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Come comporre un portafoglio efficace?

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Dita che non si toccano.

Dettaglio insignificante.
La Cappella Sistina, situata nel cuore del Vaticano, è una delle mete più iconiche dell’arte mondiale. 

Ogni centimetro del suo soffitto, dipinto dal genio rinascimentale di Michelangelo, è un capolavoro. 

Tuttavia, nessuna immagine è famosa e studiata quanto la Creazione di Adamo, l’affresco che raffigura il momento in cui Dio, il Creatore, dà la vita al primo uomo, Adamo.

Ma quello che molti non sanno è che, nonostante la vicinanza delle loro dita, esse non si toccano.

Questo dettaglio ha dato origine a una moltitudine di teorie che tentano di spiegare il motivo di quella piccolissima distanza, un dettaglio in apparenza insignificante.

 

La genesi nella pittura.
Il dipinto della Creazione di Adamo fu realizzato tra il 1511 e il 1512 come parte degli affreschi della Cappella Sistina, uno dei compiti più ardui di Michelangelo.

L’opera fu commissionata sotto il papato di Giulio II, che sognava di trasformare la Cappella Sistina in un centro artistico senza pari.

A tal fine invitò il pittore a realizzare un affresco che coprisse l’intera vasta superficie del soffitto, con scene tratte dall’Antico Testamento. 

La creazione di Adamo è uno dei pannelli più centrali di questa serie.

In quest’opera Michelangelo presenta Dio e Adamo in una scena carica di simbolismo.

In alto c’è Dio, circondato dagli angeli, con il braccio teso verso Adamo, che è sdraiato, con lo sguardo rivolto al cielo e con il braccio anch’esso teso.

Le loro dita sono così vicine che sembrano sul punto di toccarsi, ma lo spunto pittorico è magistrale e le dita non si toccano.

 

Perché le dita non si toccano?
La domanda che molti si pongono vedendo quest’opera è: perché le dita non si toccano?

In apparenza è un gesto semplice, ma le implicazioni sono molto più profonde.

Le teorie su questa mancanza di contatto spaziano da spiegazioni filosofiche e teologiche a interpretazioni psicologiche ed esistenziali.

E ciò che per molti può sembrare una semplice scelta artistica è in realtà un dettaglio carico di significato.

La separazione tra il divino e l’umano: una delle teorie più accreditate è che Michelangelo volesse rappresentare la distanza fondamentale tra il divino e l’umano.

Sebbene Dio, nella sua infinita bontà, offra la scintilla della vita ad Adamo, il gesto del non toccare suggerisce che ci sarà sempre una separazione tra divinità e umanità. 

Sebbene l’uomo riceva la vita direttamente dalla fonte divina, esiste una distanza tra il trascendente e il terreno che non può essere completamente superata.

Questo vuoto può simboleggiare il divario tra lo spirituale e il materiale, un divario che, sebbene ridotto dalla connessione con Dio, non potrà mai essere completamente eliminato.

Il momento del potenziale: non toccarsi le dita non significa solo spazio vuoto, ma può anche essere interpretato come un simbolo del potenziale umano.

L’affresco non mostra l’atto creativo in sé, ma l’istante precedente, il momento sospeso in cui tutto è possibile. 

Questo spazio vuoto rappresenta la capacità di Adamo, e quindi dell’umanità, di prendere decisioni e plasmare la propria esistenza.

Il contatto non è ancora avvenuto perché la creazione è in corso, ma il futuro è pieno di possibilità.

Lo spazio tra le dita simboleggia il libero arbitrio, quella scintilla che dà all’essere umano il potere di scegliere il proprio destino.

 

La libertà dell’umanità.
La teoria della libertà trova eco anche nell’opera di Michelangelo.

La mancanza di contatto tra le dita potrebbe essere interpretata come il riconoscimento che, sebbene la vita sia un dono di Dio, gli esseri umani hanno la capacità di decidere il proprio percorso.

È come se il dito di Adamo fosse in attesa, pronto a ricevere la vita, ma allo stesso tempo, non toccando il dito di Dio, dimostra di essere capace di prendere quella vita e di darle un senso proprio.

 

La teoria del potenziale.
E’ una delle più rilevanti in molti aspetti della vita, compreso il funzionamento dei mercati.

Nel mondo del trading ci sono sempre momenti di incertezza, in cui ci troviamo nel “divario” tra un’opportunità e la sua realizzazione. 

Quello spazio può essere visto come il momento dell’analisi, dove le decisioni non sono ancora state prese, ma tutto è pieno di possibilità.

 

La lezione spirituale.
Il segreto è imparare a riconoscere il preciso momento della decisione da prendere: il potenziale è in quello spazio vuoto, e sta a noi colmarlo, con la pazienza e la riflessione, analizzando, prendendoci il tempo occorrente e sapendo quando agire. 

E’ come dire che Michelangelo ci ha dato una formidabile lezione per fare trading o investire denaro con saggezza.

La distanza tra le dita di Adamo e quelle di Dio non è un semplice dettaglio artistico.

È una rappresentazione dello spazio tra il possibile e il tangibile, tra la speranza e l’azione, tra la vita ricevuta e la vita vissuta. 

È perfino una metafora della condizione umana e se il trading è come la vita, allora è la metafora per eccellenza della nostra condizione di investitori.

 

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