Parte 3: Triangolo dinamico
In questa serie di articoli verrà mostrato un modello grafico con andamento regolare che con l’aiuto di una semplice procedura consentirà innanzitutto l’identificazione e la programmazione oggettiva del modello, e un’analisi successiva. Mentre nelle sezioni precedenti è stata analizzata la formazione di candele con ombre lunghe e false accelerazioni (TRADERS’ 05 e 12 del 2018, disponibile nello Shop nel sito www.traders-mag.it), in questa sezione verrà affrontata anche una variante del cosiddetto triangolo dinamico.
Classificazione del triangolo dinamico
Il triangolo dinamico è uno dei cosiddetti “trend continuation patterns”. A differenza dei modelli esaminati nelle parti 1 e 2, esso si sviluppa molto più velocemente, e per questo può essere identificato con più facilità. Di conseguenza, in base alla definizione utilizzata di seguito, può emergere già solo dopo due settimane (dieci giorni di trading). Al contrario, i movimenti laterali durano almeno 20 giorni di trading (un mese), prima di poter identificare una candela con ombre lunghe o una falsa accelerazione.
Anche la durata massima del triangolo dinamico in 30 giorni di trading differisce chiaramente da entrambi i modelli delle parti 1 e 2. Essi sono infatti molto più alti, 80 giorni (candela con ombre lunghe) e 60 giorni (falsa accelerazione).
Il motivo per cui la formazione qui esaminata porta l’aggettivo di “dinamico”, viene illustrato di seguito.
La formazione del triangolo dinamico
La figura 1 mostra un tipico triangolo dinamico, così come emerso nel corso dello scambio di azioni Amazon.com ad aprile 2017. Dopo un incremento dei prezzi, il punto H, che attualmente è al massimo degli ultimi 90 giorni, avvia un movimento laterale. Il Punto P, giorno di formazione dell’apice, corrisponde al Punto T, ovvero il minimo del movimento laterale.
Il punto P segna il cosiddetto “Pivot-High”. Viene definito in questo modo in quanto sia la destra x che la sinistra y sono più bassi del punto toccato dal punto P. Nella seguente analisi, il punto P Pivot ha sempre almeno la forza x e y pari a tre, altrimenti il triangolo non viene identificato. Nella figura 1 si trovano a destra ed a sinistra del punto P quattro rispettive diverse altezze. Il criterio del punto Pivot viene in questo modo soddisfatto.
La formazione del triangolo dinamico presuppone anche che il massimo toccato da P sia inferiore al massimo del punto H e, in base al Pivot High emergente dal punto PT, superiore al punto più basso T del movimento laterale.
Se si collega con una retta il punto H all’apice del punto P e il punto più basso T con il punto PT, si ottiene ogni volta un triangolo. Esattamente questo restringimento dell’andamento porta spesso ad un forte movimento dei prezzi, da qui il termine “dinamico”. In sostanza, il triangolo dinamico non è altro che un movimento laterale, in cui la volatilità diminuisce sempre di più, fino a che non si giunge ad un movimento dinamico dei prezzi.
Definizione del punto di ingresso
La variante mostrata nella figura 1, che collega con una retta l’apice dei punti H e P, suggerisce che il punto di ingresso corrisponde allo sfondamento della linea retta. Qui, tuttavia, è presente un ostacolo: come bisogna comportarsi se ci sono apici tra i punti H e P che si trovano al di sopra della linea retta, anche se sono al di sotto dell’apice del punto H?
Questa difficoltà, ovvero tracciare delle linee di tendenza valide, si può superare con facilità non tracciando le linee rette e iniziando solo con lo sfondamento dell’apice del punto P (con un centesimo aggiuntivo). La figura 1 mostra questa situazione.
Identificazione del modello con l’aiuto di una griglia
Per una oggettiva identificazione del triangolo dinamico, nel momento in cui il Punto P viene identificato come Pivot High, è necessario creare una griglia cinque x cinque sul movimento laterale (figura 2). L’altezza di ogni campo corrisponde a un quinto della differenza tra l’apice del punto H e il punto più basso del punto T. La larghezza dei campi può variare di un giorno se la durata del periodo non è esattamente divisibile per cinque.
Il triangolo dinamico viene adesso identificato solo tramite i seguenti criteri, i quali devono essere soddisfatti in aggiunta alle condizioni già illustrate:
- Nel campo B1 non si trova nessun apice.
- L’apice del punto P si trova nelle seguenti caselle: D1, D2, E1 o E2.
- La candela più bassa, che si sviluppo dopo l’apice del punto P, non si trova nelle caselle D5 o E5.
La combinazione di tutti e tre i criteri garantisce che l’andamento dei prezzi all’interno del movimento laterale si restringa ulteriormente.
Svolgimento dell’indagine
Come caso di studio verranno utilizzati i titoli presenti nel Nasdaq-100 il giorno 24 novembre 2017. Il periodo di tempo anteriore fino al 1 gennaio 2003 è in fase di analisi. Sono state appositamente scelte le azioni del Nasdaq-100 in quanto si comportano in modo più dinamico rispetto, ad esempio, alle azioni appartenenti all’indice S&P-100. L’ingresso avviene nel momento in cui il prezzo dell’azione supera di almeno un centesimo il punto Pivot P.
Lo Stop alle perdite viene posto al di sotto del prezzo di ingresso ed è tre volte l’Average True Range (ATR) calcolato negli ultimi 21 giorni. Il valore della posizione è calcolato in modo tale che durante l’intero periodo non andranno persi più di 1.000 dollari per trade nel caso in cui si raggiunga lo stop. La dimensione del conto è stimata in 100.000 di dollari. Si prendono in considerazione gli slittamenti e le commissioni con un centesimo ciascuno per l’entrata e l’uscita (vale a dire un totale di quattro centesimi). Inoltre, si assume un conto marginale che richiede un deposito di almeno il 25% del valore per posizione azionaria. I profitti non vengono reinvestiti per identificare più facilmente il rapporto profitto/rischio.
Come stop ricorrente per coprire i profitti è stato inserito un quintuplo dell’ATR (21) partendo dall’alto.
Risultati per il triangolo dinamico
La tabella 1 mostra la valutazione statistica della strategia, la figura 3 lo sviluppo della performance simulata. Con un tasso di successo di poco sotto il 44% e un rapporto tra profitto medio e perdita di 3:1, la strategia presenta cifre chiave che sono tipiche di strategie molto positive. In confronto alla candela e alla falsa accelerazione, il modello non si verifica molto spesso: la frequenza del trading è inferiore di circa il 33% rispetto alle false accelerazioni.
Come nelle parti 1 e 2, le maggio
ri riduzioni di prezzo nella dinamica dei prezzi, come ad esempio nel 2018 e tra agosto 2015 e febbraio 2015, coincidono con fasi di forte concentrazione del mercato azionario generale. Il calo dei prezzi nello sviluppo del portafoglio nel giugno 2017 è attribuibile al fatto che, in questa data, in seguito ad un brusco calo dei prezzi dei beni tecnologici, la maggior parte delle posizioni aperte vennero vendute contemporaneamente allo stop loss e così venne persa una parte dei profitti. In generale, l’utilizzo del modello grafico aiuta a muoversi in un modello di mercato ordinato.
Nonostante queste fasi negative, si può affermare che il triangolo dinamico, come formatosi con i criteri presentati nel periodo di test, rappresenta una interessante opzione per il trading di azioni con periodi tra i 3 e 40 giorni.
Conclusione
In base alle condizioni di mercato, il triangolo dinamico ha ovviamente un vantaggio matematico che è a volte più grande e a volte più piccolo. Nelle fasi di forte ribasso (Bear market), bisognerebbe evitare di fare trading. Il triangolo dinamico è ideale per completare il quadro dei grafici. Perché consente il trading nei brevi movimenti laterali, è può servire al trading in combinazione con i due modelli precedentemente esposti.
(L’articolo è stato pubblicato nel numero 1/2019 di TRADERS’ Magazine)
Faik Giese
Faik Giese è un programmatore, consulente e trader. Su www.nachhaltig-erfolgreich-traden.com e www.tradingeducationcenter.com offre un programma completo di formazione e tutoraggio per principianti e professionisti. Il suo punto di forza solo il trading sistematico di azioni e opzioni.