C’è una incredibile scala discendente, apparentemente diabolica ma perfettamente logica, quando parliamo di valori inerenti ad un immobile messo all’asta, perché pignorato a causa di una insolvenza, un fallimento o il mancato pagamento di un mutuo.
Può verificarsi che l’immobile abbia un valore, poniamo, di 500.000 euro, ma venga messo all’asta per 350.000. Il credito della banca grava su quell’immobile per, supponiamo, 200.000 euro, per rate di mutuo non pagate.
La banca ha bisogno di far girare i soldi e di avere bilanci ripuliti dei crediti che diventano lunghi da riscuotere, così cede il credito ad una società, spesso controllata, che lo compra a prezzo di saldo.
Quest’ultima società ha così acquistato il credito dalla banca ed è ben felice di cedere quel credito con i relativi diritti ipotecari sull’immobile a chiunque la liberi dell’incombenza con un prezzo minimamente conveniente. Il suo mestiere è trasformare in denaro quel credito.
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