Alan Knuckman
Alan Knuckman ha oltre 20 anni di esperienza nel trading. Ha iniziato come un cosiddetto ‘runner’ sulla piazza di scambio del Chicago Board of Trade (CBOT). In seguito, ha tradato obbligazioni del Tesoro USA per proprio conto e contemporaneamente ha avuto collaborazioni con broker di materie prime e azioni. Ancora oggi, Alan Knuckman è in borsa ogni giorno e riferisce alle emittenti notizie del mercato e dell’atmosfera generale. Allo stesso tempo, gestisce il sito web www.bullseyeoption.com. Marko Gränitz gli ha fatto visita e lo ha intervistato alla piazza di scambio tra due delle sue conferenze dal vivo. Ringraziamo Michael Shore che ha reso possibile questa intervista.
TRADERS’: Mr. Knuckman, la ringrazio per averci dedicato il suo tempo.
Knuckman: Prima di iniziare, vorrei chiederle di riferire quanto verrà detto nel modo più neutrale possibile. Ho già avuto delle esperienze negative con la stampa tedesca.
TRADERS’: Veramente? Ci racconti i dettagli.
Knuckman: Nell’anno 2011 ho avuto un’intervista con Spiegel Online. Tutto andava per il meglio fino a quando ho letto l’articolo pubblicato: “Speculating with lives: how global investors make money out of hunger.” Le mie parole sono state completamente raggirate. L’aggancio fu che i trader di materie prime sono presumibilmente i responsabili delle fame della povera gente o, più specificamente, guadagnano su di essi. Ero davvero infastidito che il mio nome fosse apparso in questo contesto, perché non rappresento affatto l’opinione di questo articolo.
TRADERS’: Interessante, la ringrazio per questo antefatto. Lei frequenta ancora il Trading Floor ogni giorno. Fa ancora del trading lì?
Knuckman: Al giorno d’oggi, il trading nel Floor è principalmente un’impostazione dei media. Tuttavia, questo è abbastanza significativo, dopotutto, il CBOT è il più vecchio scambio di futures del mondo. Sono fortemente coinvolto nei media e nella copertura quotidiana delle condizioni del mercato, quindi è giusto farlo direttamente da qui.
TRADERS’: Al giorno d’oggi, ci sono ancora dei trader che si posizionano meglio nei Trading Floor piuttosto che sul computer?
Knuckman: Il trading elettronico ha praticamente sostituito tutto. Per un lungo periodo, le opzioni sono state una specialità dei trader di borsa, ma anche qui la tendenza verso il trading elettronico è inarrestabile. Solo i trader di opzioni complesse con molti componenti individuali hanno un piccolo vantaggio sul Trading Floor.
TRADERS’: Quali opzioni trada per sé stesso?
Knuckman: Ci sono molte opzioni su singoli titoli azionari. Ma io preferisco le opzioni sui futures, perché qui il valore di base ha già una leve finanziaria. Questo ha un effetto maggiore per me rispetto alle opzioni su un valore di base senza leva. E come acquirente di opzioni ho un rischio limitato in entrambe le varianti. Questo vale anche per gli Exchange Traded Funds (EFT), come l’oro. Sebbene ci sia il noto ETC del Gold (abbreviazione GLD) che tiene traccia del prezzo dell’oro ed ha anche le opzioni. Ma, a mio parere, le opzioni sui future dell’oro sono lo strumento migliore, poiché il future come valore di base ha l’effetto maggiore e le opzioni su di esso offrono la possibilità diretta di scommettere su una posizione, invece che fare una “deviazione” con le opzioni su un ETF. Un’opzione sul future dell’oro si riferisce a 100 once, mentre un’opzione sull’ETF-Gold rappresenta solo dieci once. Inoltre, i future sono la base di orientamento dei mercati e hanno un’influenza significativa su come tutto si sviluppa. Rappresentano la struttura base e l’arteria principale dei mercati.
TRADERS’: Ci sono altri motivi che parlano a favore dei futures?
Knuckman: Certamente. Soprattutto in termini di liquidità e gestione del rischio. Oggi, i grandi future vengono tradati costantemente per quasi 24 ore durante la settimana. Ciò minimizza l’effetto sorpresa e massimizza le possibilità di controllo del rischio. Questo non accade con le azioni e i fondi indicizzati. Qui, possono verificarsi significativi divari del prezzo a causa delle fasi notturne relativamente lunghe. Un buon esempio negativo è l’ETC del Petrolio (abbreviazione: USO). Qui il future è chiaramente lo strumento migliore. L’ETC mostra i rispettivi effetti ‘rolling’ e pertanto non fornisce il rendimento che il petrolio raggiunge effettivamente. Invece, i future vengono semplicemente rollati secondo uno schema specifico. In questo modo posso anche tradare il future da solo.
TRADERS’: Quanto più efficiente il trading elettronico ha reso il mercato?
Knuckman: Al giorno d’oggi il mercato è molto efficiente. C’è un netto contrasto rispetto agli anni ’70 e ’80. A quei tempi c’erano ancora delle inefficienze reali che potevano essere sfruttate. Qui, nel Trading Floor di Chicago abbiamo avuto il maggior numero di milionari per metro quadrato di tutto il mondo. A quei tempi, dovevi essere sul Floor per approfittare di queste opportunità. D’altronde, non c’erano alternative. Oggi, tuttavia, i trader professionisti di solito hanno un solo vantaggio: una gestione sofisticata del rischio. Ormai aprire i trade e richiuderli di nuovo è facile e veloce. Quindi, non c’è alcun motivo di rimanere in un trade negativo.
TRADERS’: Quindi, i trader privati non hanno alcuna possibilità?
Knuckman: Bisogna iniziare con poco ma lavorare in maniera professionale immediatamente, soprattutto nella gestione del rischio. I mercati sono leali e tutti possono partecipare. Ma naturalmente questo non significa che sia facile. Ma si presentano sempre più opportunità, perché tutto è diventato molto più complesso. Chiunque studi i mercati per un po’ di tempo sa cosa fare per migliorare. È come quando si vuole perdere peso: la maggior parte delle persone sanno come fare, ma non si impegnano a farlo. Il trading è difficile in quanto è una lotta costante contro sé stessi. Può essere affrontato solo con la disciplina.
TRADERS’: Cosa consiglia riguardo alla gestione del rischio?
Knuckman: Il mio rischio non supera mai il cinque per cento del mio capitale di trading. La maggior parte delle volte è di circa il 2,5 per cento, poiché spesso esco a metà della mia perdita massima pianificata. Regole severe per la dimensione della posizione sono vitali in questo business. Il trading non è il gioco d’azzardo, ma strategie mirate ad un guadagno monetario e ripetizione permanente di queste impostazioni.
TRADERS’: Quali mercati trada?
Knuckman: Strumenti diversi e diversi livelli di tempo. Il day trading negli S&P-E Mini Futures se il mio programma lo consente. Principalmente, sono attivo nelle opzioni future a lungo termine. In genere, scelgo opzioni con un delta elevato e una sufficiente durata residua per avere tempo a sufficienza per il trend. Se l’opzione perde metà del suo valore, di solito esco. Ciò può essere dovuto al fatto che ho semplicemente sbagliato riguardo all’ulteriore sviluppo del prezzo, o il prezzo non guadagna momentum, quindi l’opzione perde continuamente il suo valore temporale.
TRADERS’: Che cosa dovrebbero tenere in considerazione i trader quando acquistano opzioni?
Knuckman: La cosa positiva, soprattutto con le opzioni call, è il loro potenziale di rialzo illimitato con rischio limitato. Tuttavia, i trader dovrebbero preferibilmente scegliere opzioni che hanno almeno il 70% di probabilità di terminare con un profitto. Ciò significa che l’opzione dovrebbe già produrre un guadagno anche con movimenti di prezzo moderati,e non solo con grandi sbalzi, che sono comunque rari. Ecco perché le opzioni sono già ‘in the money’ quando le acquisto. Qui hanno buone possibilità di successo e un delta attraente. Allo stesso tempo, il delta è una buona indicazione delle probabilità che il trade avrà un profitto. Anche se le opzioni ‘in the money’ sono sicuramente più costose delle opzioni ‘out of the money’, ne vale la pena. Inoltre, la durata dovrebbe essere più lunga del periodo presunto fin dall’inizio del movimento previsto. Poiché il rischio è limitato alla posta in gioco, il tempo è il vantaggio cruciale che la posizione si sta sviluppando positivamente. Io lo chiamo “Staying Power”. Sebbene questo potrebbe costare un po’ di tempo, è meglio che scegliere un tempo di esecuzione troppo breve e poi dover guardare come inizia il movimento dopo la scadenza dell’opzione.
TRADERS’: Esegue anche operazioni coperte nelle opzioni?
Knuckman: Le posizioni short, sono molto più rischiose rispetto al classico acquisto di call e put. Vendo opzioni solo quando sono convinto del valore base e se lo acquisterei ad un prezzo più favorevole.
TRADERS’: Cosa pensa degli indicatori? Li utilizza?
Knuckman: Non principalmente, ma come aggiunta. È più importante l’analisi generale delle aree di resistenza e di supporto, come i livelli chiave da cui posso iniziare a tradare. Qui si tratta di osservare come e se il prezzo reagisce e se si dirige in queste aree. Ma ancora più interessante è osservare la volatilità. Per le materie prime e le azioni, ci sono sempre divergenze rialziste se il prezzo raggiunge minimi significativi del nuovo anno, ma la volatilità non sale al massimo. Questo è un segno che i venditori sono meno aggressivi e che si potrebbe formare un piano.
Traders’: Ha un consiglio da dare ai trader principianti?
Knuckman: Tutto può succedere nei mercati. Molti principianti non ci credono e pensano di avere tutto sotto controllo, finché non si accorgono di essere partiti con il piede sbagliato. Questo è il motivo per cui è molto pericoloso avere un parere prefabbricato e non essere in grado di prendere le distanze da esso. Per quanto riguarda gli strumenti di trading, secondo me, le opzioni sono più adatte ai principianti rispetto ai futures. Un singolo trade non dovrebbe mai essere così grande da poter diventare una minaccia per il conto di trading.
L’intervista è stata condotta da Marko Gränitz.
I sette errori che commettono i trader
Alan Knuckman pensa che i trader dovrebbero seguire una strategia di investimento basata su delle regole, che possa essere attuata di conseguenza e in modo disciplinato. Solo creando un processo così ripetibile il successo è possibile a lungo termine. Allo stesso tempo, bisogna avere pazienza e attendere i segnali di trading migliori. Tutto questo non è una novità, tuttavia, molti trader non possono o non applicano in modo coerente questi principi nel trading reale. Vi presentiamo una lista con i sette errori che, secondo Alan Knuckman, sono in parte responsabili del fatto che i trader hanno sempre problemi a implementare le loro strategie e i processi di trading.
1. Nessuna attenzione per il rischio (mentalità del giocatore d’azzardo). Nel trading, prima di tutto, bisogna sempre pensare al rischio e a cosa significa una perdita per l’intero conto di trading nella posizione pianificata. Invece, la maggior parte dei trader guarda prima al possibile guadagno e trascura completamente il suo punto di uscita pianificato in caso di perdita. Il giusto approccio è quello di aspettarsi il meglio da un trade, ma per pianificare il peggiore dei casi. Oltre alla potenziale perdita finanziaria, devono essere prese in considerazione anche le “perdite psicologiche” che, ad esempio, ostacolano l’implementazione di futuri trade promettenti.
2. Modificare un piano a lungo termine a causa di cose a breve termine. Il flusso di informazioni è oggi più grande che mai. La quantità di informazioni inutili a cui i trader potrebbero reagire emotivamente è molto alta. Questo influisce sul loro processo decisionale. Chiunque abbia un piano di investimenti a lungo termine dovrebbe controllarlo mensilmente o trimestralmente sulla base dei criteri definiti. Ma nel frattempo non dovrebbero toccarlo.
3. Rendere il trading dipendente dalle opinioni personali. In primo luogo, gli investitori sono capitalisti. Al mercato non interessa quale opinione politica abbiamo, e come trader, non dovreste ritenerlo una cosa utile, perché le cose veramente cruciali sono i trend prevalenti. I prezzi creano fatti e quindi la realtà. Può essere molto costoso non essere d’accordo con questa opinione del mercato o persino opporvisi. Ciò che personalmente crediamo o vogliamo non ha importanza.
4. Una brutta struttura del portafoglio. Le posizioni di un investitore dovrebbero avere un senso adeguato al rischio. Non è possibile acquistare 100 azioni a 5 dollari e 100 azioni a 500 dollari e credere di avere due posizioni ben bilanciate nel portafoglio. Una buona regola è rischiare al massimo il cinque per cento del capitale disponibile in un trade. Inoltre, chiunque voglia tradare a breve termine, dovrebbe avere il proprio conto di trading per questo, dove i rischi più alti (e battute d’arresto corrispondenti) sono programmati fin dall’inizio.
5. Non rendersi conto delle perdite. Molti trader infruttuosi lasciano che i trade a breve termine, che si trasformano in perdite, diventino investimenti a lungo termine. È importante che il trader si accorga delle sue perdite quando la posizione non si sviluppa come previsto. In questo modo si può lasciare andare il trade, imparare da esso e non utilizzarlo più. Infatti, i trader di successo spesso hanno tassi di successo del 60 percento, a seconda della strategia, e sono ancora redditizi in quanto mantengono basse le perdite. Per questo, bisogna essere in grado di non voler sempre avere ragione e saper ammettere la sconfitta quando si è in errore.
6. Nessun obiettivo realistico. La globalizzazione dei mercati finanziari rende le opportunità di investimento quasi illimitate, ma anche più difficili che mai. La costante ricerca di un rendimento e cicli di vita sempre più brevi su molti prodotti sono a spese del classico investitore a lungo termine, poiché tutti vogliono ottenere il massimo da esso. Allo stesso tempo, tuttavia, il potenziale di rendimento è limitato in modo che i trader perseguano spesso obiettivi di rendimento troppo elevati. Se è possibile ottenere solo un rendimento del sette percento all’anno, il deposito raddoppierà in circa undici anni.
7. Un profilo di rischio che non si adatta alla propria personalità. Ci sono molte strategie di trading che possono aiutare gli investitori e i trader ad avere successo. È fondamentale scoprire da soli come si può tradare e come si vuole tradare. Questo è determinato dal tempo a disposizione nel corso della giornata, dal capitale di trading disponibile e soprattutto dalla propria personalità. In un piano di trading individuale, questi punti devono essere considerati. E anche allora, il passo più difficile non è ancora stato fatto: la costante implementazione disciplinata.