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COVID-19: facciamo il punto?

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Lo ricorderemo per tutta la vita

“Nothing would be worse, than declaring victory before victory is won”.
“Non c’è nulla di peggio che dichiarare vittoria prima di avere vinto”

Ti sembrerà incredibile, ma la frase è di Donald Trump e si riferisce alla pandemia. Cioè dopo avere detto in pubblico almeno una dozzina di volte che il virus “andrà via”, è riuscito a sostenere l’esatto contrario.

Non si potrà certo dire che Trump non preveda il futuro.

L’esempio sopra, applicato ad una personalità così controversa come è quella del presidente americano, corrisponde in effetti ad una realtà contraddittoria che ha permeato tutto quello che si è detto, smentito, ripetuto e rismentito sul COVID-19.

La peggiore avventura che possiamo vivere, relativamente alla pandemia, è la terribile incertezza nella quale siamo calati. Incertezza fatta di notizie, studi, dichiarazioni che sembrano sospinte da ondate di ottimismo, quando non di euforia, a fasi di cupo pessimismo, che inducono al panico.

Quell’euforia alternata a panico che abbiamo individuato come propellente dei mercati degli ultimi mesi, è in realtà un carburante che avvolge tutta la nostra vita sociale. Fino al punto da renderci consapevoli, quasi assuefatti, che vivremo a lungo in questa onda di va e vieni.

Qualcuno ha capito se le mascherine siano utili, quando lo siano, quando no, se valga la pena di imbavagliare tutti, o solo alcuni, e magari solo in certe occasioni?

Nessuna certezza, ovviamente.

Lo stile di Trump, ora dico, domani abbaio, dopodomani smentisco, è la rappresentazione grottesca di tutto un comportamento sociale, addirittura di un clima in cui siamo immersi e che ci vede come impotenti ad uscirne.

Hai visto la Cina? Ha un bel focolaio di infezione, proprio nel mercato delle carni di Pechino. 40 contagiati all’inizio, poi 120, poi non ho seguito più, intanto i numeri cinesi non hanno senso. Ma la cosa più bella è la loro dichiarazione ufficiale: sono casi importati. I comunisti ormai sono immuni dal virus.

Euforia e panico, verità e bugie. I mercati sono immersi in questo clima. Che è fuori controllo, almeno quanto gli americani, secondo un sondaggio autorevole, considerano oggi il loro paese.

Come investitori, abbiamo l’onere di gestire in modo prudente il portafoglio. Cosa tutt’altro che facile nel clima di mercato sopra descritto che non accenna a cambiare. Non nel breve, almeno.

Il 25 giugno scorso, Enrico Malverti, trader ed analista di lunga esperienza, autore di quel Portafoglio ETF che sta regalando grandi soddisfazioni agli abbonati, è stato sul palcoscenico di Traders’ Webinar a illustrarci la sua visione da professionista dei mercati.

Un’ora da dedicare alla Cultura finanziaria di altissimo livello. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

 

P.S.: Epoca che ricorderemo per tutta la vita. Quello che avevamo detto del biennio 2020-2021, ricordi? Ma anche un’epoca che con le sue storture, la sua implicita drammaticità, ci sta insegnando molte cose e ci indica anche le possibili vie d’uscita. In questa epoca, rafforzare la nostra cultura finanziaria è vitale, più che necessario. Perché sopravvivere a questi mercati, imparare da essi in questo periodo significa avere lezioni di grande valore per tutta la vita. Non cessare mai di crescere, anche se è impegnativo. Clicca per iscriverti e vedi la registrazione.

Maurizio Monti

 

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