato utile per chiudere le posizioni.

In due giorni hanno spazzato via tutti i target che il Tsi mi aveva dato a partire dal 4 dicembre, peccato che mi aspettassi prendesse quelli a rialzo!

Ma si sa, la guerra è lunga e non è la perdita di una battaglia che determina la fine dei giochi!

Posso dire di aver perso il primo round ora tocca al secondo, quello cruciale.

Ho scritto, sempre la volta scorsa, che di tutti i livelli realmente ce n’era uno solo che era cruciale, il 18300.

E lo è ancora! E’ solo lì sotto che ristabiliscono lo short altrimenti è solo una correzione, una correzione dal movimento molto ampio, un range di 1300pti FIB! Ma dentro il quale non hanno dato nessun segnale importante su cosa vogliono fare. Nel frattempo long. Ancora? Si, non cambio strategia, deve essere il mercato a dire che è sbagliata, ma ripeto, è solo sotto 18300 e che poi ci devono rimanere … che sancirà la “morte” del long, altrimenti si torna su e li ci sarò.

Ci sarò, come nell’area 620/540 di questa settimana appena conclusa che mi son costate la bellezza di 130 operazioni. Il long NON è una mia “fissa”, è la struttura del trend che lo dice. Se si vuole essere un trader e tentare di competere vendendo cara la pelle si deve essere disposti a sacrifici ma soprattutto si deve essere capaci di applicare il proprio metodo se si ritiene che funzioni. Poi potrà anche andare male ma si devono “avere le palle” e rimanere in modo piuttosto rigoroso sulle proprie posizioni fino a quando non viene sancito che è sbagliato.

Ciò è ben diverso dal voler avere ragione a tutti i costi. Non sono così stupido e presuntuoso da voler aver ragione a tutti i costi! Anzi.

Di aver ragione a me interessa poco, mi interessa molto di più invece aver sempre la lucidità per applicare il “piano operativo” studiato perché è proprio in queste situazioni che emerge il lato debole del trader o presunto tale o la sua capacità. Sono le possibili perdite o i frangenti negativi che migliorano, non i guadagni. Ora senza mettere grafici, con il movimento di venerdì sera in chiusura ci hanno fatto anche doppio minimo a 18540, bello potente anche se non confermato al 100%. L’open di lunedì 10 dicembre sarà il primo spartiacque (per il mio sistema , ovvio!) sotto me ne torno a stare fuori… sopra Long, Long, Long.

Alla prossima!

Bruno Prelli

Bruno Prelli, mi avvicino ai mercati finanziari nel 1993 che da allora seguo costantemente e opero per gestire i miei investimenti. Ho partecipato a diversi concorsi fra cui le 2 edizioni della TRADERS’ Cup ottenendo un secondo posto nel 2014 sulle azioni e il primo posto nell’edizione 2015 sezione algotrading. Seguo costantemente i future sugli indici azionari e sulle azioni italiane. Attivo sui social o tramite il mio canale www.privatetrading.it

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