Di che parliamo?

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L’altra sera con dei nuovi amici conosciuti alle lezioni di ballo latino americano, cazzeggiando e discorrendo del più e del meno siamo finiti a parlare di lavoro. Ma guarda che novità. Argomento che cerco sempre di evitare perché alla fine arriva sempre uno che mi chiede cosa faccio io.

Bella domanda!  Già, cosa faccio io?

Sono sempre dibattuto sulla risposta da dare. Se dico che faccio trading so già di avere altre due domande scontate, la prima è: “e che cos’è?”; mentre la seconda molto più frequente è: “allora giochi in Borsa?”. Ecco, questa seconda mi dà un po’ fastidio, sto “giochi in Borsa”. La mia risposta mentale è “beep” … chiedete a Grillo dove li manda. Altre volte taglio il discorso sul nascere dicendo che sono in attesa di un’occupazione. Chissà perché dopo che dico così mi rispondono spesso: “è dura allora coi tempi che corrono” con un chiaro riferimento anche alla mia età. Il mio taglio alla “quasi” mister Borisovic, in arte Yul Brynner non nasconde del tutto i segni del tempo e io giustamente rispondo affermativamente e aggiungo che c’è crisi per tutti e si sente.

E allora di che parliamo?   Di tutto e di niente, come nel trading.

Quando si parla di trading, di indicatori, di strategie, come ho già detto tante volte, vale tutto e il contrario di tutto. L’unico denominatore comune è riuscire a fare un profitto. Da una parte invidio quei bravi oratori che sanno venderti anche l’aria fritta perché a quanto pare ci sono tanti polli che ci credono. Ci riescono talmente bene e con tanto di prove inconfutabili che del resto il detto “carta canta” ha un suo perché!

Tanto che è dimostrato che fanno 13.000 euro al giorno col bitcoin.  Bravi. Già adesso ci sono pure le “cripto”. Anzi è già da un po’ che vagano per la rete.

Qualche mese fa un amico di un mio amico mi presenta un suo amico.

Ciao, partiti col darci del tu fin da subito anche se ha l’età di mia figlia, mi han detto che fai trading anche tu e di risposta annuisco e aggiungo, si qualcosa seguo anche io. Ti interessa investire nelle criptovalute? Mi chiese. Ma si, qualcosa seguo e ci investo anche, ma poca cosa, sinceramente seguo prevalentemente altro. Se ti interessa ho un affare fenomenale, mi dice, io ci sto già facendo il 200% in 6 mesi. Interessante rispondo io. Se vuoi ti spiego, risponde lui. E vada per la spiegazione!

Mi sono fatto raccontare da questo giovane 25enne che trada da circa 2 anni e che sta facendo performances notevoli su questa criptovaluta, tutto quanto.

E’ stato molto interessante e devo dire anche parecchio convincente, un bravo oratore, chiara esposizione, prove inconfutabili, quasi dimostrabili. Complimenti, si sa vendere bene.  Affare sicuro, è una certezza disse invitandomi ad entrare nell’affare.

Al termine dell’esposizione ringrazio accompagnando tale atto esprimendo il mio pensiero a riguardo ed evidenzio il concetto che non sono interessato e non ho il tempo materiale anche per seguire quanto mi è stato proposto e soprattutto dimostro una certa perplessità e ostento più di qualche dubbio, e la “cosa” ha dato un po’ fastidio al mio interlocutore. Ma come, osavo mettere in dubbio quanto esposto e i risultati finora ottenuti? Il trading è anche questo, mica tutti la vedono nello stesso modo. E poi io se una cosa proprio non ce l’ho è “la certezza”.
Ora qui mi fermo. Che un “baldo giovine” che a Firenze e dintorni chiamerebbero  ”bischero” mi possa insegnare qualcosa lo ritengo più che plausibile visto che non mi ritengo un fenomeno di trader. Accetto che continui a dire criptovaluta anziché cripto valuta con l’accento sulla U e NON sulla A. Accetto le qualità oratorie e il sapersi vendere egregiamente. Accetto le sue certezze. Accetto. Punto e basta, non discuto oltre. Mi rendo conto che probabilmente NON ho più niente da dire o meglio NON ho proprio più la voglia di dire, di dimostrare e di dare. Una cosa mi incuriosisce, anche se non è che mi importi molto, sapere come è andato a finire “l’affare certo” visto che mentre scrivo sono andato a vedere la quotazione della cripto valùta (cosi dice la lingua italiana) ormai è ad un passo dal valere 0 da oltre 11 che quotava quando mi è stata proposta.

Quindi di che parliamo?

Mmmm, no io credo che non parlerò più, forse mi limiterò ad ascoltare, ogni tanto se me ne viene la voglia.

Bruno Prelli

Bruno Prelli, mi avvicino ai mercati finanziari nel 1993 che da allora seguo costantemente e opero per gestire i miei investimenti. Ho partecipato a diversi concorsi fra cui le 2 edizioni della TRADERS’ Cup ottenendo un secondo posto nel 2014 sulle azioni e il primo posto nell’edizione 2015 sezione algotrading. Seguo costantemente i future sugli indici azionari e sulle azioni italiane. Attivo sui social o tramite il mio canale www.privatetrading.it